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Laura Vicenzi
Giornalista
Bassanonet.it
Tra corpi di carta, parole, musica
Penultimo appuntamento ieri, a Villa Angaran San Giuseppe, per la rassegna Walkabout, curata da Enrico Zarpellon
Pubblicato il 09-08-2024
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Penultimo appuntamento ieri sera, giovedì 8 agosto, a Villa Angaran San Giuseppe, per la rassegna “Walkabout. Perdersi e trovarsi nei libri”, ciclo di incontri giunto alla quinta stagione che ha come protagoniste storie di carta e musica ideato e curato da Enrico Zarpellon.
Nell’ultima data fissata per questa edizione estiva, giovedì 12 settembre, tornerà protagonista al termine del viaggio alla scoperta dei corpi letterari uno spettacolo dedicato a La strada, romanzo di Cormac McCarthy collocato tra i capolavori del Novecento.
L’incontro, ospitato nel giardino della Villa, ha avuto come sempre nel ruolo di autore e narratore Zarpellon, alle letture Filippo Lessio. L’accompagnamento musicale è stato curato da Marco Lo Giudice.
Walkabout, a Villa Angaran San Giuseppe (foto Giulia Gasparin)
“Metacorpi” era il titolo di questo walkabout, format che incrocia spettacolo teatrale e lezione, concerto e reading.
L’inizio, visto il desiderio di esplorare ciò che va oltre il corpo nell’umano, e che non sia solo pensiero, è stato affidato ad alcuni versi prodotti in tempo record da ChatGPT, quindi da un’intelligenza di tipo generativo, non solo artificiale. Tornati subito a prodotti della creatività umana e a ben altre paternità, il primo vocabolo osservato con attenzione è stato “transumanare” (neologismo utilizzato da Dante) e poi il tema centrale della narrazione è stato collocato nella metamorfosi.
Molte sono le letture d’autore che ne hanno parlato e ne parlano in modo eccelso, in libri immortali. Tra queste, sono stati scelti e letti brani di Ovidio, di Kafka, alcuni passi di Pinocchio e dell’Orlando di Virginia Woolf (biografia ispirata a Vita Sackville-West) e fra gli altri un brano tratto da Klara e il Sole, romanzo recente del premio Nobel Kazuo Ishiguro.
Come avviene di continuo, la grande letteratura è suscitatrice di linguaggio, quindi all’interno del racconto di Zarpellon sono andate in scena oltre alle parole fedeli degli scrittori (fedeli in traduzione) anche alcune digressioni e ragionamenti che esse hanno suscitano negli autori dello spettacolo, e di riflesso negli spettatori: ci si è soffermati a indovinare il colore degli occhi di Kafka e a ricordare il finale del suo celebre racconto con protagonista Gregor Samsa; poi a guardare in uno specchio il concetto di doppio; a incontrare il potere che “accade” tra i corpi umani e che va oltre la fisicità; a immaginare la sofferenza di corpi fragili, che non si riconoscono in un’identità che non corrisponde al loro sentire; ci si è avvicinati a mondi cibernetici popolati da robot e simulacri e si è sorriso, ascoltate le parole di Ermanno Cavazzoni; con Ishiguro e i suoi personaggi, ci si è domandati, nel finale: «Tu credi al cuore umano?».
Molto importante, all’interno della formula degli incontri, il ruolo della musica, la colonna sonora destinata ad accompagnare, ma anche a sottolineare attraverso il linguaggio che le è proprio, la forza delle parole.
A proposito di metacorpi ma anche di siderali distanze come le seppe cantare Peter Gabriel tra corpi quotidiani e veri, struggente l’ascolto di My body is a cage.
Lo spettacolo La fine?, che concluderà la rassegna estiva a settembre, è stato presentato con successo nel 2022 e sarà riproposto a settembre alle ore 21 nel parco della Villa.
Per informazioni: villangaransangiuseppe.it/eventi.
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