Connessioni contemporanee
Un dialogo col presente
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Laura Vicenzi
Giornalista
Bassanonet.it
Pubblicato il 07-05-2011
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Inaugurata ieri 6 maggio a Palazzo Roberti la mostra fotografica “Inge fotoreporter”. L’autrice degli scatti, una fotoreporter certo non comune, Inge Schoenthal Feltrinelli, era presente e puntuale alle 18 all’apertura: una signora di ottant’anni sorridente e piena di brio che girava per le sale inseguita da un corteo di visitatori-giornalisti-fotografi-cameraman simpaticamente ignara del suo strascico, un’ape regina non compiaciuta, solo felice. La signora Inge, con una generosità e un’umiltà che non ti aspetti da chi ha una storia da romanzo come la sua www.feltrinellieditore.it/SchedaAutore?id_autore=499962, ha avuto parole per tutti: per lodare l’edificio e l'allestimento, per ringraziare la famiglia ospite e gli intervenuti, per dichiarare la sua gratitudine verso il figlio, che ha reso pubblica quella parte importante della sua vita attraverso queste iniziative, la mostra, la pubblicazione di un catalogo e di un film, un’autobiografia in DVD.
Era attratta dai fiori distribuiti in sala, Inge Schoenthal Feltrinelli, gli occhi vivaci e attenti alla ricerca del bello, di cose in grado con la sola loro presenza di raccontare, e allora si sono viste chiare, a colori, le radici della sua passione per la fotografia.
In un gioco di traiettorie veniva spontaneo cercare di intercettare il suo sguardo, non per essere guardati, piuttosto per guardare e per entrare in contatto, anche solo per qualche attimo, con l’archivio di quel mondo che ha fissato lei, e nel proposito l’idea del gossip è rimasta lontana quanto può esserlo la sfrontatezza dall’abitudine a chiedere permesso, quando si entra in casa d’altri. Dello scatto del manifesto con Hemingway ha detto: “… dove ci siamo Ernest, il pesce e io”, e l’ordine che ha dato spontaneamente all’elenco è uno scatto lui stesso, fotografa la persona.
In mostra, guardandosi attorno, si coglie chiaramente il suo interesse per le relazioni, per la vita. Entrando in casa loro si incontrano in parte inattese l’introspezione di Pablo Picasso, l’intensità di Simone de Beauvoir, la fanciullezza di Marc Chagall, la bellezza di Richard Avedon, la solitudine di Greta Garbo, la malinconia di Hemingway, e poi ancora momenti di vita di tante persone note, da Moravia a Sanguinetti, da Fidel Castro a John Kennedy, da Anna Magnani a Gary Cooper. Nell’esposizione compaiono tracce di reportage che raccontano i luoghi, lo fanno sempre attraverso le persone che li abitano, o comunque attraverso le tracce-parole della presenza umana. Anche nello scatto dello skyline newyorkese si sente brulicare la vita dentro le luci bianche delle finestre.
La mostra rimarrà aperta e visitabile fino al 28 maggio negli orari di apertura della libreria.