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Brassaï. L’occhio di Parigi

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Brassaï. L’occhio di Parigi

Alessandro TichAlessandro Tich
Direttore Responsabile
Bassanonet.it

Attualità

Sax and the City

Giovani artisti del territorio: Luis Lanzarini, maestro del sassofono, esecutore di uno straordinario concerto a Villa Ca’ Rezzonico, vincitore del Premio Eccellenze Musicali “Mario Michele Faliero” 2023

Pubblicato il 20-10-2023
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Brassaï. L’occhio di Parigi

Che bello, anche oggi ho imparato qualcosa.
Ho imparato che un sassofono non deve avere necessariamente la forma di un sassofono, almeno come lo pensiamo nell’immaginario collettivo, con le sue linee ricurve, come quello che suona Lisa nei cartoni dei Simpson.
Può essere anche diritto, come un clarinetto o un oboe. È il sax soprano, mirabilmente suonato da Luis Lanzarini che a Villa Ca’ Rezzonico in città, accompagnato al pianoforte dal M° Damiano Lazzaron, dimostra la sua straordinaria abilità tecnica e intensa sensibilità interpretativa nel concerto della serata che lo vede premiato. “L’importante è che sia conico”, mi spiega il cordiale e giovane sassofonista (ha 39 anni, quindi non ha ancora raggiunto gli “anta”) al termine dell’esibizione che per tutti i presenti è stata anche una lezione di educazione musicale.

Luis Lanzarini col suo sassofono contralto (foto Alessandro Tich)

Nel corso del concerto Lanzarini alterna il sax soprano al sax contralto, che vedete nella foto pubblicata sopra e che ha la forma “consueta” a cui siamo abituati.
Col sassofono soprano, quello diritto, esegue all’inizio la Sonata in sol minore BWV 1010 di J.S. Bach. Lo riprenderà per interpretare lo spartito contemporaneo di Nostalgia del presente di S. Zambalani.
Con il sax contralto, invece, dà il meglio di sé sulle note della Sonata op. 19 di P. Creston e della Fantasie brillante sur des airs de “Carmen” di F. Borne in cui l’artista del sassofono raggiunge punte di virtuosismo incredibili.
Osservo le sue veloci dita sui tasti dello strumento: a un certo punto Luis sembra quasi un dattilografo dell’anima.
Non è da meno quando il duo sulla scena esegue un brano fuori programma, composto dal pianista Lazzaron con variazioni sulle musiche della fiction di Montalbano, in cui Lanzarini passa dal sax contralto a quello soprano e viceversa.
La performance artistica è ulteriormente valorizzata dalla perfetta acustica della sala.
E non a caso: come ha spiegato ad inizio serata il curatore di Villa Ca’ Rezzonico Mario Bonaldi, la Villa era un luogo di villeggiatura e i Rezzonico avevano fatto progettare il salone centrale, adibito a feste e concerti, come una “cassa armonica”.
E mi fa un certo effetto pensare di trovarmi dentro un’enorme chitarra, con stucchi e dipinti, del ‘700.

Luis Lanzarini è davvero un M° con la M maiuscola.
Nato a Castelfranco Veneto, residente a Bessica di Loria, con trascorsi scolastici a Bassano come studente del Brocchi, è oggi un solista e direttore apprezzato a livello internazionale.
Dopo aver conseguito il diploma ed il Biennio Specialistico in Saxofono con lode al Conservatorio “A. Steffani di Castelfranco Veneto”, si è perfezionato in seguito con i più importanti nomi del panorama mondiale. Come se non bastasse, ha studiato inoltre Organo e Composizione Organistica e ha ottenuto il Master in Direzione d’Orchestra presso il prestigioso Conservatorio della Svizzera Italiana di Lugano, perfezionandosi sulla musica del ‘900 e contemporanea.
Come sassofonista ha ottenuto il primo premio in numerosi concorsi nazionali ed internazionali, si è esibito in concerti in giro per l’Europa e oltreoceano, ha suonato in rassegne nei vari continenti tra cui il Festival “Siberia-Asia-Europa” ed il “US Navy Band International Saxophone Symposium”.
Come solista ha interpretato le più importanti pagine del repertorio classico e si è esibito con varie orchestre, tra le quali l’Orchestra del Teatro Lirico di Trieste, la Krasnoyarsk Chamber Orchestra, l’Orchestra Mitteleuropa e la Bachau Philharmonic.
Fa parte del MAC Saxophone Quartet, una delle formazioni più attive del panorama nazionale, ha inciso dischi per varie etichette, ha collaborato con importanti artisti del panorama classico, jazz e anche della musica leggera come Elisa e The Kolors.
Molto attivo sul versante contemporaneo, gli sono state dedicate composizioni da vari autori. Tra le altre medaglie del suo curriculum (impossibile citarle tutte), è titolare della cattedra di Saxofono al Conservatorio “S. Giacomantonio” di Cosenza e tiene regolarmente masterclass e corsi di perfezionamento in accademie italiane e straniere, come il D. Hvorostovsky Siberian Institute of Arts a Krasnoyarsk e come l’Universidade Eduardo Mondlane e il Conservatorio Musiarte a Maputo, in Mozambico.
Ora per lui si prospetta un gratificante ritorno alle origini: sta infatti per assumere la cattedra di Saxophono al Conservatorio “A. Steffani” di Castelfranco Veneto, dove si è diplomato.
Quando gli chiedo perché abbia scelto di suonare proprio il sassofono, mi racconta un aneddoto curioso che risale ai suoi anni da ragazzino.
A scuola c’era un corso di musica e lui, destinato dalla famiglia a diventare un organista come i suoi avi, aveva scelto l’oboe. Al che un giorno suo fratello gli fa: “Perché non suoni il sassofono?”. E Luis: “E che cos’è?”. Il fratello prende un quaderno e gli indica un sassofono che era disegnato sulla copertina: “Questo qua.” E Luis: “Va ben! “.
È proprio vero: a volte dai piccoli episodi, come questo, nascono le grandi carriere.

Luis Lanzarini è il destinatario della seconda edizione del Premio Eccellenze Musicali “Mario Michele Faliero”, istituito l’anno scorso da Susanna Gherlani, medico dentista di professione e valente cantante di musica antica per passione, in memoria dell’adorato marito Mario Michele, scomparso per prematura malattia nel gennaio 2022.
Un Premio che è stato concepito come un riconoscimento ai giovani talenti della musica del nostro territorio, nel segno di quell’amore per la musica che la dottoressa Gherlani condivideva con il consorte.
Nella serata di premiazione ospitata nuovamente a Villa Ca’ Rezzonico, prima del concerto il generale Matteo Quercia, “fratello maggiore” - come ama dire - di Michele Faliero, che fu militare di carriera specializzato negli affari giuridici e congedato con il grado di colonnello, traccia un sentito profilo professionale ed umano dello scomparso.
Quindi viene letta la accorata “Poesia dedicata a Michele con affetto”, composta dalla poetessa Mimma Faliero, sorella di Mario Michele, e declamata da Maria Nadia Cecchetti, storica e notissima commerciante di San Giuseppe di Cassola e soprattutto grande amica di Susanna Gherlani.
Non manca poi un “Omaggio musicale a Michele”: è il “Lascia ch’io pianga” di G.F. Haendel, eseguito dalla vibrante voce di Susanna Gherlani, accompagnata da Luis Lanzarini e Damiano Lazzaron.
Segue il concerto, in conclusione del quale, prima della consegna del Premio Eccellenze Musicali al maestro del sax Lanzarini, i due artisti sul palco eseguono un brano dedicato nuovamente al compianto marito della madrina del Premio.
Fuori dalla Villa ha piovuto un po’, in questo ottobre rientrato nei ranghi della modalità autunnale. Ma è nel salone di Ca’ Rezzonico che avvengono gli scrosci: quegli degli applausi del pubblico.

È stata quindi serata pienamente riuscita sotto tutti gli aspetti - memoriale, artistico e di incontro tra le persone - come conferma anche il sassofonista premiato.
“L’impressione generale è quella di una serata sotto il segno dell’emozione - mi dice Luis ad evento terminato -. Si percepisce chiaramente una serata che è dentro il cuore di Susanna che mette il suo entusiasmo, il suo amore e la sua passione che aveva con Michele per la musica, in questo evento in cui crede molto.”
Luis Lanzarini, artisticamente, è un cittadino del mondo. Ma suonare vicino a casa che effetto fa?
“Devo dire la verità che è un’emozione particolare - risponde -, perché dopo avere “battezzato” tutti i continenti con il sassofono, suonare comunque a Bassano del Grappa, dove sono di casa ma anche dove ho frequentato il Liceo, è una sensazione davvero particolare. Anche perché molto vicino a Bassano ho avuto pochissime occasioni di suonare, rispetto ad altre città del territorio dove invece ho suonato tante volte.”
Ma che “bestia” è il sassofono?
“È una “bestia” speciale - replica di getto il premiato -. Perché è un animale perfetto per realizzare i suoni artistici. Si riesce ad avere una gamma di effetti, di timbri e anche di estensioni tale da poter interpretare veramente tutti i tipi di repertorio, dalla musica antica fino al contemporaneo, all’avanguardia e alla musica leggera.”
I prossimi impegni di Luis Lanzarini quali sono?
“Avrò sicuramente qualche appuntamento con il mio quartetto. Avrò anche degli impegni discografici, che sono in via definizione e sono molto importanti. E poi a breve mi attende il cambio di cattedra, quindi dovrò partire per Castelfranco e tirarmi su le maniche.”
Queste sono dunque le impressioni a caldo e le anticipazioni sul futuro di questo talento assoluto della musica del nostro territorio, che dopo avere girato il mondo con il suo strumento si è esibito finalmente sulla scena di Bassano.
Sax and the City.

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