Connessioni contemporanee
Un dialogo col presente
4-11-18 Settembre 2025
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Alessandro Tich
Direttore Responsabile
Bassanonet.it
Pubblicato il 18-01-2011
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Ci sono lo Xeristar e il Cymbalta, farmaci indicati per i disturbi d'ansia. Ma anche l'Aldomet, farmaco anti-ipertensione, oppure il Sotalex, per il trattamento delle aritmie cardiache, e il suo principio attivo Sotalolo. Come pure il Keppra, medicinale prescritto per le crisi epilettiche, il Memac per l'alzheimer o il Farganesse fiale, usato nella cura delle allergie respiratorie.
Ma l'elenco - in realtà - è molto più lungo e articolato : ed è la lista dei farmaci non disponibili, o difficilmente reperibili, nei banconi delle farmacie del territorio regionale.
La denuncia viene lanciata da Federfarma Veneto, l'Unione Regionale dei titolari di Farmacia del Veneto che segnala, in una nota, "la grave difficoltà, in continuo e preoccupante aumento, rilevata dalle 1222 farmacie associate, di reperire nel normale ciclo distributivo regionale veneto numerose specialità medicinali.”
Il dr. Alberto Fontanesi, presidente di Federfarma Vicenza
“Si tratta di farmaci - specifica Federfarma Veneto - utilizzati nella cura di patologie come ipertensione, morbo di Parkinson, depressione, micosi, ansia. Tra i medicamenti ad alta difficoltà di reperimento anche l'acido folico per le donne incinte e gli anticoncezionali".
Una situazione difficile, peggiorata a partire dallo scorso autunno e che crea disagi soprattutto tra i pazienti che hanno bisogno continuativo di medicine d'uso quotidiano.
“Ciò che sta avvenendo in Veneto - spiega nella nota Marco Bacchini, presidente di Federfarma Veneto - travalica quella che in gergo tecnico si definisce una rottura di stock, ovvero una temporanea assenza dal mercato di qualche medicinale. Quella attuale infatti si protrae da troppo tempo e per troppi farmaci creando forti disagi ai pazienti.”
“Abbiamo già inviato comunicato all'Aifa, Agenzia Italiana del Farmaco e al Servizio Farmaceutico regionale - prosegue il comunicato - affinché si adoperino nei confronti delle aziende farmaceutiche per trovare una soluzione definitiva.
Il problema è fortemente sentito dal farmacista che vive questo disservizio come un notevole impedimento allo svolgimento dell'attività professionale cui sono chiamate le farmacie sul territorio”.
“La nostra categoria - conclude Bacchini - non ha alcuna responsabilità in questa vicenda che evidentemente danneggia anche noi, ma soprattutto il paziente".
Il problema riguarda tutto il Veneto e il nostro territorio non fa eccezione.
A confermarcelo è il dr. Alberto Fontanesi, farmacista a Cartigliano, presidente di Federfarma Vicenza, l'organismo provinciale di Federfarma Veneto.
“Questi medicinali - ribadisce il presidente di Federfarma Vicenza - mancano già da parecchio tempo. Siccome creano un disagio diffuso, abbiamo provveduto a denunciare la cosa alle competenti autorità sanitarie. Si tratta di un'iniziativa che è davvero in funzione del servizio delle farmacie ai cittadini. Mancano medicinali, e alcuni sono farmaci importanti dal punto di vista terapeutico.”
Ma a cosa è dovuta la mancanza o carenza di questi medicinali?
“Bisogna chiederlo - sottolinea il dr. Fontanesi - a chi i farmaci li produce, rappresentati da un'organizzazione che non è la mia, e cioè Farmindustria. Avranno forse i loro buoni motivi, ma certamente questa situazione è diventata un problema quotidiano che crea gravi disagi a noi, ma soprattutto ai cittadini.”