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Brassaï. L’occhio di Parigi

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Brassaï. L’occhio di Parigi

Alessandro TichAlessandro Tich
Direttore Responsabile
Bassanonet.it

Attualità

Sgambamento lento

Area sgambamento cani di quartiere San Vito: ancora fermi i lavori dell’ecopiazzola. LAV Bassano scrive a Etra e al sindaco: “Non capiamo perché per dare nuovi servizi si debbano togliere altri servizi già esistenti e funzionali”

Pubblicato il 15-09-2024
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Brassaï. L’occhio di Parigi

Quartieri diversi.
Come ho già scritto nel precedente articolo, mentre in quartiere XXV Aprile i lavori per la realizzazione dell’ecopiazzola di Etra procedono già da una settimana e sono in fase di scavo avanzato, nell’area sgambamento cani di via Cogo in quartiere San Vito, sede prescelta per un analogo impianto, per il momento ancora tutto tace.
Con una velocità inversamente proporzionale a quella di quartiere XXV Aprile, qui sta ancora proseguendo un periodo di stallo. Sgambamento lento.

L’area sgambamento cani di San Vito, ovvero ciò che ne resta, con le transenne del cantiere dell’ecopiazzola (foto Alessandro Tich)

Oggi registriamo una nuova presa di posizione sulla questione, che rispetto alle osservazioni e alle istanze sin qui emerse viene affrontata da un punto di vista inedito: quello degli utilizzatori a quattro zampe della superficie verde che sarà praticamente dimezzata dall’area dei compattatori per la differenziata, finanziati con fondi del Pnrr.
Sulla dibattuta opera interviene infatti il direttivo della LAV (Lega Anti Vivisezione) di Bassano, rappresentato dalla referente Silvia Lovat.
Lo fa con una lettera trasmessa alla direzione di Etra Spa e al sindaco di Bassano del Grappa Nicola Finco, inoltrata per conoscenza anche ai media bassanesi.
Oggetto: “area sgambamento cani a San Vito e compattatori rifiuti”
“Dopo la pausa di Ferragosto ricominciano i lavori per il ridimensionamento dell'area cani nel quartiere di San Vito a Bassano - esordisce la missiva -. Lavori contestati da mesi ma soprattutto nelle ultime settimane quando improvvisamente senza nessun avviso sono iniziati gli scavi.”
“Questa situazione è l'evidente dimostrazione che la volontà dei cittadini non conta più nulla - lamenta il testo -. A nulla sono servite le settecento firme raccolte per opporsi ai lavori, le proteste arrivate in Comune dai singoli cittadini, le proteste davanti al sito e le richieste dei gruppi politici all'opposizione e delle associazioni come LAV.”
“Tra l'altro l'unica informazione ufficiale pervenuta ai cittadini del quartiere è stata tramite l'edizione di maggio 2024 del giornalino di quartiere - osserva la lettera -. Nell’articolo si parlava dell'arrivo dei compattatori in quartiere omettendo che sarebbe stata molto ridimensionata l'unica area verde cioè l'area sgambamento dei cani; fino all' assemblea pubblica dell’altra sera.”
“Non capiamo - incalza LAV Bassano - perché per dare dei nuovi servizi come i compattatori dei rifiuti, si debbano toglierne altri servizi già esistenti e funzionali visto che l'area sgambamento cani è molto frequentata non solo dai cittadini del quartiere San Vito ma anche da cittadini del resto di Bassano.”
“La forte riduzione dello spazio area cani creerà un disservizio in quanto la stessa non sarà più in grado di contenere lo stesso numero di cani in contemporanea - rimarca l’associazione animalista -. Desideriamo ricordare, inoltre, che le precedenti amministrazioni comunali di Bassano avevano investito tempo e soldi dei cittadini per costruire l'area sgambamento.”
“Esprimiamo il nostro sostegno - afferma la Lega Anti Vivisezione bassanese - a quanti stanno combattendo per il mantenimento dell'area verde nel quartiere di San Vito e per cercare una soluzione alternativa ai compattatori dei rifiuti.”
“Ci aspettiamo, quindi - conclude la lettera -, che i fondi del Pnrr servano anche a ripristinare il servizio già tolto con l'inizio dei lavori e il danno economico procurato alla comunità e che venga interamente ripristinata o costruita velocemente un'altra ampia area verde e sgambamento cani utile a tutti i cittadini bassanesi.”
Un invito e insieme anche un appello, dunque, a considerare le esigenze di una fetta di popolazione che usufruisce di un servizio pubblico assai gradito per il gioco e il divertimento degli amici a quattro zampe, liberi dal guinzaglio e liberi anche di incontrare i propri simili.
Senza che sulla questione venga menato il can per l’aia.

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