Alessandro TichAlessandro Tich
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Bio Presto

Oggi in Nigeria il Monte Grappa è stato proclamato ufficialmente Riserva della Biosfera MAB UNESCO. Ecco le occasioni che la città di Bassano deve saper cogliere

Pubblicato il 15-09-2021
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Il Monte Grappa, inteso come l’intera area del Massiccio e dei Comuni circostanti, è stato proclamato oggi Riserva della Biosfera MAB UNESCO. È la notiziona del giorno, benché lo scorso 23 agosto l’importante risultato sia già stato anticipato dal governatore Luca Zaia che in quella data, sul far della sera, aveva diffuso per primo e per conto suo alle redazioni la news del parere favorevole dell’organo tecnico di valutazione del Programma MAB UNESCO nei confronti del Monte Grappa, candidato ad aggiungersi alla prestigiosa lista delle Riserve di Biosfera riconosciute dall’UNESCO.
Mancava solo l’ufficialità del riconoscimento, annunciato per oggi nell’ambito dei lavori del Consiglio intergovernativo del Programma MAB UNESCO, riunito in questi giorni ad Abuja in Nigeria.
Oggi è stato quindi il grande e sontuoso giorno della proclamazione, ma in realtà la sacralità del momento celebrativo è stata stemperata da una serie di fuori programma degni della trasmissione “Oggi le comiche”.

Il sindaco Elena Pavan alla cerimonia di proclamazione del Monte Grappa Riserva della Biosfera MAB UNESCO ad Asolo (foto Alessandro Tich)


Il grande appuntamento della cerimonia di proclamazione è stato convocato per mezzogiorno di oggi nella sala Hangar della Fornace di Asolo. Schermo video per il collegamento in diretta con la Nigeria, palco e riflettori per gli interventi istituzionali e tecnici previsti.
Nell’ordine: i discorsi della presidente dell’Ipa Terre di Asolo e Monte Grappa Annalisa Rampin, della project officer dell’Ufficio Regionale UNESCO per la Scienza e la Cultura in Europa Francesca Bampa, dell’assessore regionale al Turismo, all’Agricoltura e ai Fondi UE Federico Caner, del ministro per i Rapporti con il Parlamento Federico D’Incà (in collegamento video da Roma) e di Anna Agostini, consulente per la candidatura del Monte Grappa. Gli interventi dovevano terminare - e sono terminati - alle ore 13 e cioè all’orario previsto per l’inizio della sessione di proclamazione del board MAB UNESCO ad Abuja. E invece, poco dopo le 11, dall’Africa è arrivato il primo inatteso cambio di programma: la proclamazione è stata spostata alle ore 16. Gli interventi dei relatori sul palco si sono pertanto svolti “a dita incrociate”, nell’auspicio che nel pomeriggio la tanto attesa nomina venisse ufficializzata. Finale di mattinata con buffet e nuovo appuntamento, per chi lo volesse, alle quattro del pomeriggio. Peccato che il board MAB UNESCO ad Abuja abbia comunicato con pochi minuti di preavviso un nuovo cambio di programma: proclamazione non più alle 16, ma alle ore 15.
E così lo storico momento della nomina del Monte Grappa a Riserva della Biosfera ha avuto luogo con un’ora di anticipo. Bio Presto.
Alla presenza, inevitabilmente, di pochi intimi. I giornalisti che sono tornati sul posto tra le 15.30 e le 16 per essere presenti con debito anticipo all’“ora x” annunciata in mattinata si sono così persi tutto, trovando la sala vuota ad eccezione dei pochi intimi di cui sopra, intenti già a brindare col prosecco per l’obiettivo conseguito.

Ma non è tutto. Neanche fatto in tempo a elaborare la “vittoria” ed ecco che, alle 15.14 e cioè una manciata di minuti dopo la proclamazione, si è rifatto nuovamente vivo Speedy GonZaia.
Vale a dire il governatore Luca Zaia: assente alla cerimonia di oggi ma sempre ben presente laddove c’è una notizia su cui cavalcare e un palco mediatico sopra il quale salire. Il quale ancora una volta, con velocità supersonica e anzi praticamente in tempo reale, ha diffuso per primo alle redazioni un comunicato stampa e un suo entusiastico commento dando la notizia del riconoscimento MAB UNESCO per il nostro Massiccio. Che per il presidente del Veneto, così come è stata comunicata la notizia, diventa in questo modo un’ulteriore medaglia da appuntarsi sul petto. Niente male per chi, come lui, durante tutto il processo della candidatura è rimasto in disparte.

Ma torniamo a noi. Alla cerimonia di proclamazione-non proclamazione-perché-poi-è-stato-spostato-tutto-al-pomeriggio erano presenti in sala i sindaci o assessori delegati dei 25 Comuni delle province di Treviso, Vicenza e Belluno inseriti nel territorio dell’area del Monte Grappa MAB UNESCO, assieme alle tre Unioni montane e ai rappresentanti delle categorie economiche.
Per quanto riguarda il nostro territorio bassanese, i Comuni coinvolti nel progetto sono 6. In ordine alfabetico: Bassano del Grappa, Mussolente, Pove del Grappa, Romano d’Ezzelino, Solagna e Valbrenta. Presenti nell’occasione anche gli amministratori di altri Comuni, come Cartigliano o Rossano Veneto, che non fanno parte direttamente della Biosfera ma che hanno sottoscritto una delle tante “lettere di endorsement” nei confronti del progetto di candidatura. Il Comune di Bassano, nella fattispecie, era rappresentato dal sindaco Elena Pavan e dal vicesindaco Roberto Marin, delegato agli Affari Biosferici per conto dell’amministrazione. Ed è proprio sulla città di Bassano, che è il Comune più popoloso dell’intera area interessata, che vanno espresse alcune considerazioni.

In questa sede non vi tedierò con un lungo pistolotto riguardante i contenuti, le azioni, gli obiettivi e le governance delle Riserve della Biosfera secondo il Programma MAB UNESCO. L’argomento è tentacolare e lo stesso dossier di candidatura del Monte Grappa è un clamoroso tomo di oltre 400 pagine. Basterà innanzitutto dire che MAB è l’acronimo di “Man and the Biosphere” e che quindi una Riserva di Biosfera è un’area ben definita nella quale le attività dell’uomo - manifatturiere, agricole, turistiche e quant’altro - vanno di pari passo con un rapporto equilibrato tra le persone e il territorio, con la tutela della biodiversità e con la promozione dello sviluppo sostenibile. Quello stesso sviluppo sostenibile che è il mantra dei finanziamenti europei da qui ai prossimi anni.
Ma una Riserva di Biosfera è anche un’area che si collega con la rete delle altre 700 e più Riserve di Biosfera in giro per l’Italia, per l’Europa e negli altri continenti per lo scambio di esperienze e di buone pratiche territoriali. In altre parole, è una finestra che si spalanca sul mondo. Ed è questa, ma non solo, l’occasione che l’amministrazione di Bassano deve saper cogliere quanto prima, sempre secondo il concetto del Bio Presto.

Fino ad oggi l’amministrazione Pavan ha annunciato che nell’ambito del riconoscimento MAB UNESCO realizzerà un progetto di riqualificazione di Parco Ragazzi del ‘99 che diventerà la sede del primo “B-HUB” (una sorta di spazio di “co-working”) della Riserva di Biosfera: un incubatore di idee e progetti dedicato al tema della sostenibilità e delle sue declinazioni che comprendono turismo, agricoltura, educazione e tanto altro. Un progetto che è finanziato da un contributo di 415.000 euro della mitica Fondazione Cariverona, nell’ambito del Bando Habitat 2020 a cui Bassano ha concorso in associazione con altri Comuni e associazioni di categoria. Benissimo, tanto di cappello.
Ma si tratta ancora una volta di un’iniziativa incentrata “su” Bassano, secondo la filosofia bassanocentrica che contraddistingue i destini di questa città. Ma proprio per questo l’amministrazione Pavan deve avere il coraggio di non fermarsi qui e di andare oltre.
Per la città del Grappa e per chi la amministra fare parte di questo progetto assieme ad altri 24 Comuni rappresenta infatti un’opportunità irripetibile per cominciare a ragionare finalmente in termini di territorio allargato. La cosiddetta “leadership territoriale” è qualcosa che manca oggi alla nostra città. E la Riserva di Biosfera del Monte Grappa, prima ancora che la possibilità di intessere relazioni con le Biosfere del resto del mondo, rappresenta innanzitutto l’occasione massima per intessere relazioni con il resto del comprensorio. Dell’area MAB del Grappa fanno parte - tra gli altri - Asolo, Borso del Grappa, Possagno, Maser, Pieve del Grappa (ex Crespano e Paderno), Feltre.
Un triangolo di Veneto che arriva fino a Seren del Grappa, Quero-Vas, Cornuda e Pederobba.
In una parola: tutta la pedemontana, assieme al suo Massiccio. Serve un territorio allargato che prenda in mano il registro e che faccia l’appello, al quale Bassano possa finalmente rispondere: “presente”.

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