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Marco Polo
Giornalista
Bassanonet.it
Resa incondizionata
Il Bassano perde per uno a zero una gara scialba giocando un bruttissimo secondo tempo. Serve una scossa, Glerean a forte rischio.
Pubblicato il 27-10-2008
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Sconfitta pesante. Non tanto e non solo per le ripercussioni sulla classifica. E’ stata la mancanza di reazione dopo il gol subito e, in generale, una netta difficoltà nel giocare da squadra. Per carità, molto probabilmente il Bassano non meritava di perdere, è stato un episodio, il secondo tiro nello specchio da parte della Cisco di tutta la partita, ma d’altra parte nemmeno i giallorossi hanno costruito granché. La graduatoria rispecchia dunque le difficoltà di un squadra partita con il peso dei favori del pronostico e che si trova ora in piena zona salvezza. È necessaria una pronta scossa, si attendono sviluppi ma la netta sensazione è che ora a rischiare sia anche il tecnico.
Fascia di capitano. Formazione titolare annunciata, compresa la defezione di Elia Pavesi, ma con la sorpresa Fabiano in panchina per Rondon. La vera novità, al fischio d’inizio, è l’assegnazione della fascia di capitano a Emanuele Berrettoni. Scelta, crediamo, molto significativa in quanto è stato deciso di riconoscere il valore non solo tecnico ma anche di leader che il numero 10 ha saputo interpretare in questo maledetto avvio di stagione. Indicativo a tal proposito quanto accaduto attorno al 20° della ripresa quando prima lo si è visto tornare nella propria area a sradicare un pallone ad un avversario e, nel ribaltamento di fronte, confezionare un assist non sfruttato da Lorenzini.
Berrettoni con la fascia al braccio. Il suo contributo oggi non è bastato (foto Andrea Martinello)
Bassano a fiammate. Entra subito nel vivo la partita promettendo quello che invece non sarà. Ritmi alti, rapidi ribaltamenti e conclusioni pericolose. Al 6°, sugli sviluppi di un calcio d’angolo, la ex Lodigiani va vicinissima per due volte al vantaggio: causa un’avventata uscita di Grillo, prima e unica da quando il portiere è giunto ai piedi del Grappa, sono necessari, in rapida successione, due salvataggi sulla linea di porta di Zattarin prima e di Pellizzer poi su altrettanti tiri a botta sicura di Ciofani. Immediata la risposta della formazione di casa: bomba di Staiti che va a lambire l’incrocio alla destra di un impietrito Lafuenti. La partita si mantiene, fino al quarto d’ora, vivace ed equilibrata con nessuna delle due squadre che riesce a prevalere sull’altra. Ma con il passare dei minuti le cose cambiano radicalmente: il Soccer Team si prolunga nel produrre un lento e prevedibile possesso di palla mentre la formazione romana si prodiga a chiudere tutti gli spazi per ripartire. Sembra di assistere a una gara tra due squadre in lotta per la salvezza solo che pure la dimensione agonistica è molto scarsa. Il Bassano sembra imbrigliato, non riesce a buttare il cuore oltre l’ostacolo, a dare tutto quello che ha dentro in un misto di cattiveria agonistica e determinazione. La cosa diventa ancor più preoccupante visto che i giallorossi stentano a produrre un gioco d’insieme: l’assenza di movimenti senza palla costringono il portatore a tentare la soluzione individuale rallentando quindi il gioco. È difficile trovare un compagno smarcato oppure l’alternativa è una sola e ciò facilita il gioco degli avversari che vanno in anticipo a braccare il ricevitore di palla. Gli ultimi dieci minuti della prima frazione illudono in un risveglio dei padroni di casa: larghi tratti di predominio territoriale e doppia occasione da gol con Turetta, traversa piena, e Lorenzini che per un soffio non raggiunge il pallone rimesso immediatamente in mezzo da Berrettoni. Ma rimarrà solo una fiammata.
S’è spenta la luce. A tornare sul terreno di gioco, infatti, c’è una squadra ancor più brutta di quella che ha iniziato il match. Il Bassano non riesce a mantenere le distanze tra i reparti e l’atteggiamento è troppo compassato anche solo per pensare di creare qualche grattacapo all’avversario. L’inerzia della partita deve essere cambiata, Glerean ci prova, al 15°, inserendo Zubin per Lorenzini. Sul piano tattico non cambia nulla visto che l’attaccante Istriano va a prendere posto al centro dell’attacco virtussino. Cinque minuti più tardi l’allenatore inserisce anche De Simone, fuori un affaticato Turetta, per cercare di imprimere quel cambio di passo e ritmo che sarebbero assolutamente necessari. Nella sostituzione è contemplata anche una variazione tattica: si passa al 4-3-3 proprio nell’intento di mantenere più corta e aggressiva la squadra. Le cose non migliorano e, anzi, al 68° si compie il fattaccio: contropiede bruciante di Cruz che salta Pellizzer, fino a quel momento il migliore dei suoi, e segna. Cisco avanti di un gol. La mazzata svuota di ogni energia la squadra veneta che appare troppo fragile mentalmente e incapace di reagire neanche fosse una barchetta in balia del mare in tempesta. Il tempo per rimediare ci sarebbe eppure non c’è nemmeno l’attesa reazione d’orgoglio. Niente. Encefalogramma piatto. Profondo sbandamento di una squadra irriconoscibile che non riuscirà a creare nemmeno una palla gol da lì alla fine.
E ora? La situazione è davvero critica. Bisogna tornare al primo anno di C2 quando, con tutto il rispetto, in campo scendevano Gambino e Masitto per vedere un Bassano così brutto e terz’ultimo in classifica. Le responsabilità sono da spartire tra varie cause: dai numerosi infortuni che hanno colpito i componenti della rosa alle prestazioni non all’altezza dello scorso anno di alcuni elementi, alla mancanza di serenità derivante dalle pressioni. Ma si sa come funziona nel calcio, potrebbe essere il tecnico a pagare per tutti. Di sicuro qualcosa bisogna fare, uno scossone, di qualsiasi natura, potrebbe avere la funzione benefica di far riprendere a correre una squadra che al momento è quasi ferma. Ora la palla passa alla società.
Per facilitare e rendere più compresibile la discussione tramite i commenti si è pensato di mantenere la possibilità di inserimento solo nel pezzo sulla partita. Cordiali saluti. Marco Polo.
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