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Brassaï. L’occhio di Parigi

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Brassaï. L’occhio di Parigi

Alessandro TichAlessandro Tich
Direttore Responsabile
Bassanonet.it

Attualità

Rapsodia in agosto

Siamo entrati ufficialmente in modalità ferragostana. Analisi di un agosto 2023 che nella sua prima metà, dal punto di vista delle notizie di attualità, è stato tutto fuorché un mese da Vamos a la Playa

Pubblicato il 12-08-2023
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Brassaï. L’occhio di Parigi

Tranquilli: non parlerò di bombe atomiche.
“Rapsodia in agosto” è stato il penultimo film del grande Kurosawa, ambientato a Nagasaki 45 anni dopo il bombardamento nucleare del 9 agosto 1945.
Il sommo Akira lo aveva diretto a 81 anni: ma il genio cinematografico non ha età e la sequenza finale è da brividi.

Fonte immagine: Facebook / Giuseppe Pippo Fraccaro

La mia è una rapsodia in agosto più piccola e più casereccia, senza ferite della storia e senza radiazioni, senza particolari pretese, limitata ai confini comunali della amena cittadina, pardon città di Bassano del Grappa.
Ne scrivo adesso perché siamo entrati ufficialmente in modalità ferragostana.
Chi doveva andare al mare è già al mare, oggi sulla statale Valsugana lunghe code intasano il traffico in direzione delle montagne del Trentino e anche i numeri delle letture dei nostri articoli, come accade fisiologicamente ogni anno in questo periodo, subiscono una vacanziera, temporanea e balneare contrazione.

Ma soprattutto: perché ne scrivo? Perché a Bassano questo mese di agosto 2023, nella sua prima metà, dal punto di vista delle notizie di attualità è stato tutto fuorché un mese da Vamos a la Playa. Una rapsodia di tutto e del contrario di tutto.
Per oltre dieci giorni siamo rimasti sepolti dagli interventi, dichiarazioni, reazioni politiche e polemiche conseguenti al voto del consiglio comunale su Baxi/Pengo e dalla corsa generalizzata per salire sul carro dei difensori dei posti di lavoro dei dipendenti della Baxi.
La correlata questione della campagna di San Lazzaro, pomo della discordia tra ambientalisti e laburisti, ha fornito ulteriori elementi per la partenza ampiamente anticipata della campagna elettorale.
È stata in tutto e per tutto un’estate calda, ricordando l’autunno caldo di vecchia memoria sindacale.
C’è stata anche la giornata clou di questa estate anomala: venerdì 4 agosto, quando i lavoratori Baxi assieme ai sindacati hanno sfilato in corteo dalla fabbrica e fino in piazza, all’acme delle tensioni sul futuro del loro lavoro.
Lo stesso giorno in cui i vertici di Baxi hanno improvvisamente rovesciato la narrazione della vicenda, con la famosa comunicazione ai dipendenti che ha allontanato ogni urgenza di riconversione industriale (all’origine della richiesta last-minute al Comune di potersi ampliare nel confinante stabilimento di Pengo, consentendo a quest’ultimo di trasferirsi a San Lazzaro) e ha fornito rassicurazioni sulla tenuta occupazionale dell’azienda.
Pum! Un colpo sparato (a salve, per carità) col silenziatore.
Perché la comunicazione interna di Baxi ha di punto in bianco silenziato le preoccupazioni su quella che era stata dipinta come la più grande emergenza sociale in città dagli ormai lontani tempi della chiusura delle Smalterie.
Sulla vicenda la politica cittadina ha continuato a scontrarsi ancora per qualche giorno, ma non è un caso se la Baxinovela sia ora del tutto scomparsa dai radar.
E non solo perché i nostri radar sono attualmente puntati in direzione delle spiagge.
L’ho già scritto e qui lo ripeto: quello del futuro dell’azienda produttrice di caldaie a gas è ancora un tema aperto, ma non più nei termini di estrema urgenza, se non addirittura di emergenza, con cui la questione era stata presentata nell’aut aut all’amministrazione comunale.

Adesso l’agosto caldo di Bassano del Grappa è ritornato ad essere tale solo per le normali temperature di stagione.
Qualche altra notizia ha fatto timidamente capolino fra i cosiddetti temi pregnanti della città: la delibera di giunta sull’iter per il teatro comunale; la riforma della geografia giudiziaria, col Tribunale della Pedemontana inserito dentro, al vaglio della Commissione Giustizia del Senato; la chiusura definitiva del convento dei frati Cappuccini al Margnan.
Niente di eccezionale: le prime due cose sono ancora questioni in itinere e la terza era già ampiamente nota.
Ci avviciniamo ora alla seconda metà di un agosto che ha già ampiamente superato, per coacervo di notizie sul mono-tema Baxi/Pengo e di relative polemiche, il luglio dei lavori pubblici e delle inaugurazioni di fontane e tombini.
A forza di grandinate mediatiche su Baxi e su Pengo, ogni altra questione si è dissolta. Compreso l’intervento per il consolidamento strutturale e rifacimento stradale del Ponte della Vittoria alias Ponte Nuovo, che a luglio aveva puntualmente creato discussioni e scoperto i nervi della politica e non solo.
Il cantiere sul Ponte Nuovo prosegue speditamente e non è neppure il caso di occuparcene. Ci pensa già, egregiamente, la Facebook Star bassanese Giuseppe Pippo Fraccaro (da cui ho preso l'immagine pubblicata sopra) che puntualmente ogni giorno, di primo mattino, scatta e posta la foto dell’andamento dei lavori con relativo commento.
In questi giorni, favoriti anche dal bel tempo, il disimpegno estivo ha ripreso il suo giusto spazio. Seguirà poi una settimana tradizionalmente chiusa per ferie in tutti i sensi.
A Bassano le danze, dal punto di vista della ripartenza di fatti e schermaglie, riprenderanno da lunedì 21. È quindi assai probabile, egregi lettori, che fino allora anche gli articoli di attualità di questo portale caleranno di conseguenza.
Un calo fisiologico, per l’appunto.
E anche psicologico, se permettete, dopo aver seguito quotidianamente l’evoluzione degli psicodrammi bassanesi di mezza estate.

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