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Alessandro Tich
Direttore Responsabile
Bassanonet.it
Strada facendo
Un anno di amministrazione a Bassano: dallo spunto della lettera al direttore del sindaco Elena Pavan, alcune considerazioni a ruota libera
Pubblicato il 12-05-2020
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Adesso che il 18 maggio riaprono un po' tutti i negozi, devo andare ad acquistare un nuovo stradario di Bassano del Grappa. Mi serve come il pane, visto che nella sua cortese lettera al direttore (leggasi il mio articolo “La cicala e la formica”) il sindaco Elena Pavan mi ha scritto che questa volta ho sbagliato proprio strada. Capita, anche coi più moderni navigatori satellitari. Ma in quale deviazione errata sarei incappato, a detta del primo cittadino?
Quella di aver posto il dilemma del “braccino corto” o della “visione lunga”, relativamente al fatto che l'amministrazione di Bassano non ha ancora impegnato, se non in minima parte, gli oltre 4 milioni di euro di avanzo di amministrazione per affrontare l'incalzante emergenza economica post-Covid di famiglie e imprese, riservandosi di aprire il rubinetto nei momenti che saranno ritenuti opportuni e “man mano che si verificheranno le esigenze concrete”.
Non torno in questa sede sull'argomento, sul quale mi sono già espresso e per il quale il sindaco ha avuto modo di inviare e di vedersi pubblicata la sua replica. Prendo però spunto da quella lettera al direttore per concentrarmi sulla questione stradale: e cioè delle strade che si pianificano, delle strade che si prendono e delle strade che si sbagliano.
On the road: via Tabacco (foto Alessandro Tich)
Non ce ne siamo quasi accorti, ma il prossimo 26 maggio (mancano solo due settimane) scatterà il traguardo del primo anno di amministrazione Pavan. Non ce ne siamo quasi accorti perché in campagna elettorale ci era stata promessa la rivoluzione di un cambiamento epocale nella conduzione della città, che non si è ancora verificato.
Un cambiamento epocale in realtà è avvenuto, ma si tratta dello stravolgimento delle nostre vite generato da un agente virale importato (?) dalla Cina, con la conseguente necessità da parte delle amministrazioni pubbliche di adeguarsi al nuovo ordine delle cose.
Un anno vissuto pericolosamente che possiamo suddividere in tre distinte fasi.
La prima, da fine maggio a tutta l'estate 2019, è quella che potremmo definire “di rodaggio”, come è normale che sia per una amministrazione appena insediata e per un sindaco alla sua prima esperienza amministrativa in assoluto. La seconda...anzi no, sulla seconda fase ci torno tra pochissimo. La terza e ultima fase, da fine febbraio 2020 ad oggi, è stata infine totalmente assorbita dall'emergenza Coronavirus che ha azzerato ogni programma in agenda e ha riscritto le priorità dell'azione pubblica, chiamata a far fronte alle inedite esigenze di una intera comunità in maschera.
Fra i tre mesi di rodaggio e i tre mesi del Covid, da non confondere con i tre giorni del Condor, c'è stata appunto la “fase 2” (termine oggi quanto mai di moda) dell'amministrazione Pavan. Sei mesi compresi tra settembre e il famoso annullamento del Carnevale di Bassano, atto di inizio della fase 3, che costituiscono il periodo su cui si può elaborare un vero giudizio sull'effettivo riscontro dell'azione amministrativa del governo comunale a traino leghista rispetto alle attese elettorali, poi obnubilate dal virus.
Potrò sembrare prevenuto, ma nell'arco di questi sei mesi io non riesco a ricordare un qualcosa che possa favorire il sentimento collettivo secondo cui il #Si Cambia non è solamente uno slogan. Quelli che sono stati presentati come cambiamenti sono stati in realtà dei ripristini: come il doppio senso di circolazione in via Tabacco, corredato comunque della nuova striscia di Gaza di collegamento ciclopedonale con largo Parolini, o come la riduzione di orario della Ztl serale in centro storico. Nella sezione “grandi progetti” (riacquisizione del Teatro Astra, ipotesi del nuovo parking sotterraneo in Prato Santa Caterina) c'è e ci sarà da confrontarsi con la controparte privata e siamo ancora in alto mare. Due studi di fattibilità, uno gratuito e l'altro per oltre 37.000 euro, hanno tentato di delineare il futuro rispettivamente della Polizia Locale e del Museo Civico. Ma le due questioni, in quanto tali, sono per l'appunto ancora coniugate al futuro. Per il resto, è tutta ordinaria amministrazione, compresa l'assunzione della super-segretaria in quota Lega per oltre 41mila euro annuali di stipendio. Ed è difficile coniugare qualcosa al presente, dopo che lo tsunami dell'emergenza sanitaria e socio-economica ha rovesciato le carte in tavola.
Diciamo quindi che il giudizio sul primo anno di amministrazione, che a mio avviso non raggiunge la sufficienza, è comunque condizionato dagli eccezionali avvenimenti che lo hanno contraddistinto da febbraio in poi, qui a Bassano come nel resto del mondo.
Paradossalmente, la rivoluzione Covid nei due mesi di lockdown ha dato modo al sindaco Pavan e alla sua squadra di fare finalmente qualcosa che sia degno di nota, concentrandosi totalmente sulla “emergenza amministrativa” e lasciando inevitabilmente da parte tematiche irrisolte e questioni sospese. Ora però che il lockdown non c'è più, si ritorna all'ordinaria amministrazione: con la differenza che ci si trova ad affrontare una situazione straordinaria.
E qui ritorniamo al punto di partenza, vale a dire la grande domanda di sostegno amministrativo ed economico, conseguente ai gravi effetti collaterali del contagio in ambito sociale, su cui la cittadinanza si attende delle sollecite risposte.
Ed è proprio qui, in questa benedetta “fase 2” della Corona-crisi, il punto di svincolo tra le strade che si pianificano e le strade che si prendono. E le strade che si sbagliano?
Ci sono anche quelle, ci mancherebbe. Per cui scrivo anch'io un'ideale lettera aperta al sindaco Elena Pavan a cui rilancio, proprio in merito alla gestione “politica” dell'emergenza e al netto delle iniziative e delle opere compiute per fronteggiare la crisi, la stessa identica osservazione a me rivolta: “Mi dispiace però dirle che questa volta ha sbagliato proprio strada.” E l'ha sbagliata - strada facendo - nel preciso momento in cui, da sindaco di tutti i bassanesi chiamato a rappresentare una comunità intera con la cogente e unificante necessità della solidarietà senza bandiere, si è nuovamente trasformato in sindaco della Lega, dunque in un sindaco di parte. Quel sindaco che, con il silenzio del resto della maggioranza, si è preso la briga dapprima di postare un video contro il premier Conte, a seguito del primo DPCM sulla “fase 2” e successivamente, con altri 7 sindaci del suo stesso fronte politico, ha sottoscritto la famosa lettera al presidente del Consiglio, infarcita di allegorie marinaresche, nel quale il responsabile dell'Esecutivo è stato paragonato allo “sciagurato ex capitano Schettino”.
Nonché quel sindaco che, assieme ad altri esponenti del suo partito e del centrodestra, ha preso parte il 1 Maggio alla passerella politica in piazza ufficialmente presentata come flash mob degli artigiani e commercianti per sollecitare la riapertura delle attività economiche, dopo che appena pochi giorni prima, il 25 aprile, aveva ammonito per l'ennesima volta i suoi concittadini a rimanere a casa in occasione della festa della Liberazione. Pensavamo, durante il lockdown, che il virus avrebbe cambiato tante cose, teatrino della politica compreso.
Ma evidentemente non è così.
E allora? Allora ciascuno ha le sue strade che prende e che sbaglia, nella speranza di riorientare la bussola verso la retta via. Chi è senza peccato, scagli la prima mascherina.
Secondo il sindaco Pavan io ho sbagliato strada nel sottolineare la scarsa tempestività della sua amministrazione nell'impiego delle importanti risorse a disposizione per aiutare le famiglie e le imprese in ginocchio per la crisi socio-economica in atto. Ma non sono l'unico, alla luce di quanto affermato sopra, a dover comprare un nuovo stradario di Bassano del Grappa.
Nel frattempo, cerco di adeguarmi. E così questo pomeriggio ho preso la macchina e per andare in redazione sono passato deliberatamente per via Tabacco, sperando che finalmente sia la strada giusta.
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