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Alessandro TichAlessandro Tich
Direttore Responsabile
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Attualità

Simply R.E.D.

Nonostante il rigetto del ricorso al Tar, i residenti di San Vito non mollano sulla questione dell’ecopiazzola di Etra. Ecco gli sviluppi della situazione, ricavati dal verbale dell’assemblea straordinaria di quartiere

Pubblicato il 12-09-2024
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Adesso si fanno chiamare R.E.D.
È l’acronimo di “Residenti Estremamente Determinati”.
C’è anche la versione English del significato della sigla: “Retired Extremely Dangerous”. La qual cosa, anche se con un ordine delle parole invertito rispetto alla grammatica inglese, vuol dire “Pensionati Estremamente Pericolosi”. Altro che Camicie Rosse, Gilet Gialli o Lupi Grigi. Simply R.E.D.

Un’istantanea dell’assemblea straordinaria di quartiere San Vito

Sono i portavoce dei cittadini di quartiere San Vito, rappresentati nei confronti della stampa dal residente Giovanni Sponza, stretti a coorte contro l’ecopiazzola di Etra nell’area sgambamento cani di via Cogo.
Nonostante il rigetto del ricorso al Tar, sono appunto determinati a non lasciar raffreddare la patata bollente e non mollano la presa sulla dibattuta questione.
Martedì scorso 10 settembre, proprio nello stesso giorno della pubblicazione della sentenza del Tribunale Amministrativo Regionale, i nodi del confronto sui compattatori per la differenziata sono venuti al pettine nella animata assemblea straordinaria di quartiere San Vito convocata sull’argomento nella sala parrocchiale, con l’intervento fra gli altri del sindaco Nicola Finco, dell’assessore comunale all’Ambiente Andrea Viero e dei vertici di Etra Spa.
È stato un incontro pubblico, inevitabilmente, “da pienone”: vi hanno partecipato circa 350 persone, tra posti a sedere tutti esauriti, gente in piedi e altri cittadini rimasti fuori dalle porte. La conferma di quanto la questione sia sentita non solamente dagli abitanti che risiedono nelle adiacenze di via Cogo.

Sono stati tre i punti salienti all’ordine del giorno dell’assemblea dei residenti.
Ovvero la votazione “per il No alla realizzazione dell’ecopiazzola”, “per il No alla sospensione e/o eliminazione della racconta porta a porta nel quartiere” e “per il No al cambiamento di destinazione d’uso dell’area verde affinché venga vincolata a rimanere “Giardino San Vito” e/o area sgambamento cani”.
Il sindaco Finco ha riassunto la storia dell’ecopiazzola che è iniziata nel 2015.
In sintesi ha affermato di non poter trovare soluzioni alternative e che tutto era già stato definito dai suoi predecessori.
Il direttore generale di Etra Domenico Lenzi, invitato a fare il punto della situazione, ha confermato che è intenzione della società multiutility di installare in via Cogo un’ecopiazzola contenente tre compattatori e quattro campane per il vetro, assicurando inoltre che non verrà soppresso il ritiro porta a porta.
Sono però seguite “le vivaci e determinate contestazioni degli astanti”.
Giovanni Sponza, portavoce dei residenti che hanno raccolto oltre 700 firme contro la realizzazione dell’ecopiazzola, ha quindi chiesto di rispettare l’Ordine del Giorno, accettato anche dal Consiglio di Quartiere presieduto da Franco Antonello, con un’immediata votazione sui tre punti per alzata di mano.

Alla domanda “Quanti non vogliono l’installazione dell’ecopiazzola nella sede predestinata dall’Etra fra via Cogo e via Monte Pertica”, tutti hanno alzato la mano in segno di dissenso contro la realizzazione dell’impianto.
Riguardo al “No” alla soppressione del servizio di ritiro della differenziata porta a porta, l’esito della votazione è stato identico, con due astenuti.
Idem dicasi per il terzo punto: vincolare l’area verde per lo sgambamento dei cani.
“Inoltre - si legge nel verbale dell’assemblea - più voci smentiscono categoricamente quanto detto da Etra sul ritiro porta a porta, in quanto, dove sono state installate le ecopiazzole, dopo breve tempo è stato soppresso il servizio, creando molto disagio agli utenti ed invogliando la gente a lasciare sacchetti di rifiuti e quant’altro davanti ai compattatori.”
Il sindaco ha ribadito che, pur volendo, non ci sono alternative alla scelta del sito, in quanto i tempi sono molto stretti e bisogna concludere i lavori entro il 31 dicembre.
“A risposta - riporta il verbale -, l’assemblea tutta ha dato la soluzione ottimale: non costruirla.”
“I primi soci di Etra sono i cittadini - ha affermato in un applaudito intervento il residente Luigi Galliotto -. Etra e Comune non stanno lavorando a favore dei cittadini. In democrazia la cittadinanza va ascoltata e se i cittadini non vogliono l’ecopiazzola, l’ecopiazzola non va costruita. Al massimo Etra perderà un finanziamento, di certo non subirà danni economici.”
Morale della favola: l’Etra e il Comune da una parte e i residenti dall’altra non hanno trovato una via d’incontro.
Il blocco dei contestati lavori dell’ecopiazzola di via Cogo è dunque una Mission: Impossible?
Forse ancora no.

Il capogruppo di opposizione Roberto Campagnolo ha ricordato a tutti in assemblea che da consigliere e da assessore ha sempre ascoltato la volontà dei residenti e ha chiuso l’incontro con la promessa che venerdì prossimo (e cioè domani per chi ci legge) si recherà negli uffici di Etra a Cittadella “per fare ciò che si deve fare: sedersi, capire e trovare una soluzione”.
Tutte le informazioni sopra riportate sono state ricavate, come già puntualizzato, dal verbale dell’assemblea, redatto autonomamente dai R.E.D.
E dalle parole si passa ai fatti.
Domani Campagnolo andrà nella sede di Etra e insieme a lui ci saranno anche il capogruppo di Fratelli d’Italia Stefano Giunta, pezzo da novanta della attuale maggioranza che non ha mai nascosto il suo dissenso sull’ecopiazzola in via Cogo, e il consigliere di Bassano per Tutti - Europa Verde Paolo Retinò.
Una delegazione bipartisan in “missione speciale” per valutare assieme alla società multiutility la fattibilità dello spostamento dell’ecopiazzola nell’area dell’ex Caserma Fincato, senza perdere i 300.000 euro di finanziamento del Pnrr per il tramite del Consiglio di Bacino Brenta per i rifiuti.
È quello che in agosto aveva auspicato anche il sindaco Nicola Finco, che tuttavia ha già alzato le mani e in questa partita rimane palesemente fuori gioco, facendosi sostituire da altri amministratori, sia di maggioranza che di opposizione.
Alla faccia della leadership.

“L’assemblea è stata un successone che non ci aspettavamo - commenta oggi Giovanni Sponza -. Più di 350 persone che pensano allo stesso modo e dicono con toni e sfumature diverse le stesse cose, integrandole con altre complementari. Ci siamo ricaricati il morale e ora siamo pronti e motivati per andare oltre, ma sempre legalmente.”
Dai residenti vengono quindi espresse parole di fiducia su un recupero in extremis di una soluzione alternativa che soddisfi sia i cittadini che l’impenetrabile Etra, prima che in via Cogo scatti definitivamente l’Allarme Rosso. R.E.D. Alarm.

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