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Direttore Responsabile
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Attualità

Figli di un POF minore

Sul calo di iscrizioni nella sede di Pieve del Grappa dell’Istituto Alberghiero Maffioli. Il Comitato replica ai numeri dichiarati dal presidente della Provincia Marcon. “Se comunicati senza riferimenti comparabili fanno emergere una storia irreale”

Pubblicato il 08-02-2025
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Elena Pavan

Oggi, egregi lettori, diamo i numeri.
Tranquilli: non sono andato via di testa. Diamo i numeri nel senso che presentiamo delle cifre.
Sono cifre che contano, per l’appunto, perché inquadrano oggettivamente il caso della sede staccata di Villa Fietta a Paderno, in Comune di Pieve del Grappa, dell’Istituto Alberghiero “Giuseppe Maffioli”, nonché già di Possagno fino al 2015, interessata da un progressivo calo delle iscrizioni nell’ultimo decennio.

Foto Alessandro Tich

Ma, a quanto pare, i numeri oggettivi possono diventare anche “soggettivi”.
In altre parole, possono essere presentati come elementi di base per una “interpretazione” dei dati, e quindi per esprimere un parere, anche politico, al di là della classica certezza della matematica che non è un’opinione.
Il riferimento è alle dichiarazioni rilasciate al “Gazzettino” dal presidente della Provincia di Treviso Stefano Marcon, il quale ha sottolineato che “dal confronto con l’Istituto Maffioli è emerso che negli ultimi 10 anni le iscrizioni nell’area Crespano-Possagno siano diminuite di oltre il 70%, passando da 549 studenti nel 2014 a 129 nel 2024”.
Ergo, per il presidente a Villa Fietta, a causa del calo demografico, “mancano i numeri minimi” per continuare l’attività didattica e formativa nella sede di Pieve del Grappa. Da qui la nota decisione di chiudere la sede staccata per trasferire gli studenti nelle due sedi principali dell’Istituto di Castelfranco Veneto e di Montebelluna a partire dal prossimo anno scolastico.
Necessaria nota cronologica: l’intervista del quotidiano locale a Marcon è stata pubblicata lo scorso 29 gennaio e pertanto è stata rilasciata il giorno prima o nei giorni precedenti.
Proprio in quella stessa data del 29 gennaio, come pure si sa, si è svolta la riunione a Palazzo Balbi a Venezia con l’assessore regionale all’Istruzione Valeria Mantovan nella quale è stato deciso di continuare a mantenere aperta la sede di Villa Fietta anche per il prossimo anno scolastico, per gli studenti iscritti dal secondo al quinto anno.
La soluzione trovata non ha tuttavia diradato le “nubi” sulla presunta mancanza di attrattività della sede dell’Istituto nella Pedemontana del Grappa, a fronte del “crollo” numerico delle iscrizioni dal 2014 ad oggi.
Prova ne siano le dichiarazioni pervenute dal fronte della politica, del tipo: “Ribadisco l’impegno della Regione nel valorizzare il territorio pedemontano e cercare soluzioni che possano rendere negli anni più attrattiva l’offerta formativa” (virgolettato del presidente del consiglio regionale Roberto Ciambetti).
Accidenti: che gli studenti iscritti a Villa Fietta siano veramente figli di un POF minore?
(Per i non addetti ai lavori scolastici: POF = Piano dell’Offerta Formativa).
C’è però chi contesta, sempre numeri alla mano, la “narrazione” resa dal presidente della Provincia Marcon.
Si tratta del “Gruppo spontaneo per il mantenimento dell’Istituto Alberghiero di Pieve del Grappa”, che tramite un comunicato trasmesso in redazione rivela le dinamiche che hanno portato alla perdita di 420 studenti iscritti nell’ultimo decennio, spiega come mai “la dichiarata caduta libera del numero di studenti nella sede Pedemontana negli ultimi 10 anni in realtà non trova riscontro nei dati reali” e ribatte a Marcon di aver presentato una situazione nella quale “se i numeri vengono comunicati senza riferimenti comparabili fanno emergere una storia irreale”.
Come dal testo che segue.

COMUNICATO DEL GRUPPO SPONTANEO PER IL MANTENIMENTO
DELL’ISTITUTO ALBERGHIERO DI PIEVE DEL GRAPPA

La Provincia ritiene di avere motivazioni valide per chiudere il plesso di Villa Fietta e ciò si può facilmente evincere dai dati che la stessa dirama attraverso i mezzi di comunicazione. La dichiarata caduta libera del numero di studenti nella sede Pedemontana negli ultimi 10 anni in realtà non trova riscontro nei dati reali.
Come tutti sappiamo, la matematica non è una opinione ma se i numeri vengono comunicati senza riferimenti comparabili fanno emergere una storia irreale. Proviamo brevemente a fare questo semplicissimo ragionamento.
Gli studenti in Pedemontana, come giustamente riportato nell’articolo sopracitato, nel 2014 erano 549. Questo è il dato prima di una famosa divisione che, negli anni successivi, (2015 e 2016) ha portato circa metà delle classi (oltre metà degli studenti) di Possagno e Crespano nel plesso di Montebelluna.
Dopo questa scissione nella Pedemontana rimanevano 250 studenti circa.
Il calo poi c’è stato come nelle altre sedi del Maffioli ed arriviamo al 2020 quando il Maffioli contava 1218 studenti totali di cui 155 nella famosa sede di Pieve del Grappa.
Oggi, gli studenti del Maffioli sono 889 di cui 130 a Villa Fietta.
Ecco, già aver dato queste due notizie cambiano tante cose.
Ma un ultimo sforzo…
Se analizziamo con attenzione il calo delle iscrizioni dal 2020, con un semplice calcolo possiamo affermare che la diminuzione totale delle stupende (senza ironia) sedi di Montebelluna e Castelfranco è stato del 28% nel quinquennio.
Nella dimenticata sede di Pieve del Grappa, molte volte messa in disparte nelle varie organizzazioni di progetti e iniziative con il territorio, il calo è stato solo del 16%. (quindi… è giusto chiudere la sede con minor calo di iscritti???).
Andrebbe poi considerato il fatto che la dirigenza della scuola in questi anni si è spesa per incentivare le iscrizioni a Montebelluna e Castelfranco facendo spostamenti dalla sede Pedemontana alle sedi sorelle… molte volte riuscendoci. Numerosissime sono le testimonianze di genitori e alunni (anche provenienti da altri istituti) che sono stati incoraggiati dai primi collaboratori costantemente presenti e da dirigenti invece temporanei e passeggeri a scegliere la bellissima sede di Villa Dolfin o la ristrutturata ala della ex Levi ora Einaudi Scarpa di Montebelluna rispetto alla dimenticata sede pedemontana.
Quanti sarebbero ad oggi gli alunni nella sede di Pieve del Grappa se non fosse stato messo in atto questo sistematico boicottaggio?
In ogni caso, senza riportare altri dati per non approfittarne troppo della pazienza di chi legge, tutto ciò porta ad un solo risultato: la sede che ha perso più iscritti in percentuale è Castelfranco, dove, per ammissione della stessa Provincia, è stata spesa una ingente somma per ristrutturare, udite udite, non 1, ma 2 plessi, una parte dell’ex ospedale San Giacomo e Villa Dolfin.
Per onor di cronaca in questo periodo di tempo sempre la sede di Castelfranco ha perso anche il corso serale. Per mancanza di iscritti …
Sarebbe poi importante sapere perché, in Pedemontana, non è stato speso 1 euro dei 17 milioni invece spesi nelle 3 sedi precedentemente elencate.
Ci poniamo quindi una domanda: non era una scelta oculata e con visione prospettica, come dice il nostro presidente Marcon, sistemare uno dei tanti edifici di proprietà pubblica vuoti esistenti con una piccola percentuale di queste cifre faraoniche? Si sarebbe risolto il problema dell'affitto che sembra essere il grande scoglio per tenere aperta la sede Pedemontana.
È questione di prospettive … ha ragione il presidente…
La Provincia poi ha affermato che questa decisione è stata presa in accordo con le amministrazioni e le istituzioni locali; in realtà solo pochissimi eletti, attori interessati a diverso titolo, sono stati inizialmente coinvolti.
Al contrario le richieste di chiarimento di genitori e studenti sono ripetutamente cadute nel vuoto disattendendo il codice etico della Carta di Pisa per amministratori locali (documento recepito dalla provincia di Treviso), che all’art.13 e all’art. 16 definiscono rispettivamente il “Confronto democratico” e il “Rapporto con i cittadini”.
Se proprio vogliamo dare i numeri, diamo quelli giusti.

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