Ultimora
11 Jul 2025 21:45
Maltrattamenti in un asilo, 3 maestre sospese nel Rodigino
11 Jul 2025 18:26
Un terzo striscione anarchico scoperto dalla Polizia a Padova
11 Jul 2025 18:23
Mit indica Gasparato presidente Adsp Adriatico Settentrionale
11 Jul 2025 16:03
Valorizzazione infrastrutture militari, accordo Iuav-Difesa
11 Jul 2025 15:51
Riciclare i tappi di sughero diventa un gesto solidale
11 Jul 2025 15:50
Il restauro di Roma Ore 11 di De Santis a Venezia Classici
12 Jul 2025 09:41
++ Spara alla festa dei bimbi, forse ha ucciso per il rumore ++
12 Jul 2025 09:25
Hamas, colloqui per Gaza in stallo per il piano di ritiro di Israele
12 Jul 2025 09:12
Nazi Grok e un’altra musica
12 Jul 2025 07:15
Bimbo di cinque anni disperso a Ventimiglia
12 Jul 2025 07:07
Massiccio attacco russo con droni e missili, inclusa la regione di Kiev
Alessandro Tich
Direttore Responsabile
Bassanonet.it
Sgominata la “banda dell'oro”
Rapine a mano armata a aziende orafe, gioiellerie e portavalori: arrestate dai Carabinieri quattro persone. Le indagini scattate dopo l'assalto di un anno fa al laboratorio orafo Giante di Bassano, con un bottino di 1 milione e 300mila euro
Pubblicato il 29-10-2014
Visto 5.422 volte
L'operazione dei carabinieri è stata denominata “Spikes” (dall'inglese spike, “punta, spuntone”) per via di un sacco, rinvenuto nel bagagliaio di una delle auto usate dai malviventi, contenente chiodi a quattro punte, da lanciare in strada in caso di inseguimento. Come nei film di James Bond: con la differenza che qui non si tratta di fiction, ma di una gang di rapinatori pronti a tutto per raggiungere l'obiettivo, fino al conflitto al fuoco.
I Militari dell'Arma del nucleo investigativo di Vicenza, in collaborazione con i carabinieri di Bassano del Grappa, hanno sgominato la banda ritenuta responsabile di diverse rapine a mano armata a laboratori orafi, gioiellerie e furgoni portavalori in provincia di Vicenza, arrestando quattro persone.
Si tratta di Cristian Baldan, 43 anni e Massimo Nalesso, 59 anni, entrambi residenti a Fiesso d'Artico nel Veneziano e di Moreno Monetti, 56 anni e Simone Rampin, 39 anni, entrambi di Dolo pure in provincia di Venezia.

La banda pronta ad entrare in azione, in una immagine diffusa dai carabinieri
Le indagini sono scattate a seguito della rapina compiuta il 17 ottobre 2013 al laboratorio orafo Giante Srl di via Marchesane a Bassano del Grappa, che fruttò un bottino di 25 chili di oro semilavorato del valore di un milione e 300mila euro dopo che il titolare dell'azienda Antonio Zonta, 68enne di Cassola, colpito alla testa con il calcio di una pistola da uno degli autori del colpo e sotto la minaccia delle armi, era stato costretto ad aprire il forziere della ditta.
A seguito di quell'assalto i carabinieri della Compagnia di Bassano, comandati dal capitano Mario Rocco, sono riusciti a individuare l'auto con la quale venivano effettuati i colpi, una Audi station wagon, riuscendo dopo accurate indagini ad arrivare al covo dove erano conservate le armi della banda: pistole e fucili, tra cui mitra Kalashnikov, oltre a munizioni, esplosivi e giubbotti antiproiettile.
Secondo gli investigatori, i rapinatori avrebbero messo a segno almeno altri due colpi: il 6 febbraio 2012 all'azienda orafa Legor Group di Bressanvido per un bottino di 200mila euro e il 14 marzo 2013 alla gioielleria Zancan di Ponte di Nanto, prosciugata di preziosi per un milione di euro. Alla Legor Group sarebbero tornati anche il 28 marzo 2012, fallendo però questa volta l'assalto.
L'arsenale era nascosto in un garage di proprietà del Baldan, considerato il basista delle operazioni criminali. Baldan e Nalesso erano già stati condannati in primo grado dal Tribunale di Venezia, rispettivamente a 5 e a 7 anni, per il solo reato di detenzione di armi. Le indagini sono proseguite e hanno portato all'individuazione quali presunti coautori delle rapine e all'arresto di Monetti e Rampin, che i carabinieri non escludono appartengano ad ambienti “contigui” alla Mala del Brenta. Tutti e quattro gli arrestati, al momento dell'applicazione delle misure restrittive, erano già in carcere per altri reati messi a segno nel Padovano.
Le indagini proseguono: si cercano ancora i proventi dei bottini e il gruppo di ricettatori a cui la temibile banda si sarebbe appoggiata.
Il 12 luglio
- 12-07-2024Quattro x Seven
- 12-07-2024Tesso e volentieri
- 12-07-2023Tomb Raider
- 12-07-2023Pay per Ulss
- 12-07-2023Coppia di fatto
- 12-07-2022Pedaggio a Nordest
- 12-07-2022Partiamo in quarta
- 12-07-2022Acqua, fuochino, fuoco
- 12-07-2020Polo can
- 12-07-2020Una rotonda sul Mar
- 12-07-2019Sgarbi Possagnesi
- 12-07-2019Eccezzziunale... veramente
- 12-07-2018Hellas Bassano
- 12-07-2014Officina Aumma Aumma
- 12-07-2013Bassano da bere
- 12-07-2013Donazzan scrive a presidente Corte Costituzionale: “Non chiudete il Tribunale di Bassano”
- 12-07-2013I miei primi 40 giorni
- 12-07-2013Popolare di Marostica, l'ora della verità
- 12-07-2010Quella bandiera lacerata
- 12-07-2009Il pizzaiolo più veloce del mondo