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Asparagi e ristoratori: rivoluzione in vista?
Dopo lo storico accordo di pace tra i due Consorzi dell'Asparago di Bassano, si fa strada la voce di una possibile fusione tra il Gruppo Ristoratori Bassanesi di Confcommercio e i Ristoratori Artigiani
Pubblicato il 28-11-2011
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L'inizio di tutta la storia è lo storico accordo tra i due consorzi dell'Asparago di Bassano, siglato lo scorso 18 novembre a Venezia nella sede del Consiglio Regionale del Veneto.
Un protocollo d'intesa, mediato dal presidente del consiglio regionale Clodovaldo Ruffato, grazie al quale le due realtà associative - il Consorzio di Tutela dell'Asparago bianco di Bassano DOP e il Consorzio Asparago di Bassano - hanno sotterrato il turione di guerra per dare il via, dopo una più che decennale controversia, a un'organizzazione unica per la produzione e promozione del pregiato ortaggio locale. Un accordo che consentirà quindi di far confluire in un unico percorso tutti i produttori del Bassanese per una migliore commercializzazione e valorizzazione del prodotto.
Non sentiremo più parlare, pertanto, di un “marchio verde” e di un “marchio rosso”: il marchio dell'asparago bianco di Bassano DOP sarà uno solo e sarà tricolore, e cioè bianco, rosso e verde.
Dopo la "Pax veneziana" per la nascita di un unico Consorzio dell'Asparago di Bassano, stesso percorso anche per i ristoratori?
Ma a quanto pare, questo è solo l'inizio. La sorprendente, e fino a poco tempo impensabile “Pax veneziana” tra i due Consorzi ormai ex concorrenti, potrebbe infatti provocare, con un effetto domino, ulteriori interessanti sviluppi.
Voci di palazzo - o, per meglio dire, di cucina - danno infatti per probabile un'altra clamorosa novità legata al mondo del bianco turione: la possibile fusione tra il Gruppo Ristoratori Bassanesi, storico sodalizio aderente a Confcommercio e i Ristoratori Artigiani di Bassano e Marostica, nati invece in anni più recenti sotto il segno di Confartigianato.
Entrambi i gruppi hanno nella stagione dell'asparago il momento clou dei rispettivi calendari gastronomici, con singole e separate rassegne incentrate sullo stesso medesimo prodotto.
E ora che l'asparago di Bassano rappresenta finalmente un “unicum”, sotto il profilo della filiera produttiva e di valorizzazione, alcuni ambienti delle due organizzazioni dei ristoranti del comprensorio starebbero valutando l'ipotesi di fondare un unico super-gruppo per ottimizzare anche la promozione a tavola del “principe bianco” dei menù primaverili.
Va ricordato, a onor di cronaca, che i due gruppi dei ristoratori hanno già collaborato quest'anno - pur ciascuno nella sua autonomia - nell'azione congiunta di promozione dell'asparago DOP, favorita dal cospicuo stanziamento triennale della Regione Veneto, proveniente da fondi europei (270mila euro per il 2011, a fronte di 400mila euro di investimento complessivo) per la valorizzazione dell'asparago di Bassano nell'ambito del “Piano di Sviluppo Rurale 2007-2013”.
E già quest'anno, nella foto di gruppo alla conferenza stampa di presentazione del contributo regionale e della stagione dell'asparago (notizie.bassanonet.it/economia/8110.html), i referenti dei due sodalizi gastronomici - Sergio Dussin del Gruppo Ristoratori Bassanesi e Roberto Astuni dei Ristoratori Artigiani - hanno posato sorridenti assieme.
Una forma di “sinergia” - per usare un termine oggi molto in voga - che potrebbe approdare ora a qualcosa di molto più serio.
La “voce” non è ancora confermata e le bocche, al riguardo, sono ancora cucite.
Ma qualcosa bolle in pentola: e questa volta non è il risotto.
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