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Un nuovo primario ospedaliero nel campo dell'Ortopedia nel team di Magalini Medica. “Nuovo” solo perché la sua nomina di primariato è recente. Ma in realtà il dott. Claudio Khabbazè, 46 anni, padovano, è già da anni lo specialista di riferimento del centro specialistico e riabilitativo di Bassano del Grappa per l'ortopedia del ginocchio. Dallo scorso novembre il dott. Khabbazè è il primario del reparto Ortopedia II - Chirurgia del Ginocchio del Policlinico di Abano Terme. Succede nel prestigioso incarico al suo maestro, dott. Roberto Nardacchione, che continua a collaborare con la struttura aponense come coordinatore scientifico.
Dott. Khabbazè, com'è impostata l'attività del reparto di Abano sotto la sua direzione?
Il dott. Claudio Khabbazè (foto: Bassanonet)
“Cambiamo veste al nostro reparto, ma la tradizione e l'identità rimangono.
Ci occupiamo solo e esclusivamente di chirurgia del ginocchio, dal ragazzo all'anziano. Con i giovani abbracciamo soprattutto la patologia dello sport e quindi il trattamento di legamenti, menischi, lesioni cartilaginee. Mentre gli adulti presentano di solito problemi degenerativi articolari e gli anziani, fondamentalmente, problemi di artrosi. Passiamo quindi dalla chirurgia ricostruttiva legamentosa a tutte le pratiche artroscopiche, fino alle protesi di alto livello. Come chirurgia di eccellenza ci avvaliamo anche della chirurgia robotica. Siamo andati negli Stati Uniti per vedere di importare l'utilizzo del robot anche nelle protesi totali del ginocchio. Fino adesso la chirurgia robotica è stata applicata solo nelle protesi parziali, saremo i primi in Europa a farlo. Tra la varie novità, ad Abano abbiamo anche iniziato ad applicare, per le protesi di ginocchio e al posto dei punti di sutura, uno speciale elemento collante che permette di bagnare la ferita chirurgica fin da subito, non necessita di medicazione e dopo 15 giorni si stacca.”
Quanti interventi effettuate di media, in particolare con le protesi, e con che tipo di approccio?
“Poco meno di un migliaio di protesi all'anno, l'anno scorso siamo stati il secondo reparto a livello nazionale per numero di protesi di ginocchio. Riguardo in particolare alle protesi applicate con robot, ho anche operato più pazienti bilateralmente, e cioè a tutte e due le ginocchia, simultaneamente. Sono tutti tornati a casa camminando e dopo 15 giorni senza stampelle, con un recupero più rapido e migliore rispetto a chi viene operato un ginocchio alla volta. Anche per questo intervento di nicchia ci vuole una struttura impostata in un certo modo.”
Una breve degenza e un veloce recupero sono dunque tra i vostri obiettivi?
“Certamente. Normalmente la degenza per le protesi totali è di 5-6 giorni. Il nuovo obiettivo sarà la dismissione a breve termine. Il prossimo traguardo, entro l'anno, sarà quello di dimettere i pazienti con protesi totali in 3-4 giorni. Il cosiddetto “fast track”, e cioè percorso veloce, non dipende solo dalla abilità chirurgica ma anche dalla gestione farmacologica, dalla programmazione a domicilio della riabilitazione e cura post-operatoria, dal seguire il paziente programmando vari controlli a breve. In tutti i casi di chirurgia del ginocchio è fondamentale un adeguato trattamento di recupero riabilitativo.”
Parlando di riabilitazione e comunque di patologia del ginocchio, non possiamo non ricordare la sua attività presso Magalini Medica a Bassano...
“Anche a Bassano seguo le più diverse tipologie di pazienti, dal giovane sportivo all'anziano. E anche il mio aiuto ad Abano, dr. Emanuele Furlan, viene qui a visitare. L'usura delle articolazioni è fisiologica. Seguiamo tante persone con problemi di sovrappeso, sportivi o ex sportivi, ex traumatizzati. Il numero di pazienti con artrosi del ginocchio che necessitano di trattamento o chirurgico o conservativo (fisioterapia, cure mediche, farmaci o trattamenti infiltrativi) è importante. Lo scopo è garantire l'autonomia funzionale e togliere il dolore. Ad Abano copriamo la patologia del ginocchio a 360 gradi e anche qui a Bassano eseguiamo un ampio spettro di prestazioni non chirurgiche tra visite, controlli, medicazioni e infiltrazioni.”
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