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Pfas for the People

Pfas a San Michele: le rassicurazioni dell’amministrazione comunale non hanno impedito una massiccia partecipazione di cittadini all’incontro informativo di ieri sera organizzato dalle minoranze

Pubblicato il 03-09-2024
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Tutto quello che avreste voluto sapere sui Pfas ma non avete mai osato chiedere.
La situazione della presenza di sostanze poli e perfluoroalchiliche rilevate dall’Arpav a San Michele sarà anche sotto controllo e tranquillizzante, come assicura l’amministrazione comunale per il tramite del Tavolo tecnico permanente istituito sulla questione, non interessando fortunatamente la falda e l’acquedotto che porta l’acqua nei rubinetti delle case ma solo alcuni punti delle acque di “ruscellamento” e cioè superficiali.
Ma ciò non ha impedito una massiccia partecipazione dei cittadini all’incontro pubblico informativo “Inquinamento da Pfas nelle acque: conoscerlo per proteggersi”, organizzato dalle minoranze consiliari e svoltosi ieri sera presso la Sala Alpini e Donatori del centro socio ricreativo di San Michele.

L'incontro di ieri sera a San MIchele

Sala gremita in ogni ordine di posti e diverse altre persone, essendo esauriti i posti a sedere, rimaste fuori ad ascoltare.
Tutti insieme interessatamente per essere aggiornati su questo argomento così difficile da pronunciare (p-fas? pi-fas?) e così ostico per chi, come la maggioranza di tutti noi, in fatto di chimica sa pochissime cose, come ad esempio che il sale da cucina è composto da cloruro di sodio ma non ha minimamente idea di cosa sia.
La serata, coordinata dal consigliere comunale del PD Roberto Campagnolo e introdotta dal saluto del presidente del Consiglio di Quartiere Enrico Feltrin, ha voluto così colmare alcune lacune della pubblica comprensione dell’argomento stesso, con linguaggio semplice e diretto per i non addetti ai lavori.

Un compito divulgativo che è stato principalmente affidato alla consigliera comunale Giulia Moro, chimico analitico ed esperta in materia, che ha illustrato tra le altre cose ai numerosi presenti che cosa sono i Pfas, quali sono le loro proprietà, quali e cosa sono i principali “sottogruppi” (come i Pfoa e i Pfos).
Spero davvero che si tratti di “sottogruppi” come ho scritto io, dal momento che la stessa Giulia Moro, presentando l’incontro pubblico in conferenza stampa, ha affermato che “sui Pfas si sta facendo una grande confusione, nelle discussioni e anche negli articoli di stampa”.
Uno dei messaggi fatti passare dalla consigliera esperta in materia nel corso della serata è stato anche quello di non demonizzare per principio questi composti chimici, essendo noi circondati dagli stessi in tanti oggetti di comune uso quotidiano e negli stessi vestiti che indossiamo (“Se si potesse eliminarli adesso schioccando le dita, più della metà di noi sarebbe nudo”).
Il medico Vincenzo Cordiano, presidente regionale per il Veneto dell’Associazione Italiana Medici per l’Ambiente ISDE, ha affrontato invece il tema - sempre utile da conoscere, a prescindere - delle possibili conseguenze dei Pfas sul nostro organismo se ingeriti in determinate quantità tramite acqua potabile o cibo contaminati.
Mentre Roberto Perin, memoria storica della frazione ed “indigeno” di San Michele come ormai si presenta nelle occasioni pubbliche, ha contestualizzato il problema delle origini dell’inquinamento attuale, ripercorrendo gli eccessi compiuti nei decenni passati dalle attività di sfruttamento delle colline della zona da parte dell’uomo.
Francesco Basso, ex ispettore Arpav Veneto e attuale collaboratore di Legambiente Alta Padovana, ha infine focalizzato l’impatto in natura di queste sostanze di origine industriale dal punto di vista dell’inquinamento ambientale, con particolare riferimento ai dati delle ultime rilevazioni dell’Arpav a San Michele, resi noti dall’amministrazione comunale su richiesta delle stesse opposizioni.

“La grande e attenta partecipazione di ieri sera dimostra che i cittadini hanno bisogno di capire, vogliono essere informati, discutere direttamente con i loro interlocutori politici e tecnici - commenta Roberto Campagnolo -. Cosa, questa, che purtroppo non ha capito l’amministrazione comunale, gestendo questo problema all’interno delle stanze del Comune senza aprirsi ai cittadini e a chi rappresenta i cittadini come i consiglieri comunali e il consiglio comunale stesso.”
“Ieri sera invece noi abbiamo spiegato ai cittadini, con autorevoli relatori, che cosa sono i Pfas, cosa generano nell’uomo quando entrano nel nostro organismo - prosegue -. Poi abbiamo ricostruito la storia di parte del nostro territorio, soprattutto quello collinare, partendo dagli anni ’50 e ’60 quando il nostro territorio è stato oggetto di un vero e proprio saccheggio dal punto di vista delle cave che si erano create in quegli anni.”
“Abbiamo poi ripercorso - aggiunge - i problemi che ci sono stati negli anni successivi, quando queste cave qualche volta venivano chiuse e riempite non sempre con materiali inerti ma, quando non diventavano discariche come la Pascolara, magari venivano chiuse, come in altri posti, con rifiuti e materiali che oggi ci stanno presentando il conto.”
“Siamo andati quindi a vedere le analisi che sono state pubblicate da Arpav - continua il consigliere comunale -. Ieri sera i tecnici che ce le hanno spiegate non erano in sintonia con gli elementi di tranquillità comunicati, a mezzo di comunicato stampa, dall’amministrazione comunale dopo la prima riunione della commissione tecnica.”
“Rispetto a questo - riferisce Roberto Campagnolo - abbiamo pertanto deciso che faremo avere alla commissione stessa, come consiglieri comunali e come gruppi che hanno organizzato l’incontro di ieri, le nostre osservazioni puntuali, e quelle che sono uscite ieri sera in particolare, rispetto a quello che non ci torna.”
“Secondo noi ci sono dei problemi, non è stato analizzato tutto come si doveva analizzare - conclude -. Quindi faremo questo tipo di azione, aspettando le risposte formali da parte dei tecnici che ci sono in commissione.”

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