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Alessandro TichAlessandro Tich
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Tribunale Pedemontana. Anche una rappresentanza di Bassano al convegno di Roma dell'OCF sulla revisione della geografia giudiziaria. Pieno appoggio del sottosegretario alla Giustizia Delmastro Delle Vedove: “Riforma del 2012 scellerata e infausta”

Pubblicato il 20-06-2023
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“Revisione della geografia giudiziaria: un auspicio”.
Più che un titolo è una dichiarazione d'intenti o se preferite un'affermazione retorica, con risposta già incorporata.
Perché al convegno svoltosi lo scorso 16 giugno alla sede di Roma dell'OCF (Organismo Congressuale Forense), dedicato al tema del recupero delle sedi di giustizia soppresse dalla riforma del 2012 e organizzato dall'OCF medesimo, è praticamente convenuta buona parte del piccolo ma agguerrito mondo dei circondari giudiziari accorpati dalla riforma stessa ai Tribunali dei rispettivi capoluoghi di provincia.

Il sottosegretario alla Giustizia Andrea Delmastro Delle Vedove (fonte immagine: cafetv24.it)

Tra le altre, erano presenti le delegazioni di Melfi, di Lucera, di Ariano Irpino, di Camerino. E ovviamente di Bassano del Grappa. Sono tutte raccolte nel Comitato Nazionale Tribunali Accorpati, presieduto dall'avvocato Giuseppe Agnusdei.
Non si è trattato di un incontro qualsiasi. L'Organismo Congressuale Forense è infatti l'organismo di vertice di rappresentanza politica dell'Avvocatura italiana.
Fondato nel 2016, l'OCF esercita in particolare la rappresentanza politica del Consiglio Nazionale Forense, di cui ha il compito di attuare i deliberati e di elaborare progetti e proposte a tutela degli interessi dell'Avvocatura e della società italiana.
“Durante gli anni 2012/2013 la riduzione degli uffici giudiziari ha portato alla soppressione di 26 Tribunali su 165 e di 217 Sezioni Distaccate di Tribunale su 220 - ha rimarcato nell'occasione Agnusdei -. Nessuno dei due obiettivi auspicati, e cioè la riduzione di spesa e la maggiore efficienza del sistema giustizia, è stato raggiunto.”
“Le conseguenze - ha proseguito il presidente del Comitato - sono state il congestionamento delle sedi accorpanti, il rallentamento delle decisioni, l'accesso più oneroso al servizio giustizia, il depauperamento socio economico dei territori delle sedi soppresse, l'allontanamento delle istituzioni da molte comunità e da vaste aree (di oltre 5mila chilometri quadrati prive di presidi di Giustizia), la recrudescenza della criminalità nelle zone da cui lo Stato si è allontanato.“
“Chiediamo al governo, e in particolare al sottosegretario - ha concluso Agnusdei -, di accelerare l'iter per la riattivazione delle sedi accorpate.”

Il sottosegretario alla Giustizia in questione non è Andrea Ostellari, nome ormai notissimo alle nostre cronache, ma il suo omologo Andrea Delmastro Delle Vedove.
Segni particolari: piemontese e deputato di Fratelli d'Italia, di cui viene annoverato tra i “fedelissimi” alla Meloni, quindi appartenente allo stesso partito del ministro della Giustizia Carlo Nordio e pertanto politicamente ancora più “vicino” all'attuale Guardasigilli.
Al convegno di Roma è stato lui il destinatario delle istanze di ripristino delle sedi di giustizia di prossimità da parte del mondo degli “accorpati”.
Intervenendo a nome del Comitato per l'istituzione del Tribunale della Pedemontana Veneta, l'avvocato bassanese Roberto Pozzobon ha illustrato al sottosegretario i positivi esiti degli incontri nella nostra città con il suo collega di ministero Ostellari.
“Noi non parliamo più di un circondario ma parliamo di una fascia che si appoggia sulla Pedemontana Veneta che è stata ultimata in questi ultimi periodi - ha affermato Pozzobon -. Va da est a ovest e nei prossimi cinque anni l'economia del Veneto crescerà attorno a questa fascia.”
“E allora noi a Bassano abbiamo un Tribunale assolutamente integro, nuovo - ha aggiunto Pozzobon -. Tre palazzi della Giustizia, basta entrare, aprire la porta, accendere le luci e funziona. È già cablato, ci sono tutte le stanze per le intercettazioni, è pronto. Quindi domani mattina può funzionare.”
“È previsto che questa zona cresca economicamente in maniera esponenziale - ha incalzato l'avvocato bassanese -. Per cui un nuovo Tribunale, con un organico ad hoc costituito che non vada a togliere gli organici ai Tribunali di Padova, Vicenza e Treviso ma vada anzi ad aumentare il personale, dovrebbe seguire, con un investimento attuale a costo zero, una zona che invece fra cinque-sei anni dovrà essere implementata sugli attuali Tribunali probabilmente in maniera impossibile per le solite ragioni che tutti conosciamo.” “Quindi noi stiamo andando avanti - ha concluso Pozzobon -. L'obiettivo che ci siamo dati è: ora o mai più.”

Musica, a quanto pare, per le orecchie del sottosegretario Andrea Delmastro Delle Vedove.
Intervendo al termine degli interventi dei vari rappresentanti dei circondari giudiziari soppressi ed accorpati, l'esponente di governo ha definito la riforma della geografia giudiziaria del 2012 “sciagurata, scellerata e infausta”.
Una riforma “che non ha assicurato risparmi di costi, nè miglior qualità nel servizio di giustizia” e “che era già fallimentare nella sua filosofia iniziale di intervento”.
“E allora dobbiamo ripartire - ha dichiarato il sottosegretario -. E come ripartire? Con un tratto di penna come nel 2012? No. Con territori che per il tramite delle Regioni mi assicurino che ci tengono e che sono pronti. Per il tramite di Comuni che lavorano, per il tramite della ridesignazione di nuove geografie giudiziarie.”
“Non ho la minima intenzione di ripresentare il passato - ha sottolineato l'esponente di governo -. Noi dobbiamo essere in grado di disegnare un'area socio economica omogenea, come è accaduto per il Tribunale chiamiamolo della Pedemontana o di Bassano del Grappa. Lì è stato costruito un nuovo Tribunale e si è detto: anche alla luce di questa nuova infrastruttura l'area avrà sempre più un'omogeneità socio-economico-culturale.”
“C'è dunque un'omogeneità socio-economico-culturale, c'è un territorio che aiuta altri Tribunali a deflazionare il carico del lavoro, c'è l'accordo delle comunità territoriali di base, c'è la legge regionale che ci aiuta - ha affermato Delmastro Delle Vedove -. Cioè ci sono le migliori condizioni per dire che non siamo i controrivoluzionari, ma siamo coloro che a un certo punto hanno immaginato che bisognava rivedere la giustizia di prossimità perchè è un valore.”
“È un valore - ha precisato - perchè è migliore nella confezionatura delle sentenze, perchè è un servizio al cittadino e al territorio, perchè un Tribunale può e deve essere un volano economico per interi territori. Ed è un valore perchè, e non è il caso fortunatamente del Tribunale della Pedemontana, la giustizia di prossimità permette di contrastare più puntualmente la criminalitá organizzata.”
“Questa e la linea su cui ci muoveremo - ha assicurato il sottosegretario -. Sollecitiamo tutti voi a non presentare la riedizione di ciò che è vecchio e passato perchè non siamo qua a riesumare cadaveri ma siamo qui ad immaginare una giustizia di prossimità che sia ancellare all'economia in campo civile e al contrasto alla criminalità in campo penale.”

In definitiva, al convegno dell'OCF a Roma l'on. Andrea Delmastro Delle Vedove ha ribadito che “il governo Meloni, nel DEF, ha indicato la revisione della geografia giudiziaria tra i disegni di legge collegati al bilancio perchè vogliamo realizzare una revisione di quella riforma e valorizzare la giustizia di prossimità”.
Sul ripristino dei Tribunali soppressi è quindi il momento di tenere caldi i motori.
E anche per Bassano del Grappa, non resta altro che far revisionare la macchina, costata 20 milioni di euro e ferma ancora in garage.

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