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Alessandro TichAlessandro Tich
Direttore Responsabile
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Autono mia

Luca Zaia presenta a Palazzo Roberti il suo libro sull’autonomia, il giorno dopo l’ok della Cassazione al referendum abrogativo della legge sull’Autonomia differenziata. “L’autonomia o la fai per scelta o la dovremo fare per necessità”

Pubblicato il 13-12-2024
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Luca Zaia che viene a Bassano per parlare di autonomia, presentando alla Libreria Palazzo Roberti il suo ultimo libro “Autonomia - La rivoluzione necessaria”, il giorno dopo l’ordinanza della Cassazione che ha dichiarato legittima la richiesta di abrogare totalmente la legge sull’Autonomia differenziata tramite referendum?
Non me lo perderei neanche per tutto il Prosecco del mondo.
L’incontro in libreria era ovviamente annunciato già da tempo, ma la coincidenza con la decisione della Corte Suprema lo rende una congiunzione astrale che titilla la mia penna e i foglietti del mio bloc notes.

Luca Zaia alla Libreria Palazzo Roberti durante il firmacopie (foto Alessandro Tich)

Ma prima di raccontarvi il film, ricordiamo il prequel.
Ieri l’Ufficio centrale per il referendum della Corte di Cassazione, con un’ordinanza definitiva a firma della presidente Rosa Maria Di Virgilio, ha aperto la strada al referendum per l’abrogazione totale della legge sull’Autonomia differenziata, promulgata lo scorso 25 giugno (“Legge Calderoli”), dichiarando legittima la richiesta del quesito referendario, sostenuto da quasi tutti i partiti dell’opposizione e da varie associazioni.
L’ultima parola spetta adesso alla Corte Costituzionale, che aveva già evidenziato con una precedente sentenza dello scorso 14 novembre sette profili di illegittimità nella legge, accogliendo parzialmente i ricorsi presentati da quattro Regioni governate dal centrosinistra: Campania, Puglia, Sardegna e Toscana.
Ora, dopo il semaforo verde della Cassazione, la Consulta dovrà pronunciarsi sull’ammissibilità del referendum abrogativo entro il prossimo 20 gennaio.
“Volete il referendum? Trovate i voti”, provoca Zaia a Bassano, ripetendo quanto già dichiarato ieri ai media e cioè che “chi crede nell’autonomia non deve andare a votare” e che se il referendum sarà autorizzato “il problema sarà per chi presenta la consultazione di trovare chi poi andrà a votare”, dal momento che i referendum abrogativi per essere validi devono raggiungere il quorum.

Intervistato dal mio collega giornalista Marino Smiderle, direttore del Giornale di Vicenza, il governatore afferma che la Lege Calderoli “è legale, sta in piedi ed è costituzionale” e che il suo libro consente al lettore di avere “un’infarinatura generale sul tema dell’autonomia”, si rivolge in primo luogo “al più scettico degli scettici” e “sfata una miriade di leggende metropolitane e fake news sull’argomento”.
Zaia parte dalla fine e cioè dall’ultima frase dell’ultima pagina del libro:
“L’autonomia o la fai per scelta o la dovremo fare per necessità.”
“La scelta è quella di dare una veste di modernità a un Paese che non ce l’ha più” spiega, portando poi vari esempi dell’“Italia a due velocità”.
“Noi non spacchiamo l’Italia, l’Italia è già spaccata dalle diseguaglianze”, aggiunge.
Sottolinea che la Costituzione del 1948 “è autenticamente federalista”, cita il padre costituente Luigi Einaudi (“Ad ognuno dovremmo dare l’autonomia che gli spetta”), ma poi - è la sua tesi - la necessità di ricostruire il Paese nel secondo dopoguerra ha richiesto un intervento massiccio dello Stato centrale e l’impulso federalista della Costituzione “è stato dimenticato”.
“Se non la faremo per scelta, l’autonomia la faremo per necessità, con una stagione di riforme che ci verranno imposte senza se e senza ma - continua Zaia -. Lo status quo di oggi è insostenibile negli anni.”
Il governatore definisce quindi dei “voltagabbana” le quattro Regioni che hanno impugnato davanti alla Corte Costituzionale la Legge Calderoli, visto che la Sardegna “è già autonoma per conto suo” e le altre tre si erano già espresse a favore dell’acquisizione di materie decentrate.
Per Zaia la legge sull’Autonomia differenziata “è un atto di sensibilità e rispetto del Governo nei confronti del Parlamento”, visto che la Costituzione, con la riforma del Titolo V del 2001, prevede che la legge ordinaria possa attribuire alle Regioni “ulteriori forme e condizioni particolari di autonomia” attraverso negoziati diretti col Governo, senza il coinvolgimento delle Camere.
E sugli oppositori dell’autonomia incalza: “Non vogliono questo progetto? Può anche starci. Ma che alternativa propongono?”.
Smiderle gli chiede: “Anche la Pedemontana è una scelta di autonomia?”.
Zaia: “Agli inizi degli anni ’90 la Pedemontana si chiamava “Itinerario Pedemontano Veneto”. Ma agli ambientalisti non piaceva e così un’autostrada gratuita è stata trasformata in superstrada a pagamento, che è un ossimoro. Poi col Governo Renzi non è stata più riconosciuta opera di interesse nazionale, hanno tolto il commissario e l’hanno affidata a noi.”
“Oggi vi transitano 80mila veicoli al giorno e il traffico pesante è aumentato del 20% rispetto alle previsioni - continua -. Tra 10-15 anni sarà necessaria la terza corsia. Ma in trincea… Perché la Pedemontana è stata voluta in trincea, con un aumento di costo di 700 milioni di euro. Ma io ho un progetto per agevolare il traffico locale, con forme di agevolazioni nelle tariffe.”
Infine, ancora sul referendum: “Finché non avremo la sentenza della Corte Costituzionale non sapremo se si andrà a votare a giugno. E se il referendum sarà ammesso, che si trovino i voti. Nel referendum sull’autonomia del 2017 io imposi il quorum, anche se non era obbligatorio. Gli altri gridavano: “Non andate a votare”. È andato a votare il 57% dei veneti, e tutti per il sì.”

Terminato l’incontro, segue l’immancabile rituale del firmacopie del libro.
E per avere l’autografo con dedica di Luca Zaia, per quanto la gente si metta tutta in fila, soprattutto negli ultimi metri prima del tavolo dove il governatore con la sua firma trasforma ogni copia del suo libro in un oggetto da collezione, scatta nuovamente l’assalto alla diligenza.
Non più però in modalità “Quel treno per Yuma”, come è accaduto sabato scorso al buffet per l’inaugurazione del punto vendita del Caseificio San Rocco in via del Cristo con la partecipazione dello stesso Zaia, ma questa volta - forse per esorcizzare i principali oppositori della legge sull’Autonomia differenziata, tutti del centrosinistra - in modalità “Ombre rosse”.
Prima di tornare a casa, devo fare un salto in redazione per scaricare le foto.
In via Marinali, pochi metri prima di arrivare a destinazione, vedo però delle luci accese e sento dei brusii di voci festanti che oltrepassano la barriera fonica delle vetrine del locale da cui le luci vengono irradiate.
Caspita: è l’“Aperi Natale” della lista civica Bassano per Tutti - Europa Verde con Retinò alla Casa Marinali, iniziato alle 18, proprio in contemporanea con l’inizio della presentazione del libro di Zaia.
Non posso quindi fare a meno di entrare per portare il mio deferente saluto e condividere un toco de pan e sopressa e una buona e dolce fetta di focaccia, oltre all’immancabile bicchierino di spumante.
Ci sono il consigliere comunale Paolo Retinò, il consigliere regionale di Europa Verde Renzo Masolo, le due First Ladies di Bassano per Tutti Erica Fontana e Paola Facchinello, oltre a numerosi altri aficionados della lista civica di centrosinistra.
Da quando sono uscito dalla Libreria di Palazzo Roberti sono passati solo pochi minuti, ma mi sembra di essere dall’altra parte del pianeta.

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