Ultimora
1 Jul 2025 01:28
Ennesima colata detritica da Croda Marcora, chiusa statale 51
30 Jun 2025 18:52
Inaugurato a Istrana nuovo polo logistico Labomar
30 Jun 2025 18:50
Basket: Jalen Cole nuovo playmaker della Umana Reyer Venezia
30 Jun 2025 15:29
Smontata 'coda leone' Mestre, installata un'opera 'sociale'
30 Jun 2025 14:37
Nuvola polvere dopo frana in Cadore, geologo, 'montagne marce'
30 Jun 2025 14:23
Aveva 3,5 chili cocaina, donna arrestata da polizia a Venezia
30 Jun 2025 19:29
L'esploratrice Dora sfida giungla e pregiudizi
30 Jun 2025 19:35
Il Diavolo Veste Prada 2, nel cast anche Kenneth Branagh
1 Jul 2025 09:01
Cinque produzioni, al via il Caracalla Festival
30 Jun 2025 20:27
A Pitti Filati 130 aziende per il riscatto contro la crisi
1 Jul 2025 08:22
Gestione 'privatistica' delle liste di attesa, arrestato un primario
1 Jul 2025 08:16
++ Gestione 'privatistica' liste attesa, arrestato primario ++
Dalle analisi ARPAV anche il bassanese risulta a forte rischio di contaminazione seppur, dalle analisi eseguite, la quantità di PFAS sembrerebbe non superare i limiti. Fortunatamente non solo legislativi, ma anche di effettivo rischio: questi infatti non sempre coincidono, essendo quelli strettamente veneti di gran lunga superiori a quelli di altre realtà, nazionali e internazionali.
Dall’involuzione socio-ambientale alla contemporanea città urbano-industriale: oli e vernici nelle falde, dalle piccole alle grandi costruzioni, da quelle edilizie a quelle infrastrutturali; dai trasporti alle industrie locali. Tutto ciò di cui si è sempre creduto abbiano portato valore aggiunto e ricchezza in un territorio sempre più colpito da una crisi ambientale insanabile, a differenza di quella strettamente economica, dotata di una resilienza tale da aver sopportato (e supportato) la crisi economica, ma senza sfruttarla come opportunità per una possibile riflessione di quali siano le sue vere cause.

L’intero sistema primario nazionale, di cui il Veneto ne è tra i trascinatori, non ne è ad oggi messo a dura prova? La contaminazione dei terreni agricoli e più ampiamente l’intero sistema economico primario, con i pescatori che letteralmente non sanno più che pesci pigliare.
La finta evoluzione economica che ha fatto la fortuna di numerosi imprenditori bassanesi sì è purtroppo basata su grandi contraddizioni, da quelle stesse istituzioni pubbliche che hanno spesso chiuso un occhio (solo uno, perché l’altro era già chiuso da un pezzo), con la scusante di una crescita locale utopicamente illimitata. Ma che avrebbero dovuto dirigere quegli stessi processi di controllo.
Sarà dovuta a questo la perenne e incontrollata cementificazione, a scapito del fragile e permeabile suolo? Forse proprio al fine di evitare che le falde assorbano le sostanze dannose!
Arriverà quindi il giorno in cui non si vedrà l’ora che diventi tutto grigio.
Il 01 luglio
- 01-07-2023Generale Berlusconi
- 01-07-2022110 e lode
- 01-07-2022Il Ponte dei Pugni
- 01-07-2021Recovery Future
- 01-07-2020Fratello parking, sorella ape
- 01-07-2015Valdastico Nord, de profundis per la Nuova Valsugana
- 01-07-2014Consiglieri...al governo
- 01-07-2014Bassano City Club
- 01-07-2013Venduta l'area Metropark, chiuso il parcheggio
- 01-07-2013La Cittadella “occupata”
- 01-07-2013La Bassano di SEL
- 01-07-2013Consorzio di bonifica, approvato il bilancio ambientale
- 01-07-2011La città delle idee
- 01-07-2011Pedemontana: “sì” alla complanare Bassano-Rosà
- 01-07-2011Non aprite quella porta