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Rinascimento in bianco e nero

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Rinascimento in bianco e nero

Alessandro TichAlessandro Tich
Direttore Responsabile
Bassanonet.it

Politica

Cimatti a raffica

Caserma Montegrappa, Tempio Ossario, sede Arpav. Nel suo ultimo incontro con i giornalisti il sindaco spara a zero su Elena Donazzan: “Vorrei capire cosa ha fatto questa signora per Bassano”. E su Nicola Finco: “E' falso e bugiardo”

Pubblicato il 21-05-2014
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Rinascimento in bianco e nero

L'appuntamento è fissato a mezzogiorno nel suo ufficio in municipio, ormai in fase di sgombero in attesa dell'insediamento del suo successore.
E' l'ultimo incontro di Stefano Cimatti, da sindaco di Bassano, con i giornalisti. Non è una conferenza stampa, ma un incontro di commiato al termine della legislatura. Che tuttavia offre l'occasione al primo cittadino, ormai uscente, di togliersi una serie di sassi dalla scarpa su alcune questioni - particolarmente cavalcate in questa campagna elettorale - che lo vedono oggetto di attacchi e di polemiche.
“Sono molto amareggiato - esordisce Cimatti - per i toni di questa campagna elettorale ed in particolare per quelli di esponenti istituzionali. Di solito “a nemico che fugge, ponti d'oro” e invece pesanti accuse contro di me per funzioni che neppure avrei potuto delegare e che dipendevano solo da me, quali quelle dei rapporti con Stato e Regione. E tutto ciò malgrado non mi ricandidi. Che poi lo dica chi rappresenta questo territorio e, solo perché ha perso le elezioni, si vendica con Bassano ed i bassanesi non facendo nulla per Bassano dimostra la caratura di certa gente. Quando lo ho ritenuto necessario mi sono sempre rapportato con la Regione e con lo Stato: Zaia, Finozzi, Zorzato, Ruffato, Grazia, Minardi, Ciambetti eccetera, più Casini, Tassone, Follini, Bersani, Giovanardi eccetera. Ottenendo spesso risposte positive, indipendentemente dal fatto che non rappresentavo la loro parte politica. Se invece qualcuno pretende suppliche e inginocchiamenti, come Donazzan e Nicola Finco, deve trovare un sindaco ben diverso dal sottoscritto.”

Il sindaco uscente di Bassano Stefano Cimatti: "Sono molto amareggiato per i toni di questa campagna elettorale" (foto Alessandro Tich)

“Alcuni candidati - prosegue Cimatti sempre sulla campagna elettorale - stanno facendo promesse assurde. Ad esempio le prime due ore gratis al parcheggio “Le Piazze”. E' un mancato introito di 250mila euro. Dove li prendono? “Compreremo l'Astra”: c'è una legge che impone agli amministratori pubblici di non acquisire immobili se non strettamente legati alla funzionalità dell'ente. Delle due, l'una: o non sanno nulla di amministrazione o mentono sapendo di mentire.”
“Ruolo istituzionale: un assessore regionale, che non è nemmeno di Bassano del Grappa, più volte nel corso di questi cinque anni ha partecipato a conferenze stampa dell'opposizione contro la mia amministrazione - continua il sindaco uscente -. La sua faziosità si è dimostrata fin da subito, appena mi sono insediato la Donazzan ha spostato subito la manifestazione “Hobbiton” da Bassano a Marostica. La conferenza stampa sulle “Vie del Brenta” è stata fatta a Marostica. Io vorrei capire cosa ha fatto questa signora per Bassano.
La legge mancia ci ha permesso di avere un contributo di 200mila euro che la signora Donazzan ha condizionato al Tennis Bassano. Caso strano, la presidente del tennis è in lista da quella parte. 150mila euro sono stati concessi dalla regione alle “Vie del Brenta”: 114mila euro per Veneto Marketing, più consulenze a Flavio Reffo, ora in lista Forza Italia. La Donazzan non ha fatto mai nulla per Bassano. Parla di milioni di euro, ma sono quelli destinati alla Sanità e parla di Bassanese, forse riferendosi a Reteveneta e all'Irigem.”
Caserma Montegrappa: “Ho assistito al vergognoso spot elettorale dell'altroieri. Nella conferenza stampa con Finco, la Donazzan ha avuto il coraggio di dire che il Demanio si era seccato con me per il siparietto dello scambio delle chiavi con Antonio Pasinato e che ho fatto una marchetta elettorale. Per il raduno degli Alpini del 2010 Cimatti chiama il Demanio chiedendo di avere la caserma per 8-10 giorni. Dall'altra parte sento imbarazzo e dubbi. Allora mi rivolgo al sen. Pasinato sapendo che aveva buoni rapporti con l'Agenzia del Demanio e che mi ha accompagnato a Venezia. Prima di me c'erano però andati la signora Donazzan e il rag. Gianpaolo Bizzotto e avevano chiesto l'assegnazione della caserma per il raduno, ma il Demanio aveva detto di no, non rappresentando loro niente. Alla mia richiesta al telefono c'è stato un irrigidimento perché avendo detto no a loro c'era difficoltà a dire sì a me. Chiedo a Pasinato, andiamo a Venezia e ci chiedono anche dei soldi, un migliaio di euro per un giorno di noleggio della Caserma. Grazie a Pasinato vado a prendere le chiavi. E' vero, ho fatto una marchetta per Forza Italia.”
“Poi viene qui questo personaggio, che non conosco personalmente ma che quando un giorno incontrerò sentirà da me che cosa penso di lui” - continua Cimatti, riferendosi all'assessore regionale ai Lavori Pubblici Massimo Giorgetti.
“Giorgetti viene a dire che il Comune non ha mai chiesto la Caserma alla Regione - incalza il primo cittadino -. Ma perché dovevo chiedergliela? L'ho chiesta allo Stato, e più di una volta, ho incontrato il sen. Paolo Franco per il federalismo demaniale. Perché dovevo chiederlo alla Regione? Circa tre mesi fa ho incontrato il direttore regionale del Demanio Allegroni che mi ha detto che l'inserimento della Caserma Montegrappa tra i beni da alienare era stato un errore e che sarebbe stato sottoscritto un accordo con la Regione e con l'Ater. Ora, senza nessuna novità, viene a dirlo come spot elettorale con lo stesso Giorgetti e la candidata Finco: ma dov'è il senso delle istituzioni?”
“Sul Tempio Ossario - prosegue Cimatti, toccando un altro nervo scoperto - a Giorgetti gli ho mandato una relazione completa. E ho specificato con chiarezza che Onorcaduti si rifiuta di prenderlo in carico se non viene restaurato in una certa maniera. 4 giorni prima del ballottaggio c'è stata la firma dell'accordo di programma. Fossero stati indicati i lavori da eseguire, non ci troveremmo oggi con le voci sistema antisismico, torri campanarie, pavimenti completi, per oltre un milione di costo. Non avete detto che cosa c'era da fare. Ma vi anticipo una notizia: giovedì alle 12 incontrerò il ministro Roberta Pinotti per il tempio Ossario e le dirò che se non interviene obbligando Onorcaduti a prenderlo in carico io mando un comunicato in quattro lingue a Associated Press con cui lei andrà su tutti i giornali del mondo dicendo che il ministero della Difesa si disinteressa a un Tempio con oltre 5mila caduti della Grande Guerra.”
Ce n'è infine per Nicola Finco sulla questione dell'annunciata chiusura, poi scongiurata, della sede dell'Arpav di Bassano: “Ha detto una balla incredibile - afferma il sindaco -. Nel 2011 i dipendenti Arpav sono venuti qui disperati. A Bassano non ci sono laboratorio analisi e uffici amministrativi, solo operativi sul territorio che avrebbero dovuto marcare l'orologio a Vicenza e tornare a lavorare a Bassano. Nicola Finco in Regione è il presidente della commissione Ambiente. Lo chiamo: “Fai qualcosa perché dobbiamo salvare Arpav”. Lui riscontra difficoltà in Regione dove non vogliono “intralci” sulla ristrutturazione Arpav. Ho scritto quindi una lettera ufficiale e con Finco ho stretto un patto: “Se salvi l'Arpav ti faccio pubblicità, se non la salvi ti paro il c... e ti ringrazio dicendo che hai fatto tutto il possibile.” A Venezia con Finco incontro Pepe, DG di Arpav, che mi dice “come faccio a chiudere Thiene senza chiudere Bassano”. E questo perché a Thiene c'era il sindaco Busetti, segretaria provinciale della Lega. Questo è il dono che fanno i partito alle realtà locali. Tre mesi fa chiudono Thiene, dove nel frattempo è cambiato il sindaco, e non chiudono Bassano. Sull'Arpav sono stato due volte a Venezia, ho incontrato a Padova l'assessore Conte, più tre incontri con i dipendenti. E Finco viene a dire in conferenza stampa che io “gli ho mandato una lettera e niente più”. Ma scherziamo? L'8 maggio scorso alle 3.39 di notte, dopo aver letto la sua dichiarazione su Bassanonet, ho mandato un messaggino a Finco, dandogli del bugiardo.” Cimatti lo legge ad alta voce ai giornalisti presenti.
E poi ribatte: “Nicola Finco è falso e bugiardo. Gliel'ho detto in faccia a una cena al Ca'7 davanti ad altre persone. Qui lo ribadisco, e glielo ripeterò tutte le volte che l'incontro, finché non farà pubbliche scuse. Al Ca'7 Finco mi ha detto: “Quante volte mi hai scritto per l'Ospedale?”. Il presidente della Conferenza dei Sindaci deve pregare il consigliere regionale per chiedergli di intervenire a favore del territorio? Vogliono essere supplicati? Ma chi si credono di essere?”.
“E' facile accusare qualcuno genericamente di difetti non misurabili, come la mancanza di leadership - dichiara ancora il sindaco -. Di errori ne ho fatti, ma non mi spiego un così grande accanimento nei miei confronti. Il fatto che io abbia avuto tutti questi difetti e, malgrado questo, così tanti risultati si siano ottenuti mi lascia ben sperare per il futuro, soprattutto se a raccogliere il mio testimone sarà Dario Bernardi, che è stato il mio migliore assessore, che ha grande esperienza e che saprà meglio di me come ci si deve rapportare con gli altri enti.”
“Sono felice di aver fatto il sindaco, lo rifarei se non lo avessi già fatto - conclude Stefano Cimatti -. In cinque anni di esperienza ho visto anche cose che mi hanno convinto di quanta fortuna ho avuto io nella mia vita, situazioni di difficoltà di gente innocente e incolpevole. Se fosse capitato a me non so se sarei riuscito a reggere.”

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