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Brassaï. L’occhio di Parigi

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Brassaï. L’occhio di Parigi

Alessandro TichAlessandro Tich
Direttore Responsabile
Bassanonet.it

Attualità

Grazie Roma

In attesa degli annunciati tagli del governo agli enti locali e del nuovo Patto di Stabilità, l’amministrazione comunale vara un bilancio di previsione di sacrifici. Ma la tassazione non sarà aumentata

Pubblicato il 21-12-2023
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Brassaï. L’occhio di Parigi

Sangue, sudore e lacrime? No, non esageriamo.
Ma qualche lacrimuccia per delle scelte di sacrificio nei capitoli di spesa dei vari settori comunali e un po’ di sudore per far quadrare i conti a fronte di variabili ancora non definite sul piano nazionale, quelli sì. Quelli ci sono stati.
Siamo a fine anno e l’amministrazione comunale di Bassano del Grappa ha varato il bilancio di previsione triennale 2024-2026, che per gran parte riguarderà quindi l’amministrazione che verrà dal prossimo mese di giugno. Il fondamentale documento contabile-finanziario è inserito all’ordine del giorno del consiglio comunale di giovedì 21 dicembre, per la discussione e approvazione.

Il sindaco Elena Pavan, l’assessore Marco Vidale e la dirigente Lucia Cani (foto Alessandro Tich)

E come ogni fine anno, a bilancio di previsione elaborato, l’amministrazione comunale stessa convoca la stampa per presentarlo e dare letteralmente i numeri.
Non vi preoccupate, comunque. La sola sintesi dell’annualità 2024 consegnata oggi ai cronisti, di una trentina di pagine, contiene più numeri di un vecchio elenco telefonico: ma in questa sede sarà mio compito fornirvi solamente i numeri essenziali.
Incontro stampa con il sindaco Elena Pavan e l’assessore al Bilancio Marco Vidale, affiancati dalla dirigente dell’area economico-finanziaria del Comune dott.ssa Lucia Cani.
“È un bilancio un po’ stretto”, esordisce il sindaco e il perché lo spiega l’assessore Vidale:
“La situazione non è ancora del tutto definita perché in Parlamento è in discussione la Legge di Bilancio con novità per gli enti locali non positive.”
In poche parole, si profila all’orizzonte la nuova spending review voluta dal Governo Meloni per il controllo della spesa pubblica. La quale prevede dei consistenti tagli agli enti locali, che a loro volta dovranno contribuire allo Stato di bilancio proprio.
“È la manovra con la quale lo Stato si finanzierà attraverso i Comuni”, spiega Vidale.
La situazione è ancora in divenire, l’ANCI è in rivolta ma intanto - prudenzialmente - il Comune di Bassano, in base alle aliquote al momento prevedibili, ha già accantonato, ovvero messo in musina 200mila euro da destinare alla capitale qualora l’obolo allo Stato diventasse obbligatorio per legge.
Secondo Shoe Radio (Radio Scarpa) dal trasferimento di risorse allo Stato saranno esentati i Comuni “dissestati”. Dei Comuni invece “virtuosi”, potrebbero farla franca - ma il condizionale è ancora d’obbligo - anche quelli piccoli.
La nuova spending review con obolo municipale incorporato rimarrà quindi sul groppone dei Comuni grandi e anche di quelli medi, come Bassano del Grappa.
Ma siccome two is megl’ che uàn, si profila anche lo spettro del nuovo Patto di Stabilità che blinderà la libertà di spesa degli stessi enti locali.
“È una nuova nube nella quale non ci siamo ancora addentrati”, afferma Vidale.
Dunque i conti del Comune di Bassano del Grappa hanno dovuto tener conto di tutto questo work in progress di cui ancora non si ha una percezione definitiva.
E per fortuna, come dice il saggio, che quello della Meloni è un Governo amico.

Ma veniamo, finalmente, al bilancio di previsione bassanese 2024-2026.
Il bilancio complessivo del Comune di Bassano del Grappa, che presuppone il pareggio fra entrate e spese, ammonta a 62.867.343.50 euro per il 2024.
La cifra rimane pressoché analoga per il 2025 (62.867.343,50 euro) e aumenta per la competenza del 2026 (70.636.021,90 euro).
Per quanto riguarda il 2024, l’anno di imminente applicazione delle previsioni sulla carta, le spese correnti ammontano a 36.272.574,24 euro. Siamo nello stesso ordine delle spese correnti del 2023, attestate a 36.719.601 euro.
Sul fronte delle entrate, invece, nel 2024 sono previsti 23.609.372,74 euro da entrate correnti di natura tributaria; 7.978.967,84 euro da trasferimenti correnti; 7.808,150,00 euro da entrate extratributarie (come i parcheggi, la Cosap, le sanzioni amministrative extra multe stradali ecc.); 12.625.965,14 euro da entrate in conto capitale (come gli oneri di urbanizzazione e i contributi statali, tra cui 1,2 milioni dai fondi Pnrr).
La più grande voce di spesa corrente per il Comune è il Comune stesso: per il funzionamento della macchina amministrativa sono messi in bilancio 9.808.151,40 euro.
Seguono i diritti sociali, le politiche sociali e la famiglia (8.719.515,36 euro) e ancora - ma molto più distanziati - i trasporti e il diritto alla mobilità (3.929.024,96 euro), i beni e le attività culturali (3.766.834,80 euro), l’ordine pubblico e sicurezza (2.423.853,37 euro), l’istruzione e diritto allo studio (2.338.105,90 euro), più altri settori sotto il milione e mezzo e sotto il milione, fino al turismo, fanalino di coda con 287.464,55 euro di spese in previsione.
Ma, come spiegano gli amministratori comunali, “per garantire un bilancio in equilibrio è stata in parte ridotta la spesa in vari capitoli”.
La spending review comunale, in attesa di quella nazionale, ha cioè riguardato riduzioni di spesa in ogni area della struttura del Comune, fatta eccezione per le spese vincolate da entrate (come il sociale) e per le spese di funzionamento dell’ente, per tagli complessivi pari a 1,5 milioni di euro.
Sindaco e assessore spiegano che si tratta di tagli prudenziali, rivedibili nel caso in cui la manovra di governo ancora “in progress” lo rendesse possibile.
Tra le note positive di questo bilancio da sacrifici ci sono gli effetti della rinegoziazione dei mutui effettuata nello scorso mese di aprile.
Il risparmio ottenuto dalla minore spesa per il rimborso della quota capitale dei finanziamenti, pari a 2,5 milioni di euro, sarà reinvestito nel quadro economico di due opere pubbliche: 1,2 milioni per la pista ciclabile di viale Vicenza e 1,3 milioni a parziale copertura della spesa per il 2° stralcio dei lavori sul Ponte della Vittoria, dal costo complessivo di 2,1 milioni.

La vera buona notizia, in questa pizza al taglio della premiata pizzeria Bella Bassano, è che non sarà aumentata la tassazione: Imu, addizionale Irpef e tassa di soggiorno rimarranno invariate.
In altre parole, le riduzioni di bilancio non saranno coperte da un giro di vite del potere impositivo del Comune nei confronti delle famiglie.
Ma c’è comunque bisogno dei soldi come dell’acqua. Per questo, come conferma l’assessore Vidale, è già partita una capillare attività di accertamento finalizzata ai solleciti e alle ingiunzioni di pagamento delle imposte arretrate non pagate.
Gli aumenti ci saranno, ma in altri comparti degli introiti comunali come i “ritocchi Istat” effettuati per i biglietti dei Musei e di Operaestate e per le tariffe dei servizi per lo sport.
In tutto questo giro di valzer non compare la voce meno popolare di tutti i bilanci di previsione di tutti i Comuni: quella relativa alle multe della Polizia Locale.
Ma il perché è presto detto: la Polizia Locale, come noto, appartiene oramai all’Unione Montana del Bassanese ed è nel bilancio di questo ente che viene inserita la voce “contravvenzioni” ovvero “sanzioni amministrative per violazioni del Codice della Strada”.
“Abbiamo appena approvato il bilancio dell’Unione Montana - rivela al riguardo il sindaco Pavan - ed è prevista una diminuzione del 16% delle multe.”
Questi, e non solo questi perché si tratta di un documento infinito, sono gli elementi dello scenario che ha guidato l’elaborazione della manovra triennale comunale.
“È una logica molto in evoluzione - rimarcano sindaco e assessore - con un panorama non certo favorevole anche per la situazione macroeconomica, con l’aumento dell’inflazione e dei prezzi, in parte compensati dal calo dei costi energetici, e con l’aumento dei costi del debito bancario per i mutui.”
È la sintesi del quadro generale di un Comune di Bassano che si trova a varare questo “bilancio un po’ stretto”, sulla cui testa pende il regalo di fine anno del governo centrale.
Ci manca solo Antonello Venditti che si mette a cantare “Grazie Roma”.

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