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Crac My Air: arresti e sequestri
In manette il fondatore della compagnia aerea Vincenzo Soddu e il figlio Luca. Accertati un dissesto di oltre 215 milioni di euro e falsi in bilancio per 700 milioni. 35 indagati. Misura cautelare per due amministratori di Bassano del Grappa
Pubblicato il 15-12-2010
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La Guardia di Finanza ha tarpato definitivamente le ali alla “My Air”, la compagnia aerea low cost di Torri di Quartesolo dichiarata fallita esattamente un anno fa. All'alba di questa mattina, in una maxi-operazione che ha visto impegnati un centinaio di finanzieri del Nucleo di Polizia Tributaria di Vicenza, sono stati eseguiti dieci provvedimenti cautelari personali disposti dal Gip del Tribunale di Vicenza Agatella Giuffrida su richiesta dei Pubblici Ministeri Ivano Nelson Salvarani e Marco Peraro.
Gli arrestati e denunciati

Due le persone arrestate: si tratta di Vincenzo Soddu, di Thiene - fondatore e amministratore di fatto dal 2004 al 2009 di tutte le società del Gruppo Flyholding, di cui faceva parte la società MyAir - e del figlio Luca, ex consigliere di amministrazione della Myair.Com S.p.a. ed amministratore della società capogruppo Flyholding S.p.a., posto agli arresti domiciliari.
Le Fiamme Gialle hanno inoltre notificato ulteriori otto provvedimenti di interdizione nei confronti di altrettanti esponenti del Gruppo Flyholding: due ex amministratori, tre ex componenti del collegio sindacale, un revisore dei conti e due dottori commercialisti.
Tra questi, figurano anche L.A. e C.F. di Bassano del Grappa.
Le ordinanze cautelari per i due indagati thienesi - coinvolti nella recente costituzione della compagnia aerea albanese Star Airways SHPK - e le otto interdizioni sono state disposte, come informa la Guardia di Finanza di Vicenza, per il concreto pericolo di reiterazione di violazioni alla normativa fallimentare e societaria.
La Procura non ha invece chiesto provvedimenti nei confronti dell'ex ministro e presidente di My Air, Carlo Bernini, per le gravi condizioni di salute in cui versa.
I capi di imputazione
I reati contestati a vario titolo, per un totale di 38 capi di imputazione, sono la bancarotta fraudolenta patrimoniale, documentale e preferenziale; la bancarotta semplice in relazione al ritardo nella presentazione della dichiarazione di fallimento; il ricorso abusivo al credito e le false comunicazioni sociali attraverso cui è stato nascosto il considerevole dissesto finanziario.
Si tratta solo della punta dell'iceberg: le indagini hanno accertato le responsabilità penali di 35 persone in tutto - tra cui i dieci destinatari delle misure cautelari odierne - che sin dal luglio 2004 hanno ricoperto incarichi di amministrazione, controllo e consulenza in varie società del Gruppo Flyholding, tutte dichiarate fallite dal Tribunale di Vicenza tra l'ottobre 2009 e il giugno 2010 e alle quali si aggiunge la compagnia aerea LTE International Airways, con sede a Palma di Majorca e partecipata al 100% dalla società del gruppo My Way Airlines S.p.a., che dal gennaio 2009 è in bancarotta secondo la normativa spagnola.
Il dissesto camuffato
Le investigazioni hanno messo in luce come My Way Airlines S.p.a., società decotta e priva di patrimonio, abbia precostituito nel 2006 la società MyAir.Com S.p.a. quale “new company” nella quale far confluire il ramo d'azienda relativo al trasporto aereo, artificiosamente sopravvalutato, e i relativi ingentissimi debiti, per dissimulare l'effettivo e ormai irreversibile stato di dissesto finanziario e poter partecipare alla gare pubbliche per l'assegnazione di contributi a carico del Bilancio dello Stato.
In questo modo la compagnia aerea si è aggiudicata 48 milioni di euro riuscendo anche ad incassare oltre 18 milioni dalla Regione Puglia quali contributo per l'attivazione di nuove rotte presso gli scali di Bari e Brindisi. Contestata anche, pertanto, la truffa aggravata ai danno dello Stato.
I danni complessivi
Il dissesto complessivo della My Air e delle altre società dell’intero Gruppo Flyholding ammonta a oltre 215 milioni di euro ed ha causato la perdita di circa 600 posti di lavoro tra l’Italia e la Spagna. I creditori maggiormente danneggiati sono risultati i fornitori (quali le società di gestione degli aeroporti), seguiti dagli istituti di credito, dallo Stato, dai dipendenti ed, infine, dagli oltre 100.000 viaggiatori che il 22.07.2009, quando l’E.N.A.C. ha revocato la licenza d’esercizio a MYAIR determinando la sospensione dei voli, si erano ritrovati con circa 160.000 biglietti non più utilizzabili e mai rimborsati.
Bilanci falsi e patrimonio dissipato
L’insolvenza, risalente almeno alla fine del 2006, è stata abilmente camuffata attraverso la redazione, dal 2005 al 2008, di bilanci di esercizio ampiamente falsificati con il fine di dissimulare al mercato, ai viaggiatori e all’Ente Nazionale per l’Aviazione Civile (E.N.A.C.) la reale situazione patrimoniale, finanziaria ed economica in cui versava il Gruppo Flyholding: le falsificazioni ammontano in tutto a circa 700 milioni di euro.
Sono state inoltre accertate distrazioni e dissipazioni patrimoniali per circa 8 milioni di euro: il patrimonio del Gruppo Flyholding è stato dissipato con l'acquisto di beni estranei alle finalità aziendali, l'acquisto di partecipazioni in altre società quando il gruppo versava già in stato di insolvenza, il pagamento di consulenze fittizie e l'erogazione di rilevanti compensi agli amministratori o società agli stessi collegate.
Risorse immateriali residue sono state infine distratte a favore della compagnia aerea albanese Star Airways SHPK, gestita da Soddu padre e figlio.
Riscontrate anche violazioni alle norme tributarie, per omessi versamenti di imposte dirette e indirette pari a 20 milioni di euro.
Perquisizioni e sequestri
Sono in corso di esecuzione in diverse province italiane 18 perquisizioni locali e domiciliari ed il sequestro di beni immobili, disponibilità finanziarie e quote societarie per un valore sino a 18,5 milioni di euro in capo a 6 persone che hanno ricoperto funzioni di amministrazione nell'ambito delle società del Gruppo Flyholding.
In particolare sono state sequestrate 5 unità immobiliari in provincia di Vicenza, Treviso e Cagliari per un valore stimato di 3,5 milioni di euro e azioni di partecipazione a 7 società.
Perquisiti anche gli uffici di un primario istituto bancario presso il quale due degli indagati hanno ricoperto incarichi nel CdA e nel collegio sindacale.
Perquisite anche le sedi delle compagnie aeree Eagles Airlines S.p.a. e Itali Airlines S.p.a., non coinvolte nelle indagini, per accertare i rapporti con la società albanese Star Airways SHPK, beneficiaria di parte delle distrazioni patrimoniali del gruppo.
Reati “duplicati”
Dulcis in fundo: dalle indagini è emerso come la gestione della compagnia aerea My Air - nata per volontà di alcuni amministratori e dirigenti provenienti dal Gruppo Volare, in amministrazione straordinaria - siano state “duplicate” le medesime condotte che hanno portato al fallimento della compagnia aerea Volare, primo vettore italiano low cost, dichiarato in stato di insolvenza nel 2004 dal Tribunale di Busto Arsizio e successivamente ammesso alla procedura di amministrazione straordinaria.
Lo scorso 26 novembre, presso lo stesso Tribunale di Busto Arsizio, è iniziato il processo nei confronti di ex amministratori del Gruppo Volare - tra cui il fondatore della MyAir.Com S.p.a. Vincenzo Soddu, quest’oggi tratto in arresto - rinviati a giudizio lo scorso 30 giugno per reati fallimentari e societari e ritenuti responsabili di un dissesto di 500 milioni di euro.
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