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Alessandro TichAlessandro Tich
Direttore Responsabile
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Politica

L’Età delle Pietre

Blocco in Valsugana per frana. Il PD Canal di Brenta difende l’ordinanza del sindaco Ferazzoli, il presidente trentino Fugatti chiede che venga riveduta. La consigliera regionale PD Luisetto: “Messa a nudo una paralisi decisionale e di finanziamenti”

Pubblicato il 22-01-2024
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La Valsugana ed in particolare la Valbrenta, loro malgrado, hanno riscoperto di vivere ancora nell’Età delle Pietre.
La frana di massi abbattutasi lo scorso venerdì 12 gennaio all’altezza di San Marino sulla ferrovia e sulla statale, fortunatamente senza persone coinvolte, ha scoperchiato improvvisamente la pentola della fragilità della sicurezza geologica nel piccolo Grand Canyon di casa nostra.
Ferrovia e strada sono state chiuse fino a nuovo ordine e la decisione del sindaco di Valbrenta Luca Ferazzoli di interdire il traffico in destra Brenta sulla provinciale Valgadena in territorio di Valstagna, nel tratto dal ponte di Rialto al ponte più a nord in località Costa, ha suscitato questa volta una frana di rimostranze da parte di chi deve spostarsi verso il Trentino e verso il Feltrino e viceversa per lavoro.

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Proprio oggi un comunicato stampa del circolo di Canal di Brenta del Partito Democratico, a firma del segretario di Circolo Marco Vanzo, prende le difese dell’ordinanza del sindaco, concordata in Prefettura lunedì scorso 15 gennaio, di cui dichiara di “condividere le motivazioni”, finalizzate “ad adottare le misure necessarie per tutelare l’incolumità dei residenti in Valbrenta lungo il tratto di strada comunale a nord di Valstagna”, esprimendo “pieno sostegno al sindaco Luca Ferazzoli”.
“In questo momento così difficile, per le comunità della Valbrenta e per i territori limitrofi - prosegue la nota del PD valligiano -, serve più che mai riaprire il dialogo sull’annoso problema della viabilità nel Canal di Brenta, condividere proposte e sostenere nelle opportune sedi istituzionali progetti risolutivi, evitando inutili contrapposizioni.”
“Per questo - conclude il comunicato - auspichiamo che, a fronte degli evidenti disagi cui devono far fronte tante categorie di persone, il sistema viabilistico della valle, sia in destra come in sinistra Brenta, sia oggetto di quegli interventi che da anni si richiedono e che è necessario siano sostenuti da tutte le amministrazioni che gravitano sulla viabilità della Valsugana.”
Sulle difficoltà generate dal blocco totale della mobilità in Valsugana, nel tratto centrale, è intervenuto anche il presidente della Provincia Autonoma di Trento Maurizio Fugatti.
“Abbiamo chiesto di verificare la possibilità di cambiare la posizione del Comune di Valbrenta al fine di rivedere il prima possibile l’ordinanza di chiusura, valutando ad esempio la possibilità di una riapertura unicamente alle automobili”, ha dichiarato l’altro ieri Fugatti aggiungendo che alla riunione del Comitato Operativo Viabilità in programma oggi a Vicenza “la Polizia Stradale del Veneto sosterrà questa tesi per garantire i collegamenti fra Veneto e Trentino.”
“Abbiamo inoltre interloquito - ha ancora affermato il presidente - anche con i dirigenti di Rfi dell'ambito di Venezia, perché la frana che ha interrotto la circolazione della strada statale della Valsugana incombe in particolare sulla linea ferroviaria, anch'essa chiusa. Siamo consapevoli che le alternative di transito per chi viene dall'area del Vicentino e di Bassano sono difficilmente sostenibili per tutte quelle attività economiche che afferiscono all'area del Tesino e del Primiero.”
“Quindi - ha concluso Fugatti - siamo al lavoro per cercare soluzioni fisiche o temporali che limitino il più possibile i disagi, compatibilmente con le esigenze e le necessità dei territori limitrofi.”
L’emergenza del momento impone necessariamente delle soluzioni-tampone, ma a monte del problema rimane sempre sospesa la questione, di cui si discute inutilmente da decenni con vari progetti rimasti nei cassetti, della sistemazione definitiva dell’asse viario della Valle.
“La frana in Valbrenta - dichiara oggi in una nota la consigliera regionale del PD Chiara Luisetto - mette a nudo una paralisi, dal punto di vista decisionale e dei finanziamenti, che dura purtroppo da molto tempo.”
“Sono anni infatti - prosegue l’esponente Dem - che la progettazione per dare una concreta alternativa è ferma: dopo lo stanziamento di 8 milioni per la progettazione con delibera Cipe, l’assessore De Berti annunciava per l'inizio 2022 l'avvio di ‘una serie di tavoli operativi di approfondimento per approdare alla definizione delle soluzioni migliori per il territorio, tenendo conto delle problematiche a nord di Bassano, in particolare quelle legate a Carpanè e Valbrenta’ che veniva definito, sempre nelle sue parole, uno dei nodi viari più critici del Veneto. Da allora però tutto tace e parte di queste risorse sono state usate altrove, vedi la viabilità rosatese. Di fatto, nulla si è più mosso lasciando irrisolto un problema del quale ci si accorge solo ora”.
“Dei tavoli operativi neanche l'ombra e, come spesso accade, l'evento critico ora scatena polemiche. Ma in questi anni cosa si è fatto? Perso tempo - continua -. È necessario sbloccare una situazione che vede la viabilità della Valsugana in stallo, senza che si sia concretizzata alcuna progettazione o ipotesi di soluzione.”
“L'interessamento del presidente Fugatti rende ulteriormente chiaro che il tema è tutt'altro che locale - rimarca la consigliera regionale -. Di fronte alle sue parole mi chiedo quale sia l'idea di autonomia che il Veneto sta mettendo in campo. Si esca da questa inerzia e si apra un tavolo di concertazione con la Regione, le Province e gli enti interessati che coinvolga anche il Governo.”
“Non si può scaricare, come rischia di accadere, il peso di problemi irrisolti sugli enti locali: troppo comodo dopo aver annunciato investimenti regionali che non sono mai arrivati - conclude Chiara Luisetto -. Sono già passati otto giorni dalla frana ed è ancora tutto fermo sul tratto interessato. Si accelerino gli interventi di messa in sicurezza sotto la responsabilità di Rfi, in modo da consentire ad Anas di operare per riaprire la strada.”
Al momento, la strada della politica per tentare la risoluzione definitiva del problema appare senza via di uscita, come la strada reale.

Aggiornamento:

Si apprende in serata, da una comunicazione del Comune di Grigno (TN) a firma del sindaco Claudio Voltolini, che il Comune di Valbrenta ha accolto la richiesta dell'amministrazione di Grigno e “procederà a breve ad autorizzare i residenti del Comune di Grigno e i lavoratori di aziende sul nostro territorio al transito sulla strada comunale Valgadena nel tratto tra il ponte di Rialto - Valstagna ed il ponte in località Costa in via Valgadena.”

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