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Luigi Marcadella
Giornalista
Bassanonet.it
Ha pagato Pantalone
I primi impressionati numeri sul costo per le finanze pubbliche dei vari super bonus. Un buco da 38 miliardi di euro, destinato ad aumentare
Pubblicato il 13-11-2022
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Non serviva un premio Nobel per l’economia per capire che i vari pacchetti di bonus edilizi non avrebbero aiutato a migliorare i patrimoni delle fasce di reddito più deboli.
Concepiti in quel modo, hanno sì contributo ad un rilancio poderoso (e allo stesso tempo caotico) di edilizia e costruzioni ma contestualmente attuato una delle più grandi redistribuzioni di ricchezza pubblica, da poveri verso ricchi, probabilmente mai sperimentata negli ultimi decenni.
Ha detto senza mezzi termini il presidente del Consiglio Giorgia Meloni:

Meloni: con il superbonus 110% un buco da 38 miliardi
«Il Superbonus 110% nasceva meritoriamente per rimettere in moto l’economia italiana dopo pandemia. Ne abbiamo sempre condiviso le finalità, però le modalità di realizzazione hanno creato molti problemi. A chi ha fatto campagna elettorale dicendo che grazie al provvedimento si poteva ristrutturare e adeguare da un punto di vista energetico il proprio condominio gratuitamente, dico che il concetto di gratuità è costato 60 miliardi allo Stato, con un buco di 38 miliardi».
38 miliardi di euro, 38.
Una cifra probabilmente destinata ad ampliarsi ulteriormente con il procedere delle varie rilevazioni contabili.
La distorsione in termini di equità fiscale di un provvedimento che di fatto ha permesso di ristrutturare gratuitamente (e in alcuni casi con un plus del 10%) ville e villette, con il supporto fiscale di chi una casa in molti casi nemmeno ce l’ha, è colossale.
Si dirà: il Superbonus ha fornito un contributo cruciale per il Pil e la domanda interna in una stagione economica durissima. Certamente, ma adesso siamo nella fase del dare-avere e si mette nero su bianco quanto lo Stato ha elargito e quanto ha incassato. Il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, da sempre ufficiale di collegamento della Lega con i cedi produttivi del Nord, in conferenza stampa ha usato parole ancora più nette rispetto al Premier.
«Non si è mai vista nella storia - almeno italiana - una misura che costasse così tanto per la finanza pubblica a beneficio di così pochi. La misura continua a favore di coloro che non si possono permettere la ristrutturazione della casa».
Dei 38 miliardi abbiamo detto, attendiamo dunque le prossime rilevazioni per continuare a commentare una misura destinata a pesare in modo inesorabile sulle prossime manovre di bilancio. Da segnalare, infine, che un ciclo di bonus così concepito influirà ancora per lungo tempo sui prezzi delle case e sui costi delle ristrutturazioni, visto che i bonus pagati da Pantalone non avevano necessità di un controllo reale sulla congruità dei prezzi da parte di chi realizzava i lavori.
Un altro effetto sorpresa che penalizzerà i giovani alla ricerca della prima casa e coloro che cercano una nuova soluzione abitativa.
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