Alessandro TichAlessandro Tich
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Politica

“Due “Sì” per l'acqua pubblica”

Parte la campagna referendaria del PD di Bassano del Grappa. Oggi un banchetto informativo e venerdì 15 un incontro pubblico per spiegare le ragioni del ”Sì” contro la privatizzazione della gestione dell'acqua

Pubblicato il 09-04-2011
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Le formulazioni che troveremo sulla scheda, come sempre, saranno complicatissime.
Ma le quattro questioni sulle quali il popolo italiano sarà chiamato ad esprimersi nel Referendum Abrogativo del 12 e 13 giugno prossimi non sono certo argomenti da poco: due quesiti referendari - per spiegarlo nel modo più semplice possibile - chiederanno infatti di abrogare le nuove norme, contenute nel Decreto Legge Ronchi, sulla privatizzazione della gestione dell'acqua.
Il terzo quesito chiederà l'abrogazione di numerose norme contenute in provvedimenti del Governo per la costruzione di nuove centrali nucleari. Il quarto quesito, infine, chiederà l'abrogazione della legge in materia di “legittimo impedimento” del Presidente del Consiglio dei Ministri a comparire in udienza penale.

Il consigliere comunale PD Elisa Cavalli spiega a un cittadino le questioni del Referendum sulla privatizzazione dell'acqua

Per ciascuno dei quattro quesiti, se vincerà il “Sì” la legge in questione sarà abrogata. In caso di vittoria dei “No”, invece, le leggi rimarranno in vigore tali e quali.
Ce n'è quanto basta per stimolare un ampio dibattito su questi importanti argomenti nella società civile. Eppure, secondo un recente sondaggio di Ipr Marketing per Repubblica, ad appena due mesi dalla chiamata alle urne solo tre italiani su quattro sanno che ci sarà un referendum a giugno. Ma la cosa che fa più riflettere è che solo il 7% di quest'ultimi conosce i quesiti.
Anche nel nostro territorio, al momento, la pubblica discussione sui prossimi temi referendari è quasi del tutto assente. Fa eccezione però il Partito Democratico di Bassano, che ha lanciato oggi una campagna di sensibilizzazione sui due quesiti del Referendum che chiederanno di abrogare la concessione della gestione dell'acqua ai privati.
Questa mattina, in via Jacopo da Ponte, gli esponenti del PD bassanese hanno organizzato un banchetto informativo per dare spiegazioni ai cittadini sulla questione della privatizzazione e sulla posizione del Partito, che chiede espressamente agli elettori - come indicato in un volantino distribuito per l'occasione - di “votare 2 “Sì” per l'acqua pubblica”.
Sono in tutto 12 i motivi per i quali il PD chiede di abrogare il Decreto: tra questi, come si legge nel foglio, “perché l'acqua è un bene comune”, “perché l'acqua è un diritto di tutti, non una merce”, “perché chi decide sull'acqua, decide sul cibo”, “perché le multinazionali aumentano le tariffe a piacimento”, “perché per le società private esistono solo i contatori”, “perché 1 milione e mezzo di cittadini l'ha già chiesto”, “perché si scrive acqua, ma si legge democrazia”.
In prima fila, nella distribuzione del materiale ai cittadini, i consiglieri comunali Giovanni Reginato, che è anche il segretario cittadino del PD, ed Elisa Cavalli.
“Stiamo spiegando i i motivi per votare “Sì” contro la privatizzazione dell'acqua - ci dice il segretario Reginato -. In realtà, noi diciamo si votare “Sì” per tutti e quattro i quesiti referendari, quindi anche sul nucleare e sul legittimo impedimento. L'importante, il 12 e 13 giugno, è arrivare al quorum. Speriamo che sul Referendum, a livello nazionale, parta una campagna informativa adeguata.”
Quello di oggi, per il PD di Bassano, è stato il primo atto della mobilitazione locale circa il tema del referendum sull'“acqua privata”.
Un secondo appuntamento è in calendario venerdì 15 aprile alle ore 20.30 in Saletta Angarano in città, dove è in programma l'incontro pubblico “Fuori i profitti dall'acqua”.
Moderata dal segretario PD Giovanni Reginato, la serata prevede gli interventi del consigliere comunale PD di Bassano Elisa Cavalli, del rappresentante della Lega dei Consumatori ACLI Aurelio Tasca e di Angelo Guzzo, presidente in quota PD della società “Acque Vicentine SpA”, che gestisce il ciclo idrico integrato della città di Vicenza e di altri 30 comuni della provincia.

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