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Il Sub-appalto
Partiti i lavori di somma urgenza per la difesa del Ponte di Bassano dalle brentane invernali. Travi e traversi di acciaio collocati dai sub della Idra di Venezia. Assieme ai rocciatori di San Martino di Castrozza, saranno poi tesi i tiranti
Pubblicato il 07-10-2016
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Prima di iniziare l'intervento, dopo aver pulito l'area di lavoro da alghe e ramaglie, hanno “cartellinato” il Ponte. Su ogni elemento ligneo sotto il pelo del Brenta tra la seconda e la terza stilata, cioè, hanno collocato un cartellino con un numero identificativo. In questo modo è molto più facile coordinare le operazioni subacquee con la direzione dei lavori dalla riva del fiume, in un costante flusso di comunicazioni tra il piano acqua e la superficie.
Quindi hanno iniziato il montaggio delle travi e dei traversi di acciaio per il rafforzamento della terza stilata, che precede l’analogo procedimento per la seconda, in condizioni più critiche.
Sono i tecnici archeo-sub impegnati da lunedì scorso e fino al 20 circa di questo mese (maltempo permettendo) nei lavori di somma urgenza disposti dal Comune per consentire al malandato Ponte di Bassano, in attesa del restauro per il consolidamento statico, di reggere all’urto di eventuali brentane invernali.

Il sopralluogo del sindaco Poletto all'isola Pusterla. In primo piano i profili e traversi in acciaio del dispositivo anti-brentane (foto Alessandro Tich)
L'intervento è stato affidato alla ditta che lo ha progettato: l'Idra di Venezia - specializzata nei lavori con sommozzatori su opere, strutture, resti archeologici e fondazioni - che ha al suo attivo, tra le altre cose, anche l’ispezione subacquea per il restauro del Ponte di Rialto.
Questa mattina all’isola Pusterla, base logistica del cantiere, il sindaco Riccardo Poletto ha effettuato un sopralluogo, allargato agli organi di informazione, per fare il punto della situazione. Ad accoglierlo, il titolare della Idra Eros Turchetto e l'ingegnere padovano Carlo Bettio, direttore dei lavori.
Sul terreno - assieme a pinne, maschere, bombole e mute - sono depositate le travi e gli altri elementi e profili in acciaio che in questi giorni, con trasporto via barca, vengono posizionati in lunghezza e di traverso sulla parte centrale delle fondamenta del manufatto per costituire l'armatura di base contro le possibili piene stagionali del fiume.
Dalla prossima settimana si passa alla fase due: con l’applicazione dei tiranti di acciaio che saranno messi in tensione da sotto l’impalcato, sul lato nord del Ponte, per scaricare la spinta orizzontale del fiume sulla solida base in cemento armato realizzata col restauro degli anni ’90.
In questa fase i lavori subacquei saranno effettuati e coordinati in contemporanea con gli interventi dall’alto, in fune, dei tecnici specializzati rocciatori delle guide alpine di San Martino di Castrozza, che già da tempo collaborano con l'azienda veneziana per le operazioni integrate aria-acqua.
Infine, per prevenire i danni dei materiali, tronchi d'albero e quant'altro trasportati dalla corrente in piena, saranno collocati altri elementi di acciaio che andranno a irrobustire le filagne e i rostri.
Sono gli step successivi di un intervento che si prefigura come una vera e propria corsa contro il tempo, dal momento che - in caso di avverse condizioni meteorologiche, in particolar modo nel mese di novembre - il Brenta non aspetta. Per questo motivo la ditta specializzata lavorerà non-stop, sabato e domenica compresi. L’unica incognita - come spiegano Turchetto e Bettio - è rappresentata dall’imprevedibilità del fiume, collegata alla situazione meteo.
Il maltempo complicherebbe i tempi dell’intervento: per consentire le operazioni dei sommozzatori, infatti, l’acqua deve essere limpida.
Il Sub-appalto, intanto, sta procedendo secondo programma.
E il Ponte “cartellinato” ringrazia.
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