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Alessandro Tich
Direttore Responsabile
Bassanonet.it
Agitare prima dell’uso
Tribunale della Pedemontana. L’ANM Veneto dopo il comunicato del Ministero: “Scelta che persegue obiettivi abissalmente distanti dalla risoluzione delle esistenti problematiche in tutti i Tribunali e Procure del distretto di Venezia”
Pubblicato il 23-05-2025
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Tribunale della Pedemontana: la saga continua.
Dopo l’incontro nella capitale tra il ministro della Giustizia Carlo Nordio e la delegazione territoriale con sindaco Finco, presidente della Provincia Nardin & Friends, non si è fatta attendere la reazione dell’Associazione Nazionale Magistrati.
In un comunicato stampa trasmesso oggi da Venezia, la giunta esecutiva regionale dell’ANM prende nettamente e ancora una volta posizione contro la prospettiva di apertura di un ottavo Tribunale nel Veneto.

Foto Alessandro Tich
“La Giunta Esecutiva Sezionale ANM del Veneto - esordisce il comunicato - prende atto del comunicato del Ministero della Giustizia dello scorso 21.5.25, relativo alle serie intenzioni di procedere nell’iter di apertura del Tribunale della Pedemontana, visto quanto dichiarato in ordine ad una imminente presentazione in Consiglio dei Ministri del relativo disegno di legge.”
“Al riguardo - prosegue la nota - riteniamo doveroso esprimere la nostra viva preoccupazione, a fronte del disagio che connatura la quotidiana gestione del lavoro da parte dei magistrati giudicanti civili, giudicanti penali e requirenti nel distretto di Venezia.”
“È mortificante apprendere - continua il testo - che si pensi anacronisticamente di impiegare risorse per aprire un nuovo Tribunale, nonostante tutti gli operatori professionali (compresa l’Unione Triveneta dei Consigli dell’Ordine degli Avvocati) siano contrari e lo manifestino con motivazioni articolate da anni, perseverando in una visione miope che pare dimenticare come in Veneto manchino gli essenziali mezzi necessari a realizzare in concreto un buon servizio ai cittadini, come invece sarebbe loro diritto ricevere e nostro desiderio erogare.”
“Restiamo perplessi - conclude la giunta veneta ANM - innanzi a scelte che vedono perseguire obiettivi abissalmente distanti dalla risoluzione delle esistenti problematiche in tutti i Tribunali e Procure del distretto di Venezia, che rallentano enormemente il lavoro dei magistrati, caratterizzato in Veneto da una gravissima carenza di organico del personale amministrativo (oltre il 37%%), nonché dalla messa a disposizione di PC e dispositivi hardware obsoleti, applicativi profondamente inadeguati (a cui si aggiungono i ricorrenti malfunzionamenti del nuovo applicativo penale APP) e da una rete internet lenta con continue criticità, che ostacolano il lavoro di tutti coloro che entrano in contatto con i palazzi di giustizia.”
Se dal fronte della magistratura veneta monta la preoccupazione, in quello dell’avvocatura vicentina tira invece aria di mobilitazione.
Ufficialmente non per l’esito dell’incontro della delegazione pedemontana col ministro della Giustizia, ma per un problema direttamente collegato alla volontà politica di far resuscitare il Tribunale in riva al Brenta, con relative risorse: la cronica carenza di personale nei Tribunali esistenti e nella fattispecie in quello di Vicenza.
Da qui la decisione presa e comunicata sempre oggi dall’Ordine degli Avvocati di Vicenza:
“Il Consiglio dell'Ordine degli Avvocati di Vicenza, preso atto della permanente e allarmante carenza di personale amministrativo negli uffici del circondario e delle gravi inefficienze che tale situazione provoca, pregiudicando l’adeguata tutela degli interessi degli utenti, ha deliberato lo stato di agitazione per il giorno 30.05.2025 organizzando una manifestazione alle ore 12.00 davanti al Tribunale.”
“Si invitano tutti gli iscritti - conclude la nota - ad aderire allo stato di agitazione e a partecipare alla manifestazione indetta.”
La giustizia vicentina scende in piazza: agitare prima dell’uso.
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