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Laura Vicenzi
Giornalista
Bassanonet.it
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Gioventù, amore e rabbia
Luca Telese, ospite alla Bassanese nel secondo appuntamento degli Incontri senza censura, ha messo “in onda” in chiaro la sua lettura dell’Italia e degli Italiani
Pubblicato il 05-04-2012
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Gli Incontri senza censura della libreria La Bassanese hanno ospitato nella loro seconda serata un volto noto, Luca Telese. Giornalista e tra i fondatori de “Il Fatto Quotidiano”, conduttore a La7 del programma di approfondimento “In Onda”, Telese, ha risposto senza risparmio dalle domande del direttore della redazione bassanese di TvA Fabio Carraro e del pubblico presente in sala, in filigrana alle informazioni e alle news è emerso con chiarezza anche il suo modo di leggere l’Italia e gli Italiani. Il filo conduttore del dibattito ha seguito i temi di attualità di cui Telese parla nel suo ultimo libro edito da Sperling & Kupfer e intitolato Gioventù, amore e rabbia: la crisi economica e le leggi finanziarie, i problemi del lavoro, la politica del nostro Governo, la riforma del sistema pensionistico, la rottura di un patto generazionale che per statuto dovrebbe promettere un futuro pieno di possibilità ai giovani italiani. Il libro del giornalista è uscito quest’estate, ma gli scenari critici che vi si prospettano non tradiscono alcuna percezione distorta della realtà, del resto si tratta di cronaca non di visioni oracolari, e quelli che in un flusso ininterrotto ha snocciolato anche a voce Telese sono dati e fatti che hanno un effettivo riscontro e che ormai stupiscono solo per la loro coralità. Il discredito che vive il nostro Paese ha motivazioni che sono sotto gli occhi di tutti: leggi “porcellum” e “ultraporcellum”, finanziarie che tassano in modo iniquo andando a colpire i cittadini più deboli e che non hanno la forza di intaccare il capitale del debito pubblico, una classe politica che non offre credibilità, spesso profittatrice e che non dà segni di riscatto – pescando anche a occhi chiusi nel mazzo locale degli esempi, Telese ripete l’ultima battuta che si sente in giro “Lega Nord per l’indipendenza della Tanzania” e le dichiarazioni del parlamentare Calearo –, e poi ministri al Governo che si permettono di rispondere alle richieste dei cittadini “non siamo stati chiamati qui a distribuire caramelle”, e ancora la crescita incontrastata del fenomeno del job on call che accanto al disinvestimento sulla cultura è un indicatore chiaro del disinteresse di uno Stato nel futuro dei giovani… l’elenco è lungo, si potrebbe essere presi dalla vertigine della lista, c’è molto altro ancora.
Accanto a questo sistema malato che non gli corrisponde c’è un popolo italiano pieno di coraggio – ha detto il giornalista – un mondo di persone qualunque che continua ostinatamente a fare, a fare bene, e che crede in quello che fa. La reazione alle ingiustizie palesi che fanno marcire un Paese dovrebbe essere di tutti, non espressa “a strati” e urlata solo da quelli che di volta in volta sono “sbucciati” dal problema. La protesta è doverosa, ha in sé i semi di una rabbia sana che non si dovrebbe avere paura di manifestare tanto è immune, nella sua vocazione a costruire, dalla deriva della violenza. La scelta del brano tratto dal libro e letto al termine della serata da Anna Branciforti non è stata casuale, Telese per parlare del tipo di coraggio necessario a cui si riferisce ha dato voce alla testimonianza di Enzo Mastrobuoni, ferito alla manifestazione di Roma in ottobre e vittima della rabbia zoologica della guerriglia urbana.
Il messaggio che esce forte dall’incontro è che il cambiamento urgente e possibile richiede l’impegno e la vigilanza di tutti, l’archivio della cronaca è sterminato, il primo passo è tradurre la smorfia della lamentela – il rutto ha detto il giornalista – almeno in parole.

da sinistra: Marco Bernardi, Luca Telese e Fabio Carraro
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