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Alessandro Tich
Direttore Responsabile
Bassanonet.it
Mai dire mais
Mangiate e non moltiplicatevi. Su richiesta di un nostro lettore, oggi vi parlo dei nuovi erogatori di mais antifecondativo per limitare la proliferazione dei colombi a Bassano
Pubblicato il 08-08-2024
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“Buon pomeriggio Direttore, Lei cosa ne pensa delle nuove mangiatoie per uccelli situate in Piazzetta Poste e General Giardino?”
Così inizia un messaggio trasmesso in redazione da un nostro gentile lettore.
Continua il testo: “Non se ne capisce l’utilità, oltre al pessimo biglietto da visita per i turisti che scendono dal pullman e si trovano invasi da piccioni.”
Foto Alessandro Tich
Prosegue il nostro lettore: “La domanda è: perché? Oltre alle problematiche igieniche, sociali e urbanistiche visto che poi le deiezioni deturpano edifici spesso storici.”
“Ringrazio per la considerazione - conclude - e attendo con una certa trepidazione un suo articolo a riguardo.”
Una richiesta così cortese e soprattutto educata non può che essere esaudita.
Anche perché quelle mangiatoie per uccelli sono state collocate proprio per limitare le “problematiche igieniche, sociali e urbanistiche” citate nel messaggio.
Lo avevo già scritto alcuni mesi fa, e precisamente lo scorso 15 aprile, in un mio articolo intitolato “Tenente Colombo”.
Il Tenente Colombo in questione era l’assessore all’Ambiente dell’amministrazione Pavan, e attualmente riconfermato con la stessa delega nell’amministrazione Finco, Andrea Viero.
Ne avevo scritto a seguito di una delibera che dava il via libera (fa anche rima) alla fase esecutiva del Progetto per il Controllo del Colombo di Città.
Scopo dell’iniziativa: limitare e prevenire la proliferazione degli ingombranti e incontinenti volatili, instancabili produttori alati di deiezioni in centro storico, tramite la somministrazione mirata di mangime sterilizzante.
Per la serie: mangiate e non moltiplicatevi.
Lo scorso autunno il Tenente Viero aveva disposto un monitoraggio, ad opera di un veterinario incaricato che ha provveduto a censire le colonie di colombi presenti sul territorio in alcune giornate, le possibili fonti di approvvigionamento dei volatili e le aree di stazionamento delle mangiatoie.
Successivamente il Comune ha provveduto ad assegnare l’appalto dell’operazione alla società cooperativa sociale Triveneta Multiservizi di Vigonza (PD).
Il risultato è quello che ha visto il nostro lettore: le mangiatoie per uccelli di cui parla il suo messaggio, sulle quali compare il logo della società appaltatrice, sono appunto i nuovi “bussolotti” adibiti alla distribuzione meccanica o manuale di mais antifecondativo.
Tale distribuzione avviene in giorni, orari e punti prestabiliti e condivisi con il veterinario.
Il mangime anti baby-boom per i colombi viene distribuito dalla ditta incaricata tramite personale qualificato.
Il tutto messo in atto “sempre nei limiti previsti dalla normativa vigente che tutela il colombo di città quale animale selvatico” e “nel pieno rispetto dell’ecosistema e della salute dell’animale stesso”.
Come ho già scritto in quel precedente articolo, si tratta di una soluzione che guarda, per così dire, al futuro.
E cioè quella di limitare il più possibile i fiocchi azzurri e i fiocchi rosa nelle colonie dei colombi cittadini con l’ausilio dei chicchi di granturco anticoncezionale, prodotto veterinario trattato con Nicarbazina, una molecola studiata proprio per il contenimento delle nascite dei colombi urbani.
Raggiungerà l'iniziativa il suo dichiarato obiettivo?
Mai dire mais.
Quella citata nel messaggio del nostro lettore non è la Piazzetta Poste ubicata tra via Verci e via Marinali, bensì Piazza Paolo VI, quella delle poste centrali di Bassano del Grappa.
Qui compio un primo sopralluogo per verificare di persona la situazione.
La mangiatoia è installata all’ingresso della piazza provenendo dal passaggio pedonale e proprio in quel momento i colombi sono tutti lì, a poche zampettate dal loro nuovo distributore di cibo, intenti a consumare il loro consueto picnic sull’erba dell’aiuola.
A testimonianza di ciò, scatto una foto (che vedete pubblicata sopra) assolutamente non degna del maestro Cesare Gerolimetto: si vede anche la mia ombra intenta a fare clic col telefonino.
Ma dovevo approfittare dell’attimo fuggente: pochi secondi dopo, guarda caso, la gioiosa incursione sull’aiuola di due ragazzini avrebbe fatto svolazzare via i piccioni mangiatori.
Sarei poi ritornato più tardi sul posto, immortalando gli uccelli durante il loro pasto sull'apposito dispositivo.
Compiuta questa prima missione, mi sposto quindi al “General Giardino”.
Qui, precisamente in Viale delle Fosse a poca distanza dalla Porta delle Grazie, c’è la seconda mangiatoia per volatili indicata nel messaggio ricevuto in redazione.
In questo punto tuttavia, nel momento in cui giungo sul posto, non trovo raggruppamenti di uccelli: evidentemente non è orario di colazione.
Nei pressi dell’erogatore di mais sterilizzante trovo solo un colombo solitario, che riesco a fotografare e che chiameremo Cristoforo.
Probabilmente è già sazio anche lui, perché dopo qualche secondo anche il buon Cris leva le ancore e vola via, verso le Indie delle mura cittadine dove già si trovano altri suoi consimili.
A questo punto, penso e spero di aver soddisfatto la richiesta di informazioni sul “perché” delle mangiatoie da parte del nostro lettore.
In merito invece, e per concludere, a “cosa ne penso”, rispondo che per me è cosa buona e giusta.
La limitazione della proliferazione dei colombi tramite mangime antifecondativo è una soluzione messa in atto anche da tante altre città italiane che condividono lo stesso problema e al momento è l’unica via d’uscita che non prevede misure più drastiche (uso un eufemismo) per il contenimento di questi volatili.
Se poi si tratti o meno di un “pessimo biglietto da visita per i turisti che scendono dal pullman e si trovano invasi da piccioni”, dipende dai punti di vista.
Che lo vogliamo o no, turismo e colombi hanno sempre convissuto nel nostro Bel Paese, paradiso di piazze, campanili, mura, torri e torrioni, ideali sedi degli anfratti per i nidi di questi incontenibili cacatori alati.
Pensiamo solo a Piazza San Marco a Venezia, dove i colombi fanno parte da secoli del paesaggio e dove pure è in atto la lotta contro la loro diffusione.
Una “guerra” che ha previsto anche il divieto di esercizio ai venditori di mais (non antifecondativo) davanti alla Basilica di San Marco e a Palazzo Ducale, che per anni e anni nei loro chioschi hanno dispensato cartocci di granturco per consentire ai turisti di farsi la classica foto attorniati dai piccioni.
Oggi, raccontano le cronache, i colombi veneziani hanno abbandonato in gran parte la Piazza e si sono trasferiti al largo per trovare cibo sulle isole.
Qui a Bassano del Grappa, invece, accontentiamoci della soluzione messa in atto dal nostro Tenente Colombo.
Grazie al messaggio del nostro lettore ho scoperto anch’io l’esistenza delle nuove mangiatoie in città di cui non mi ero ancora accorto e, come dice sempre il Tenente Colombo originale, devo dirlo a mia moglie.
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