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La Mazzini chiude i battenti
La scuola più antica di Bassano del Grappa costretta a chiudere dopo una perizia del Comune che ne dichiara l'inagibilità. Il dirigente del liceo "G. B. Brocchi" Zen dovrà trovare una nuova sistemazione per centinaia di suoi studenti.
Pubblicato il 15-05-2020
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Senectus ipsa est morbus, la vecchiaia è di per sé una malattia. Se tutti noi la pensassimo come Terenzio guarderemmo alla vecchiaia con vergogna, un enorme buco nero da cui non si può trarre nulla di buono. Tuttavia, il mondo è bello perché è vario e per alcuni la vecchiaia è storia, da cui trarre insegnamenti e valori. Pertanto, quell’enorme edificio in Piazzale Trento nella cittadina bassanese non ci ricorda un volto vecchio a cui dare le spalle, ma un esempio che si erge di fronte a noi come memento del passato.
La scuola primaria “Giuseppe Mazzini” è un pezzo della storia di Bassano del Grappa e a tanti cittadini, di tutte le età, ha pianto il cuore dopo l’esito della perizia del Comune che farà chiudere l’edificio per anni. La struttura, infatti, è inagibile per pericolo di crollo dell’impalcato. Perciò i piccoli ospiti di quei muri secolari dovranno trovare un’altra sede, le tante associazioni che trovano posto tra quelle mura dovranno andarsene i liceali che da poco si erano trasferiti nelle aule messe a nuovo dal ”G.B. Brocchi” ora sono in attesa di uno spazio che possa accoglierli.

“Sono molto arrabbiato, ma devo adattarmi alla decisione” così esordisce il dirigente scolastico Giovanni Zen che a questo 2020 dovrà aggiungere un altro problema da risolvere nelle prossime settimane. Perché, se da settembre è vero che si tornerà in classe, questi 230 studenti dovranno avere un’aula adeguata in cui fare lezione.
“Devo ammettere che per me è stata una doccia fredda – continua il dirigente – e una parola forte come “inagibilità” ha cambiato tutte le carte in tavola. Dopo il laborioso accordo tra Provincia e Comune che prevedeva l’inserimento di queste otto classi per tre anni nella scuola Mazzini, ora torniamo punto e a capo”. Questo perché gli studenti del liceo bassanese sono davvero tanti e l’offerta scolastica fa appetito a molte famiglie che vogliono il meglio per i loro figli, ma non c’è lo spazio per tutti.
“Si è già dimostrato essere davvero dura bloccare il numero di iscrizioni e diminuire di due classi le nuove prime che entreranno a settembre, ma più di così non si può fare. Al momento la prima questione da risolvere sarà quindi trovare uno spazio funzionale per la scuola e comodo ai trasporti. L’incontro di settimana prossima tra Provincia e Comune sarà decisivo”.
Nel mentre la decisione è stata presa e non si potrà tornare indietro. Le porte della scuola più antica di Bassano del Grappa non riapriranno dopo il Corona virus e dovranno aspettare con pazienza di rivedere i piccoli volti gioiosi attraversare di nuovo quelle sale il cui eco per ora farà risuonare soltanto il silenzio. Per la prima volta, quel vecchio, rimarrà senz’anima.
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