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Alessandro TichAlessandro Tich
Direttore Responsabile
Bassanonet.it

Attualità

Tares: polemiche e minacce

Dopo il consiglio comunale, lettera aperta del sindaco Cimatti al presidente di Confcommercio Chenet. Con la denuncia di un “fatto gravissimo”: la “chiara minaccia” via web del vicepresidente dei Ristoratori Zanon all'assessore Boesso

Pubblicato il 28-11-2013
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Questa volta Fiorenzo Zanon, alias Bauto, titolare dell'omonimo ristorante di Bassano del Grappa, vice presidente del Gruppo Ristoratori Bassanesi, è andato ben oltre sopra le righe.
Notoriamente coinvolto in maniera molto polemica sull'argomento Tares, Zanon ha postato un intervento sul nostro portale - nello spazio dei commenti all'articolo “Tares, l'inutile Sì” - contenente una sorta di “messaggio trasversale” nei confronti dell'assessore comunale al Bilancio Dino Boesso, a cui Zanon ha storpiato anche il nome: “Da oggi sarà ricordato come l'uomo che ha piegato l'economia del commercio, il nostro. Le consiglio di evitare i ristoranti ...potrebbe mangiare molto ... molto male”.
Quanto scritto dal vice presidente dei Ristoratori viene considerato “un fatto gravissimo” dal sindaco Stefano Cimatti, che segnala la “chiara minaccia” nei confronti del proprio assessore in una lettera aperta al presidente di Confcommercio Bassano Luca Maria Chenet, che ha tuttavia come oggetto principale la questione della Tares e della mozione relativa alla Tares, all'ordine del giorno del consiglio comunale dell'altro ieri.

Il sindaco Cimatti (foto: archivio Bassanonet)


Lettera aperta al Presidente UMCE Luca Maria CHENET

Caro Presidente,
a seguito del Consiglio Comunale del 26 novembre, nel quale è stata discussa la mozione per la redistribuzione della TARES, ho sentito diverse affermazioni, anche da parte di vostri associati, che potrebbero essere fuorvianti.

Nel mio intervento pensavo di essere stato chiaro, ma evidentemente non sono riuscito a spiegarmi, per cui vorrei ripercorrere la vicenda in maniera inequivocabile.

Il Consiglio Comunale di Bassano del Grappa ha approvato il regolamento delle entrate, tra le quali quella relativa alla TARES, nella sua seduta del 20 Giugno 2013. A quella data la legge istitutiva della tassa permetteva di variare solo alcuni coefficienti e non quelli che distribuivano la tassazione in base alle categorie merceologiche.

Solo il 31 agosto 2013, con la legge N. 102, si è permesso ai Comuni la modifica dei coefficienti relativi alla categorie merceologiche, ma già il 29 Agosto 2013, tramite la ditta Irisco di Empoli, avevamo già provveduto all’invio dei conteggi a tutti i Cittadini ed alle Aziende.

Inutile ricordare che questa tassa deve tenere conto, ed i coefficienti forniti in prima istanza lo facevano, di quanti rifiuti venivano effettivamente conferiti dalle varie parti coinvolte.

Le prime proteste dei commercianti sono avvenute, ovviamente, solo dopo che questi hanno ricevuto, nel mese di settembre, gli avvisi con allegati i due F24 per le rate di settembre e dicembre. A quel punto, a nostro avviso, non potevamo più intervenire, perché, visto che l’importo globale da incassare non era modificabile e quindi non era in discussione, ridurre a qualcuno voleva dire aumentare a qualcun altro.

Oggi vi sento spesso parlare di “Class-Action”. Se ne siete convinti procedete pure: sono certo che andrete solo a pagarne le spese, perché la nostra decisione è stata sicuramente legittima, presa in base alla Legge. Se invece avessimo apportato delle modifiche successive, allora sì che avremmo potuto subire una “Class-Action”, con un notevole danno per il Comune e quindi per tutta la collettività, da parte di quei commercianti che venivano a subire un ulteriore aumento al quale non avremmo potuto dare giustificazioni plausibili, se non quelle di avere ceduto alle proteste di parte della loro categoria.

Oggi si afferma che saranno aumentati i prezzi. E’ vero, ma visto che l’aumento complessivo della tassa non è in discussione, con una diversa redistribuzione altre categorie li avrebbero aumentati.

E veniamo alla mozione presentata in Consiglio Comunale. Sarei forse dovuto intervenire ad inizio seduta per dire che la mozione non era ricevibile, ma sarei stato sicuramente accusato di voler chiudere la bocca alle opposizioni, come era già avvenuto in altre occasioni, quando si è preteso di discutere mozioni che invitavano Sindaco e Giunta ad iniziative che già erano state prese.

Pensavo che qualcuno, nel suo intervento, avrebbe segnalato che non vi erano più i tempi e che la mozione era inutile; probabilmente si è preferito fare finta di niente per ricevere qualche applauso.

Io ho detto che la mozione era inutile e non ho mai detto che non effettuavamo modifiche ai coefficienti perché non vi erano i tempi; ho detto che la nostra è stata una decisione consapevole di non modificare nulla, per le ragioni sopra esposte, e non che avremmo voluto farle e non vi erano i tempi! E di questa decisione mi assumo la paternità e la responsabilità.

Caro Presidente, a questo punto vorrei segnalarle un fatto che ritengo gravissimo e che si riferisce al comportamento di un vostro associato che è addirittura vice presidente dei Ristoratori.

Il signor Fiorenzo Zanon, titolare del Ristorante da Bauto, ha scritto, riferendosi all’assessore Boesso (del quale storpia deliberatamente il nome chiamandolo per quattro volte “Buesso”), ed al quale rinnovo la mia più completa stima e solidarietà: “Le consiglio di evitare i ristoranti ...potrebbe mangiare molto ... molto male”.

Sarà l’assessore Boesso a decidere se agire nelle sedi appropriate per questa chiara minaccia. Da parte mia non metterò mai più piede nel Ristorante da Bauto, del quale è titolare il signor Zanon, ed inviterò le persone a me vicine di fare altrettanto, in quanto non vorrei trovarmi, o che per causa mia miei amici si trovassero, un giorno nella necessità di una lavanda gastrica. Mi domando, inoltre, chi possa ancora andare in quel ristorante senza sapere se è simpatico o antipatico ad un ristoratore che ragiona in questo modo.

Invito formalmente la sua Associazione ed i rinomati e stimati Ristoratori bassanesi a prendere pubblicamente le distanze in modo inequivocabile da questa affermazione che danneggia tutta la categoria, ed adottare quei provvedimenti volti a tranquillizzare la gente che il cibo possa essere utilizzato da qualche ristoratore come arma impropria.

Sempre a disposizione per qualsiasi confronto colgo l’occasione per inviarle i miei sempre cordiali saluti.

Stefano Cimatti

Il 29 aprile

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