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Brassaï. L’occhio di Parigi

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Brassaï. L’occhio di Parigi

Elvio RotondoElvio Rotondo
Contributor
Bassanonet.it

Geopolitica

L’isola di Cipro in prima linea per l’immigrazione dal Medio Oriente

La sua vicinanza geografica al Libano e la sua appartenenza all'Unione Europea la rendono assai allettante per migranti e richiedenti asilo

Pubblicato il 25-10-2024
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Brassaï. L’occhio di Parigi

Fonti UNHCR riferiscono che la recente escalation delle ostilità e l’intensificazione degli attacchi israeliani in tutto il Libano hanno costretto 1,2 milioni di persone a sfollare, molte delle quali sono dovute fuggire in fretta e furia con i soli vestiti che avevano addosso.
Molti degli sfollati fanno parte dei circa 1,5 milioni di rifugiati siriani che il paese attualmente ospita; nove famiglie di rifugiati su dieci vivono in condizioni di estrema povertà, alle prese con l'iperinflazione e le condizioni socio-economiche in calo. L'aumento dei livelli di povertà e la competizione per le risorse rischiano di esacerbare le tensioni intercomunitarie e di restringere lo spazio di protezione dei rifugiati.
La guerra ha peggiorato ulteriormente la loro già disastrosa situazione.

La fuga dei disperati, dal Libano a Cipro.


Secondo quanto riportato dall’Istituto Tahrir, i rifugiati siriani, si trovano ad affrontare una crisi nella crisi: costretti a fuggire dal loro Paese devastato dalla guerra in cerca di sicurezza in Libano, si trovano ora nuovamente sfollati. Questa volta, si trovano ad affrontare un ambiente libanese meno ospitale, senza l'attenzione internazionale e il sostegno umanitario che avevano ricevuto durante l'apice del conflitto siriano. Migliaia di siriani sfollati dal Libano meridionale, dalla Valle della Beqaa e dai sobborghi meridionali di Beirut nelle ultime due settimane si trovano ora senza casa e senza assistenza, in particolare coloro che non possono tornare in Siria per timore di persecuzioni, arresti arbitrari o arruolamento forzato. Secondo le stime di UNHCR, alla data del 21 ottobre.
425.000 persone (circa il 70% siriani e il 30% libanesi) avrebbero attraversato il confine dal Libano alla Siria.

Il Paese membro dell'UE più vicino al Libano è Cipro, situato ad una distanza di 264 chilometri dal paese dei cedri (mentre la distanza dall’isola alla costa siriana è di 110 km). Come si può facilmente immaginare, l’isola cipriota si trova in prima linea per quanto riguarda l’immigrazione. La sua vicinanza geografica e la sua appartenenza all'Unione Europea la rendono assai vulnerabile.
Dal 2015, l’isola di Cipro si trova ad affrontare una tendenza crescente di arrivi di migranti misti. Secondo le autorità cipriote, le imbarcazioni trasportano soprattutto richiedenti asilo siriani di sesso maschile.
Nel 2022 sono state presentate circa 21.565 nuove domande di asilo. Nel 2023 circa 11.617.
Secondo un rapporto dell’UNHCR, a fine marzo 2024, circa 25.428 domande di asilo erano in attesa di decisione. Altri 5.278 ricorsi sono pendenti presso il Tribunale amministrativo per la protezione internazionale (IPAC).
Circa 21.574 persone sono attualmente registrate come beneficiari della Protezione Internazionale nella Repubblica di Cipro (RdC), di cui 3.730 hanno ottenuto lo status di rifugiato e 17.844 sono beneficiari di protezione sussidiaria.
Fino al 7 aprile 2024, circa 21.637 rifugiati ucraini avevano presentato domanda di protezione temporanea nella RdC.

Tra il 1° gennaio e il 21 aprile di quest'anno sono arrivate a Cipro almeno 50 imbarcazioni, molte dal Libano, contro le sole 10 dello stesso periodo nel 2023.
Quasi 3.000 siriani hanno presentato domanda di asilo a Cipro tra gennaio e marzo di quest'anno, secondo i dati dell'UNHCR. In risposta al crescente numero di arrivi di richiedenti asilo siriani, il 14 aprile Cipro ha annunciato che non avrebbe più esaminato le domande di asilo dei siriani e - in coordinamento con il Libano - ha rafforzato il controllo dei mari.
Il sito Inkstick riporta che per ridurre il numero di rifugiati sull'isola, Cipro starebbe deportando i richiedenti asilo respinti a un ritmo record. Nei primi quattro mesi del 2024, avrebbe espulso 3.337 migranti, un aumento del 42% rispetto allo stesso periodo del 2023. Queste deportazioni includevano espulsioni forzate, ricollocamenti e rimpatri volontari. Cipro è tra i numerosi stati membri dell'UE che cercano il riconoscimento di "zone sicure" in Siria per consentire il rimpatrio dei rifugiati.

Tra il Libano e Cipro c’è un accordo bilaterale firmato nel 2020 in base al quale i migranti che cercano di raggiungere l'isola dal Libano vengono intercettati e rimandati indietro. Come conseguenza dell'escalation militare sul confine libanese-israeliano dopo l'attacco di Hamas del 7 ottobre, le autorità di Beirut si sono concentrate meno sull'arginare la migrazione.
Già prima dell’intervento di Israele nel sud del Libano, e cioè nel mese di maggio scorso, la Presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen aveva annunciato un aiuto finanziario di 1 miliardo di euro a Beirut, da erogare in tre anni, per sostenere l'economia del paese e affrontare le sfide poste dai rifugiati e dalla migrazione.

L’isola, da molti anni affronta il grosso problema della divisione territoriale: nella zona settentrionale la Repubblica Turca di Cipro Nord, riconosciuta solo dalla Turchia e nella zona meridionale quella greca, la Repubblica di Cipro, riconosciuta anche dall’ONU. Il paese è membro dell’Unione Europea.
Cipro continua a rappresentare un elemento critico ed essenziale, per la sua posizione strategica nelle acque del Mare Nostrum.

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