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Alessandro Tich
Direttore Responsabile
Bassanonet.it
La carabiniera
Oltre 1500 firme raccolte nel banchetto di “Amo il Veneto” con l'assessore Elena Donazzan contro il taglio della Compagnia Carabinieri di Bassano. E spunta il problema dell'onerosità dell'affitto della caserma pagato dallo Stato al Comune
Pubblicato il 03-04-2014
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“1500 firme raccolte! E sono le ore 11!”.
E' la comunicazione corredata di foto che giunge in tempo reale in redazione dall'assessore regionale Elena Donazzan, che ha promosso per la seconda settimana di seguito - assiema all'associazione “Amo il Veneto”, di cui è promotrice e ispiratrice - l'iniziativa di raccolta firme nel banchetto di via Verci, in concomitanza col mercato settimanale, contro l'annunciata soppressione della Compagnia dei Carabinieri di Bassano del Grappa.
Una mobilitazione che è continuata - come informa un precedente comunicato della Donazzan - “dopo il gran successo del primo appuntamento, che ha visto oltre 600 bassanesi firmare in poche ore per chiedere a gran voce il mantenimento del presidio dell'Arma sul proprio territorio”.
L'assessore Donazzan con collaboratrici e simpatizzanti pro-Carabinieri al banchetto di raccolta firme in via Verci
Un'iniziativa che l'esponente della giunta regionale sta portando avanti affiancata dalla fedele delfina Serena Dalla Valle, referente dell'associazione “Amo il Veneto” e capo della segreteria dell'assessorato della Donazzan a Venezia.
Particolarmente attiva sul fronte delle proteste contro il previsto taglio della Compagnia della Benemerita in città, l'assessore regionale può ormai considerarsi una carabiniera ad honorem. Che ancora la settimana scorsa, riguardo alla risposta dei cittadini all'invito ad apporre la firma, commentava:
“Si tratta di un vero e proprio successo e di un segnale inequivocabile dato dai bassanesi al Governo centrale intenzionato a tagliare indiscriminatamente risorse alle Forze dell’Ordine.”
Come già scritto nei nostri precedenti articoli, la prevista soppressione del Comando dei Carabinieri a Bassano non nasce dal nulla: il provvedimento è stato prospettato dai vertici nazionali dell'Arma a seguito del “rigoroso progetto di razionalizzazione delle diverse linee organizzative e di riduzione delle spese” messo in atto da tempo, in linea con gli indirizzi di spending review indicati dagli ultimi governi. La caserma di via Emiliani è entrata nel mirino in quanto Bassano è città “sede di duplicazione Arma/PS”, e cioè una città che ospita contemporaneamente il Comando Compagnia Carabinieri e il Commissariato di Pubblica Sicurezza della Polizia di Stato.
Un “doppione” che per gli alti comandi delle Forze dell'Ordine è da estirpare dove possibile. Per questo sono stati individuati i 228 Comuni italiani “sede di duplicazione” di Arma e Polizia, da cui sono stati selezionati 45 centri “su cui fondare le basi di una riorganizzazione della sicurezza”.
E tra questi - appunto - c'è anche Bassano del Grappa, finita nella “lista nera” delle 6 città in cui i Comandi Compagnia dei Carabinieri sono da sopprimere: provvedimento attualmente al vaglio del Tavolo Tecnico congiunto Carabinieri/Polizia a Roma. Un taglio che per i 6 Comandi dell'Arma interessati è stato stabilito - come ha rivelato una nota del Cocer, il Consiglio Centrale di Rappresentanza dei Carabinieri - “per l’onerosità delle infrastrutture anche in evidente deterioramento strutturale”.
Il che ci fa porre l'attenzione sull'effettiva motivazione dell'annunciata soppressione del presidio di sicurezza bassanese. E poiché non si può certamente dire che la sede dei CC di Bassano del Grappa versi “in evidente deterioramento strutturale”, resta quindi il problema dell'“onerosità”.
Ma onerosità di che tipo? Secondo informazioni raccolte proprio a margine della raccolta delle firme in via Verci, pare che a far muovere la scure dei vertici dell'Arma sia stato l'affitto pagato per la locazione della sede di via Emiliani, considerato appunto troppo oneroso. E il “padrone di casa” della caserma dell'Arma è il Comune di Bassano del Grappa, proprietario dell'immobile così come dei muri delle sedi della Polizia Stradale e dei Vigili del Fuoco, per i quali incamera gli oneri di affitto dallo Stato. Riuscirà la petizione della Donazzan a convincere il Comune ad abbassare l'affitto per tentare di scongiurare in extremis la cancellazione del Comando?
L'assessore regionale, nel frattempo, batte il chiodo sulla questione.
Con tanto di slogan stampato sulla maglietta “promotional” della raccolta firme: “Io sto con i Carabinieri”. La qual cosa stimola la fulminante battuta di un corpulento simpatizzante dell'iniziativa, che seppure firmatario e favorevole al mantenimento della caserma dei Carabinieri in città, guardando la maglietta e raffrontandola alle dimensioni del proprio fisico commenta: “Io non ci sto”.
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