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Brassaï. L’occhio di Parigi

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Brassaï. L’occhio di Parigi

Alessandro TichAlessandro Tich
Direttore Responsabile
Bassanonet.it

Attualità

Zona Cancellieri

Chiude la mostra in loggetta del Municipio sul progetto del nuovo Tribunale di Bassano. E dopo l'apertura in zona Cesarini del ministro della Giustizia, il presidente degli avvocati Savio si dichiara ottimista: “Spirano venti molto favorevoli”

Pubblicato il 29-08-2013
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Brassaï. L’occhio di Parigi

No, l'UNESCO non c'entra ancora. Ma per il Comitato Centro Storico di Bassano, unitamente all'Ordine degli Avvocati cittadino, il Tribunale di Bassano del Grappa - ovvero la nuova imponente sede della Cittadella della Giustizia - è “un patrimonio da tutelare”.
Così recita infatti in titolo della mostra allestita nella loggetta del Municipio - aperta per tutto il mese di agosto nelle giornate di giovedì, sabato e domenica e chiusa ufficialmente oggi - che il comitato di quartiere ha promosso e organizzato per esporre le immagini dell'appariscente progetto, firmato dall'“archistar” viennese Boris Podrecca, del nuovo Palazzo di Giustizia bassanese.
Un gingillino costato una dozzina di milioni che la riforma della geografia giudiziaria, ovvero il taglio dei tribunali periferici disposto dal governo Monti e in fase di attuazione da parte del governo Letta, trasformerà dal prossimo 13 settembre in un enorme scatolone vuoto. Anzi, no. Forse.

Uno scorcio della conferenza stampa in loggetta del Municipio. In primo piano il pannello della mostra con l'immagine dell'aula dibattimentale del nuovo Tribunale di Bassano (foto Alessandro Tich)

Ebbene sì, cari lettori: perché sulla sfibrante telenovela “Tribunale sì, Tribunale no”, a sole due settimane dall'entrata in vigore della legge che recita il de profundis per 31 tribunali (Bassano compreso) con relative Procure e 220 sedi giudiziarie distaccate di tutto lo Stivale, spirano all'improvviso “venti molto favorevoli”.
Lo ha dichiarato oggi, intervenendo alla conferenza stampa di chiusura della mostra alla loggetta, l'avv. Francesco Savio, presidente dell'Ordine forense di Bassano.
“Sono sempre stato ottimista e oggi sono molto più ottimista - ha affermato Savio -. Le ultime dichiarazioni del ministro riaprono la questione dei due Tribunali di Chiavari e Bassano. Un'affermazione del genere non è compatibile se non con il ripristino del Tribunale. Ora che non si pone più la questione della caduta del governo, basta aspettare la settimana prossima.”
Per chi se la fosse persa, ricordiamo che il ministro della Giustizia Anna Maria Cancellieri, intervenuta l'altroieri alla trasmissione radiofonica “Start” su Radio1, ha riaperto in zona Cesarini (che oggi potremmo ribattezzare zona Cancellieri) la possibilità di riprendere in considerazione il futuro dei Tribunali - nella fattispecie, appunto, Chiavari e Bassano - la cui soppressione renderebbe inutilizzabili le rispettive sedi giudiziarie nuove di zecca.
“La riforma resterà in piedi come è stata concepita e partirà il 13 settembre - ha dichiarato la Guardasigilli -. Nei prossimi giorni, però, porremo probabilmente dei correttivi. Nelle zone ad alto tasso di criminalità non saranno chiusi tribunali e faremo una riflessione anche su alcune strutture giudiziarie di recente costruzione, in modo da evitare gli sprechi.”
“Il patrimonio da salvare non è solo il fabbricato - ha detto nell'occasione il sindaco Stefano Cimatti -, ma anche tutto il traffico indotto delle persone.
La questione del Tribunale si inserisce nella riqualificazione del centro storico. Dopo la ripavimentazione di via Vittorelli, rimangono ancora due vie da riqualificare: una è via Museo e l'altra è via Marinali. Mi piace pensare a via Marinali in porfido, sarebbe degno di una via che porta direttamente in piazza. Ma pensiamo a che cosa diventerebbe via Marinali senza il Tribunale.”
“Per non parlare - ha aggiunto il sindaco - delle spese di manutenzione della Cittadella della Giustizia che in caso di soppressione spetterebbero al Comune, come stabilito dai decreti del governo Monti che impongono ai Comuni di garantire la copertura della manutenzione delle strutture pubbliche. Se questa legge fosse passata alcuni anni fa, probabilmente non avremmo deciso di portare avanti la realizzazione del Polo Museale Santa Chiara. Se il fabbricato del nuovo Tribunale rimane al Comune, chi va a garantire la sostenibilità economica della sua manutenzione?”.
“Il rischio, quindi - ha concluso Cimatti -, è che rimanga un palazzo vuoto, oltre alla sede della Procura. Spero veramente nel ripensamento del ministro, ma a differenza dell'avvocato Savio non sono ancora del tutto ottimista e voglio prima vedere le firme, nero su bianco.”
Si archivia intanto la mostra - non tanto pubblicizzata, per la verità - che i volonterosi rappresentanti del Comitato Centro Storico, col presidente Erio Piva e gli altri componenti del direttivo, hanno voluto realizzare per dare “un piccolo ma eloquente contributo informativo” su “una grande realtà urbana e un'opera architettonica di rilievo, concepita, progettata e realizzata per ospitare il nuovo Foro cittadino.”
Le immagini montate sui pannelli hanno permesso di compiere una vera e propria visita virtuale del nuovo e moderno Palazzaccio made in Bassano, dei cui spazi interni - sale, corridoi e soprattutto la grandiosa aula dibattimentale - colpisce l'ampiezza, quasi in antitesi con gli angusti spazi e corridoi da sommergibile dell'attuale e attigua vecchia sede di via Marinali.
La mostra in loggetta, nonostante l'infelice periodo di agosto, è stata visitata da alcune centinaia di persone, tra cui diversi turisti, di cui circa 250 hanno lasciato la firma nell'apposito quaderno all'ingresso della rassegna. “Alcune persone - rivelano gli esponenti del comitato di quartiere - pensavano di firmare anche a sostegno della salvezza del Tribunale.”
E così parlò, in conclusione di conferenza stampa, il presidente dell'Ordine degli Avvocati Savio : “La mostra è stata un atto in più per rendere il cittadino consapevole della ricchezza che ha. E' vero che i cittadini associano il Tribunale solo alle cause che sperano di non avere mai. Ma il Tribunale è un patrimonio di tutti, cause o non cause.”

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