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Il paladino Orlando
Il nuovo ministro della Giustizia Andrea Orlando (PD) è stato uno dei più convinti sostenitori del mantenimento dei “Sei Tribunali da Salvare”, Bassano del Grappa compreso. E adesso come la mettiamo?

Non solo Bloody Beetroots: anche la protesta per il Tribunale di Bassano ha la sua maschera
E adesso come la mettiamo?
Dopo il periodo rosa del Ministero della Giustizia, che coi governi Monti e Letta ha visto al vertice del dicastero prima Paola Severino e poi Annamaria Cancellieri - che hanno severamente cancellato il Tribunale di Bassano (salvo decreto di proroga quinquennale come dépendance di Vicenza) tramite la riforma della geografia giudiziaria -, all'ufficio più alto di via Arenula sta per insediarsi il nuovo Guardasigilli Andrea Orlando (PD), già ministro dell'Ambiente nell'Esecutivo Letta e ora entrato nella squadra di governo del premier Matteo Renzi che, mentre scriviamo, sta chiedendo la fiducia al Senato.
Cosa che, per i destini del palazzo di giustizia bassanese, non è proprio di secondaria importanza.
“Andrea Orlando - ricorda infatti, in una nota trasmessa in redazione, l'irriducibile avvocato Nereo Merlo del Comitato per la Salvaguardia del Tribunale e della Procura di Bassano - è, da sempre, uno dei più convinti sostenitori del mantenimento del Tribunale e della Procura di Bassano del Grappa. Non è, il suo, un impegno dell’ultimo minuto, ma è addirittura antecedente all’attuazione della “riforma epocale”, antecedente al settembre 2013, quando il disastro e l’implosione del sistema giustizia si è appalesato nel modo che è sotto gli occhi di tutti, sebbene i burocrati che occupano il ministero giochino a fare gli 'struzzi'.”
“E precisamente - prosegue l'avv. Merlo - il 13 ottobre 2012 a Chiavari, all’assemblea fondante del Supercomitato “Sei da Salvare”, l’odierno Guardasigilli ha reiteratamente dichiarato che il Tribunale di Bassano del Grappa doveva essere “salvato” in quanto aveva i requisiti in base alla legge delega, così come anche acclarato nei pareri delle commissioni giustizia di Camera e Senato; alla mia indicazione che in ogni caso avrebbe dovuto prevalere la supremazia del parlamento sul governo, Orlando contrapponeva che l’allora Ministro Severino, ed il Governo, erano contrari ad ogni modifica; ora al Governo, oltre al Premier Renzi, ci sono ben 8 ministri su 16 del PD! Ora il Ministro è Orlando!”
“Nel Dicembre 2012 - prosegue il portavoce del Comitato pro Tribunale - Andrea Orlando è stato il primo firmatario della Mozione C.1/01207, nella quale si legge: “…impegna il Governo: ad adottare un decreto legislativo correttivo (ai sensi dell'articolo 1, comma 5, del decreto-legge 13 agosto 2011 n. 138, convertito con modificazioni dalla legge 14 novembre 2011, n. 148), secondo tutte le indicazioni contenute in premessa, in maniera tale da rendere il provvedimento governativo più rispondente ai principi della legge-delega n. 148 del 2011 - ed in particolare a quelli di razionalizzazione del servizio giustizia, decongestionamento dei grandi tribunali metropolitani, necessità di tenere conto della specificità del bacino di utenza dimensione territoriale, della situazione infrastrutturale e della presenza di criminalità organizzata;
ad escludere comunque dall'elenco degli uffici di tribunale e di procura della Repubblica soppressi quelli di Pinerolo, Bassano del Grappa, Chiavari, Lucera, Rossano Calabro e Urbino al fine di evitare i più rilevanti rischi di violazione dell'articolo 76 della Costituzione come già evidenziato nel parere motivato della Commissione giustizia della Camera dei deputati del 10 agosto 2012 …”. Ora il Ministro è Orlando!”
“Gennaio 2013: è Andrea Orlando - ricorda ancora Merlo - a mettere nero su bianco, ed inserire nel Programma elettorale del PD: “…La riforma del Ministro Severino non è stata accompagnata dalle necessarie misure … E’ necessario quindi che il nuovo governo adotti un decreto legislativo correttivo in maniera tale da rendere il provvedimento rispondente ai principi della legge delega (n.148/2011), ed in particolare: … alla situazione infrastrutturale … Bassano del Grappa …”; ora il Ministro è Orlando, il Premier è Renzi ed il Governo è a maggioranza PD. Dopo il 13 settembre, la drammatica situazione determinatasi con la sciagurata “riforma epocale” ha costretto anche il ministro Cancellieri ad emettere, per Bassano, il recente decreto 11 febbraio, seppur solo a servizio del Tribunale di Vicenza; ora il Ministro è Orlando!”
“Se le parole - conclude l'avvocato - non sono solo vento, se governare non è solo occupazione delle poltrone, se la serietà dell’impegno politico, e personale, non è solo una maschera elettorale, questo è il momento di dimostrarlo. Perché, davvero, questa è l’ultima occasione, per “la politica”, per ricostruire, con la società civile, quel rapporto di fiducia nelle istituzioni che pare ormai irrimediabilmente sgretolato dalla protervia e dalla cecità del potere: quello lontano dalla realtà e sordo alle istanze della gente della quale, invece, dovrebbe essere al servizio. La parola data, e scritta, ha ancora un valore?
E, se non ora, quando?”
Dello stesso tenore, anche se espresse in tono più “istituzionale”, le dichiarazioni diffuse sabato dalla senatrice del Partito Democratico Rosanna Filippin, che ha definito la nomina di Orlando a nuovo ministro della Giustizia “una grande opportunità per il Tribunale di Bassano.”
“Intendo ricordare al mio compagno di partito - ha affermato Filippin - tutte le sue promesse fatte riguardo la nuova geografia giudiziaria. Orlando aveva infatti messo nero su bianco, nel programma del PD per le elezioni, il salvataggio dei sei Tribunali, compreso quello di Bassano. Porterò avanti con forza queste istanze a cominciare da lunedì, in occasione del voto di fiducia in Senato. Non ritengo infatti per nulla risolutivo il decreto ministeriale emanato lo scorso 11 febbraio, nel quale si faceva del Tribunale di Bassano una ‘succursale’ di quello di Vicenza, che già da solo presenta gravi problematiche nei tempi di smaltimento delle cause civili. ”
Riusciranno i nostri eroi a convincere l'on. Orlando circa la necessità dell'applicazione delle promesse elettorali o si dimostrerà anche lui - pressato dalle nuove incombenze di governo - un politico a memoria limitata?
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