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Laura Vicenzi
Giornalista
Bassanonet.it
La buona tavola della cultura
C’è fame di cultura in città: al buffet delle proposte culturali bassanesi
Pubblicato il 28-11-2010
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C’è fame di cultura, uno strano paradosso di fronte all’affermazione di un Ministro dell’attuale Governo che ha detto che “con la cultura non si mangia”.
Cresce a Bassano come altrove la richiesta di andare oltre il concetto di conservazione e valorizzazione del patrimonio artistico e storico locale. Si avvertono forti l’esigenza di sottolineare il rapporto con il mondo del contemporaneo e quella di valorizzare la possibilità di impatto economico, di promuovere le relazioni benefiche che intercorrono tra le industrie creative e le attività commerciali legate al mondo della cultura, prima fra tutte quella del turismo.
Di contro all’azione delle istituzioni (l’assessorato, i musei) che, messe in difficoltà dai tagli della finanziaria, razionalizzano le proposte e l’investimento organizzativo, si moltiplica invece l’impegno delle associazioni culturali che propongono festival, mostre e rassegne, delle librerie private che inanellano incontri con l’autore e momenti di confronto con accademici, analisti, opinionisti anche internazionali per “fare” in concreto divulgazione e contribuire a fornire una visione più ampia di quella imposta dagli imperativi dell’attualità.
E’stato dato il via anche a laboratori artistici in spazi pubblici, recente e molto gradita l’esperienza del Kjosk!. Ma il futuro impone di incentivare la fruizione dei luoghi di cultura da parte di tutti, specialmente da parte dei più giovani. E allora diventano un obbligo l’aggiornamento dei linguaggi e l’avvicinamento alle innovazioni della tecnologia.
Non si tratta di preparare la tavola ad una cultura fast food, ma di presentare le buone pietanze del passato e della tradizione con contorni sani e “coreografie” innovative. Bene farlo con urgenza per non incorrere nel rischio di proporre assaggi indigesti che allontanano in anni fertili l’appetito, e che rendono un’illustre sconosciuta, poco “cliccabile”, la buona tavola della cultura.
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