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Marco PoloMarco Polo
Giornalista
Bassanonet.it

Calcio

“Troppi di noi erano in giornata no, me compreso”

Andrea Vecchio: “Impariamo dalla lezione che ci ha impartito il Fano. Mi manca un po’ di brillantezza, conto di rimettermi quanto prima”.

Pubblicato il 26-11-2009
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Guardare agli errori commessi in passato per cercare di non commetterli più. Individuarli con assoluta chiarezza e senza trovare alibi è determinante perchè descrivere bene il problema è già una mezza soluzione, recitava un antico adagio. Abbiamo chiesto ad Andrea Vecchio, uno che sa comportarsi da leader e non si nasconde dietro a frasi fatte, cos’è realmente successo a Fano. “Semplicemente non siamo mai stati in partita – realizza il centrocampista di Beghetto – e non è possibile ottenere risultati diversi dalle sconfitte se si gioca in questo determinato modo”. L’analisi della partita è lucida: “Il Fano ha dimostrato in campo quanto di meglio si può chiedere da una squadra sul piano caratteriale. Nel loro stadio, spinti dal loro caloroso pubblico, si trasformano, diventano spavaldi e agguerritissimi tant’è che nemmeno nel periodo peggiore della stagione, quand’erano inchiodati in fondo alla classifica, hanno mai perso. E noi non abbiamo fatto nulla per ostacolarli. Anzi. Più di qualcuno non era in partita e, comunque, tutti siamo stati sotto le aspettative. A questo aggiungiamoci pure che non siamo stati capaci nemmeno di sfruttare la fortuna di andare in vantaggio. A quel punto avremmo dovuto caricarci e lottare con i denti. Invece è successo il contrario, noi ci siamo adagiati e loro ci hanno travolto con voglia e cattiveria. Hanno vinto meritatamente”. Il Bassano ha pagato un approccio alla partita non dei migliori però ha avuto il tempo per riprendersi e non l’ha fatto. Il Fano fin da subito ha iniziato a martellare con un’intensità fuori dal comune. I giallorossi sono apparsi in balia di un mare granata, trasmettendo quasi una sensazione d’impotenza: “Eppure la partita l’avevamo preparata bene, sapevamo tutti che loro avrebbero aggredito il nostro portatore di palla e l’avrebbero messa sul piano fisico. Il guaio è che non siamo riusciti a prendere le adeguate contromisure, non siamo stati pronti a reagire perché essendo in tanti sottotono poi è collassata tutta la squadra”.

Con questa partita e questo risultato il Bassano si è messo nei guai, vincere col Fano avrebbe permesso di fare un grosso passo in avanti. Ora non bisogna lasciarsi sopraffare dalla delusione: “E’ vero, i primi ad essere consapevoli che potevamo fare il decisivo salto di qualità siamo noi. Basti pensare che abbiamo subito più domenica che non in tutte le altre partite messe insieme. Vincere in quelle condizioni di sofferenza ci avrebbe temprato e reso più forti. Ora invece dobbiamo raccogliere i cocci, guardare i lati positivi e trarre insegnamenti dai nostri errori. Dobbiamo prendere esempio dal loro atteggiamento e non disunirci perché è proprio nelle difficoltà che deve emergere la forza del gruppo”. Al termine della gara ci eravamo posti il seguente quesito: può essere questo il vero Bassano? Giriamo la domanda all’incontrista di Saronno: “Mi rivolgo in particolare ai nostri tifosi e a quanti ci seguono con passione. Voglio garantire loro che quelli che hanno visto domenica al “Mancini” non siamo noi ma una squadra incappata in una giornata che definire storta sarebbe riduttivo. Il fatto è che se in troppi a livello individuale erano in difficoltà, e mi ci metto in mezzo anch’io, allora puoi solo sperare di limitare i danni. Magari se ci fosse capitata una giornata del genere in un altro campo avremmo potuto limitare i danni, contro quel Fano non è stato possibile”. Il Soccer Team fino a questo punto della stagione ha messo in mostra più doti agonistiche che non tecniche. Però non è ancora riuscito a proporsi con la stessa verve messa in campo dalla formazione marchigiana, nemmeno tra le mura amiche: “Eh sarebbe bello, magari questa partita può essere quella molla che ci permette di fare nostra quel tipo di mentalità. Se guardiamo bene in questa squadra le qualità tecniche e i giocatori di spessore ci sono, tanto più quando rientreranno tutti gli infortunati. Credo che manchi quel qualcosa che non si allena, quel qualcosa che maturi ogni giorno, allenamento dopo allenamento, partita dopo partita”.

Andrea Vecchio, 26 anni, titolare inamovibile nel centrocampo giallorosso (foto Andrea Martinello)


A livello personale, dopo un avvio strepitoso e sorprendente al tempo stesso, Vecchio ha subito un calo fisiologico. Dopotutto il lungo periodo di inattività non poteva essere superato dall’oggi al domani, anche tenendo conto che dal rientro in avanti non ha più saltato un singolo match. Il miglior Vecchio lo vedremo probabilmente dopo la sosta invernale: “E’ vero sono partito fortissimo anche per l’entusiasmo dettato dal poter tornare ad essere protagonista sul terreno di gioco dopo un periodo bruttissimo. Ora sto soffrendo un po’ i carichi di lavoro perché il fisico non era più abituato a certi ritmi. Questo va, per forza, a discapito di brillantezza e lucidità. Non sto benissimo ma ce la sto mettendo tutta per tornare a tornare sui miei livelli”.

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