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Laura Vicenzi
Giornalista
Bassanonet.it
Sempre ragazza, questa boomer art
Inaugurata la collettiva ospitata nella Chiesa di San Giovanni Battista. Le opere dei 3 Ex Ragazzi Visionari in mostra fino al 2 marzo
Pubblicato il 22-02-2025
Visto 4.946 volte
Inaugurata nel pomeriggio di ieri, venerdì 21 febbraio, è aperta e visitabile nella Chiesa di San Giovanni Battista la mostra 3 Ex Ragazzi Visionari - mostra di boomer art, collettiva-lampo che chiuderà i battenti – in questo caso il portale – domenica 2 marzo.
In esposizione, in questo progetto allargato fortemente voluto dall’artista AlePop giunto a compimento nonostante una beffa giocata dal destino “di stampo” davvero pesante, è il caso di dirlo, oltre ad alcune coloratissime opere altamente comunicanti realizzate dal noto graphic designer, cartoonist e illustratore bassanese diversi lavori molto interessanti degli artisti Enrico Minato e Joseph Rossi.
Alessandro Staffa (AlePop) è morto per malattia martedì scorso, quindi non ha potuto vedere realizzata la mostra. Non era sua abitudine intervenire alle inaugurazioni, hanno ricordato Fabiola Scremin e Marco Maria Polloniato, amici e curatori, dopo il benvenuto porto agli intervenuti da parte del direttore di Bassanonet Alessandro Tich. Di nuovo, c’è che questa volta l’ha fatto davvero “platealmente”, è stato detto: una battuta d’un’ironia cara, in omaggio allo stile autentico e simpaticamente mordace di AlePop.
inaugurazione della mostra 3 Ex Ragazzi Visionari
Alle note critiche che hanno introdotto in una panoramica le opere in mostra, a cura di Polloniato, è seguita una breve, intensa, performance di Minato, un suo omaggio personale al terzo Ex Ragazzo Visionario giustificato assente.
Una commozione non di circostanza ritratta per qualche attimo su tanti visi, a catturare attenzione e sguardi hanno pensato presto le opere, distribuite ad abitare per qualche giorno l’interno dell’edificio religioso.
Ideata e organizzata da ZazaMag, AgitKom, Lampi Creativi e Futuro Antico, l’esposizione accoglie i visitatori con un curioso cartello, che dichiara: “Niente didascalie perché non ve le meritate”, l’ultima parola scritta in rosso.
Nell’itinerario predisposto, a sinistra la sezione riservata alle opere di Minato, diverse con protagonista un paesaggio iconico coniugato a parole forgianti esse stesse un orizzonte; a destra e sul davanzale di un altare laterale le creazioni di Rossi presenti in quattro serie. Al centro il mondo di AlePop, popolato da mille personaggi intenti a guardare tutti e tutto dai pannelli, dai cubi posti al centro della navata e da riviste appostate su un tavolo “illustrativo” ospitante alcune pubblicazioni, tra queste dei numeri di Zazà Mag, semestrale di cultura pop – di recente, Castelfranco Veneto ha ospitato un’esposizione che raccoglieva frammenti di tre anni di lavoro di AlePop per la rivista.
La scorsa estate nello Spazio Scuderia di Villa Albrizzi Marini è stata allestita una ricca personale dell’artista bassanese, intitolata “Mondo Sgorbio”. Il Mondo Sgorbio che si può osservare da vicino in San Giovanni è popolato da tanti soggetti e da infiniti grandi occhi: impossibile collocarsi davanti a una qualunque delle opere e non entrare in contatto con il personaggio raffigurato, figure nella loro stranezza contenenti spesso elementi simmetrici e meccanici (ad esempio i Roboh), che inducono in qualche modo una sorta di tranquillità percettiva, ma presenze estremamente vitali del tutto spiazzanti nella richiesta espressa occhi negli occhi di essere guardati, di essere visti.
Hanno trovato collocazione anche alcune opere recentissime, autoritratti riconoscibili per i messaggi limpidi e chiari, ma anche celesti, che esprimono: “I’ll teach you to walk in the clouds”, e poi “Come sarà la muerte?”.
Se è vero che l’artista in fondo raffigura sempre se stesso, quello che in superficie poteva anche sembrare un piccolo mondo circoscritto di preferenza all’ambiente casalingo o giù di lì, questa l’immagine pubblica lasciata negli ultimi anni da AlePop, era invece un multi-mondo molto animato, estremamente visionario ma terso, e ricco di attenzione per quello piccolo che ci ruota attorno. Nella realtà che viviamo, non solo è lecito ma doveroso giocare provocatoriamente con le parole.
Con lettere e parole “giocano” anche Minato e Rossi: il primo, con opere-titolo che compongono paesaggi poetici in cui i colori stessi si fanno linguaggio (una su tutte: “Il rumore del buio”); il secondo nella serie “Negativo/Positivo”, che propone pagine di libro immerse nell’inchiostro, il nero che demolisce la funzione primaria della lettura esaltando invece il valore estetico dell’oggetto – sovente prevaricante quello culturale – e più oltre nella rarefazione assurta a simbolo della serie dei pantoni.
Nel catalogo della mostra bassanese sono presenti oltre ad alcune opere in mostra dei 3ERV tre interviste dove, “interrogati”, i tre protagonisti rispondono raccontando il loro rapporto con la creatività, l’arte, l’espressione di sé, la comunicazione, e nel contempo tracciano la loro visione del mondo reale e fantastico che praticano. A queste interviste si unirà la nostra al termine della mostra, assurdamente in ritardo. Un assurdo che è di casa, nel Mondo Sgorbio.
Informazioni: apertura nei giorni mercoledì, giovedì e venerdì dalle ore 15 alle ore 19, sabato e domenica dalle ore 10 alle 12.30 e dalle ore 15 alle 19. L’ingresso è libero.
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