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Alessandro Tich
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Ospedale di Santorso, prestazioni, personale, specializzazioni, riorganizzazione sanitaria: dopo l'unificazione nella Ulss 7 Pedemontana i sindaci dell'Alto Vicentino alzano la voce contro la possibile “supremazia” di Bassano del Grappa
Pubblicato il 13-02-2017
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Come volevasi dimostrare. La luna di miele è durata giusto quel poco per sopire le scintille che già covavano sotto la brace. Ma ora il matrimonio forzato imposto dalla Regione tra le ex Ulss 3 di Bassano e Ulss 4 Alto Vicentino, riunite dal 1 gennaio nella nuova e unificata Ulss 7 Pedemontana, fa esplodere i primi dissapori.
Il fronte del dissenso si eleva dalla voce dei sindaci dell'Alto Vicentino, preoccupati dal possibile ruolo egemone di Bassano del Grappa nella riorganizzazione e nell'erogazione dei servizi sanitari. È quanto si evince dai contenuti della prima riunione del nuovo Comitato dei sindaci del Distretto 2 della Ulss 7, dove si è formato e compattato un fronte che vede in prima linea i Comuni di Lugo di Vicenza, Thiene, Schio, Santorso, Fara Vicentino, Breganze, Sarcedo e San Vito di Leguzzano.
In particolare, viene espresso il timore che l'Ospedale di Santorso, fiore all'occhiello della ex Ulss 4 e già inserito nella vecchia programmazione regionale come ospedale per acuti, debba essere sacrificato alla supremazia bassanese e declassato a struttura di supporto per il “follow-up” dei pazienti che hanno ricevuto altrove le primarie prestazioni sanitarie.
L'ingresso dell'Ospedale "Alto Vicentino" di Santorso (foto Alessandro Tich)
Un timore conseguente alla dichiarata intenzione dei vertici regionali di considerare l'Ospedale San Bassiano come “hub” - e cioè come polo ospedaliero di riferimento - della nuova Ulss Pedemontana. Come già annunciato a inizio anno dalla direzione dell'Ulss 7, i due ospedali (Bassano e Santorso) non si pesteranno reciprocamente i piedi. Nel senso che, fatti salvi i reparti indispensabili in entrambi i presìdi, non ci saranno “doppioni” ovvero sovrapposizioni. I servizi ospedalieri saranno divisi, specializzati e ridistribuiti in una “logica di rete integrata”. Alcune discipline di specializzazione, pertanto, saranno collocate a Bassano e altre a Santorso.
Ma è ragionevole ritenere che, se Bassano assume il ruolo di “hub”, sarà quindi Bassano la sede delle specializzazioni principali, dei primariati più importanti e delle tecnologie più avanzate.
Il direttore generale dell'Ulss 7 Giorgio Roberti continua a rassicurare che “non ci saranno riduzioni di servizi” e che la riorganizzazione interna dell'Azienda Socio Sanitaria “punta a garantire un'assistenza più equa, ma soprattutto uniforme”.
Eppure proprio dalla voce “riorganizzazione” emergono alcuni aspetti che tengono sul chi va là i sindaci dei territori di Thiene e di Schio.
Uno su tutti: la riorganizzazione del personale, a fronte della minore spesa prevista e delle conseguenti minori entrate che la Ulss 7 Pedemontana riceverà dalla Regione proprio a seguito della fusione. Una spending review prevista dalla stessa legge di riforma della Sanità veneta, che si traduce nel taglio di un milione e mezzo di euro per le spese del personale della ex Ulss 4.
Da qui la dichiarata preoccupazione, da parte dei sindaci dell'Alto, che la diminuzione di risorse per il personale vada ad incidere sulla qualità e quantità delle prestazioni sanitarie erogate ai cittadini.
Luna di miele finita, dunque. Sempre che - a Schio, Thiene e dintorni - sia mai cominciata.
I Comuni dell'Alto Vicentino hanno rispedito al mittente la richiesta della Regione Veneto di stabilire un'ulteriore quota pro capite per l'adeguamento delle rette dei Centri diurni per le persone disabili e si dicono pronti a istituire dei tavoli di lavoro per rivendicare le istanze socio sanitarie del loro territorio e contrastare la “sudditanza” nei confronti di Bassano.
Anche se ancora i vertici dell'Ulss 7 ribadiscono come la riforma della Sanità veneta “vada verso minori costi e maggiori prestazioni, unificate a livelli standard in tutta la Regione”.
Ma non ne sono convinti al nuovo Distretto 2 dell'Ulss Pedemontana e all'Ospedale di Santorso: e un Orso ferito non è un compagno che garantisce una tranquilla vicinanza.
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