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Attualità

“Tribunale di Bassano, un danno per tutto il Paese”

Presentato oggi alla Camera un ordine del giorno di impegno al governo per il ripristino di tribunali soppressi. L'on. Filippo Busin (Lega) al ministro Orlando: “Bassano un'emergenza nazionale”. Poi l'aula vota e respinge l'OdG

Pubblicato il 05-11-2014
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La chiusura del Tribunale di Bassano “è un danno per tutto il Paese”.
E' il richiamo espresso oggi alla Camera dall'on. Filippo Busin, deputato vicentino della Lega Nord e capogruppo leghista in Commissione Finanze, intervenendo in aula per ricordare al ministro della Giustizia Andrea Orlando “la gravità della chiusura del Tribunale di Bassano del Grappa” che ha portato alla paralisi la giustizia nella provincia di Vicenza poiché “garantiva la chiusura delle cause civili in due anni e mezzo contro la media della regione Veneto di oltre sette anni”.
Il parlamentare del Carroccio è intervenuto nell'ambito della discussione a Montecitorio su un ordine del giorno, presentato dall'on. Nicola Molteni sempre della Lega Nord, che impegnava il governo “ad adottare con urgenza un provvedimento normativo, correttivo dei decreti legislativi 7 settembre 2012, n. 155 e 7 settembre 2012, n. 156, ed in particolare a prevedere il ripristino di quei Tribunali ordinari e relativi Uffici di Procura soppressi ed accorpati alle sedi di grandi aree metropolitane”.

L'intervento di oggi in aula alla Camera dell'on. Filippo Busin

Un provvedimento necessario, secondo il testo dell'OdG, di fronte all'evidenza che “la soppressione di tutte le sezioni distaccate dei tribunali, di quasi tutti i tribunali non capoluogo di provincia e degli uffici dei giudici di pace, in un contesto di grave crisi del settore giustizia, ha ulteriormente aggravato la situazione del sistema”.
Ancora l'ordine del giorno rilevava che la politica di revisione della geografia giudiziaria, adottata dai precedenti governi con l'esercizio della delega, ha avuto come risultato quello di “fare “cassa” nell'immediato per importi modesti, senza peraltro che vengano tenuti in debita considerazione i costi del trasferimento di personale e delle risorse materiali”. Non solo: con i tagli e gli accorpamenti delle sedi di giustizia sono state prodotte nel breve “diseconomie di scala, dovute alla creazione di macro strutture di tribunali che risulteranno dei veri e propri “carrozzoni”, tali da compromettere il già carente servizio della giustizia”.
Leggendo il testo dell'impegno al governo presentato alla Camera viene subito in mente, per associazione di idee, la situazione di Vicenza: esemplificativa del gran marasma originato dalla supposta spending review della riforma della geografia giudiziaria. E proprio l'attuale caos giudiziario in provincia ha dato lo spunto all'intervento di Busin, che rivolgendosi al ministro Orlando ha fatto presente che il Tribunale di Bassano del Grappa, con una nuovissima struttura, “è stato sacrificato per concentrare tutte le attività in un Tribunale già in grave carenza di personale come quello di Vicenza, dove le udienze per le cause iniziate oggi vengono fissate dal 2019 in poi, il che significa avere la sentenza oltre il 2020”.
Un preciso richiamo dovuto al fatto che si tratta di “un'emergenza nazionale”, come specificato in aula dal deputato leghista: “Stiamo parlando di una provincia che ha il rapporto di esportazione sul PIL più alto d’Italia, è una delle principali province industrializzate del Paese, e ben sappiamo come il funzionamento della giustizia abbia delle dirette conseguenze sulla competitività del sistema imprese e come sacrificare una provincia come Vicenza abbia incidenza poi sul sistema economico a livello nazionale.”
“Approfitto del tema di questo ordine del giorno - ha concluso Busin - per richiamare l'attenzione del ministro sulla chiusura, che noi speriamo non definitiva, del Tribunale di Bassano.”
L'ordine del giorno è stato quindi messo ai voti e respinto dall'aula, con 171 voti favorevoli e 280 contrari.
“Il non accoglimento dell'ordine del giorno da parte del governo - commenta l'on. Busin in una nota stampa trasmessa in redazione - porta alla memoria anche lo scandaloso fenomeno delle strutture “fantasma”, a cui, a questo punto, va ad aggiungersi anche la struttura dell'area bassanese.”

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