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Alessandro Tich
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Frattura Mista
Sergio Dussin si è dimesso da presidente della categoria ristoranti e da consigliere di giunta di Confcommercio Bassano. “Dispiace che un grande lavoro fatto per 34 anni finisca così, vado avanti per la mia strada”
Pubblicato il 19-02-2023
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“Con la presente comunico le mie dimissioni da presidente di categoria ristoranti di Bassano del Grappa della Confcommercio e come consigliere di giunta.”
Poche, ma clamorose parole.
Due sole righe per azzerare 34 anni di adesione all’associazione mandamentale di categoria, spedite sabato sera via Pec ai vertici di Confcommercio Bassano.

Sergio Dussin (foto Alessandro Tich)
Sergio Dussin, già storico presidente del Gruppo Ristoratori Bassanesi, ha rinunciato agli ultimi due incarichi che rivestiva in seno all’Ascom bassanese.
Che l’aria fosse alquanto tesa lo si capiva già da tempo.
Lo scorso novembre il titolare dei due ristoranti Al Pioppeto e Villa Razzolini Loredan si era dimesso dalla presidenza del Gruppo Ristoratori, dopo oltre vent’anni di guida ininterrotta della squadra dei front-men dei fornelli bassanesi, protagonisti delle rassegne dell’Asparago, delle cene sul Ponte eccetera.
O per meglio dire, come riferisce lui, è stato “fatto dimettere” con una lettera che era già stata predisposta dai vertici mandamentali di Confcommercio e su cui gli è stato chiesto di mettere una firma.
Adesso ha comunicato ufficialmente al presidente mandamentale Paolo Lunardi e alla giunta dell’associazione le sue dimissioni da presidente della categoria ristoranti dell’Ascom bassanese, che non è da confondere con il Gruppo Ristoratori, nonché da consigliere della giunta mandamentale stessa. Rompendo il rapporto coi piani alti della Confcommercio di Bassano e chiamandosi fuori, alla fine, su tre fronti diversi. E cucinando a puntino, in questo modo, una nuova specialità culinaria: la frattura mista.
“Lo scorso 7 novembre - dichiara Sergio Dussin a Bassanonet - la presidenza di Confcommercio Bassano mi ha fatto firmare una lettera di dimissioni da presidente del Gruppo Ristoratori, e non della categoria, motivandola con il fatto che i troppi impegni che ho col Vaticano, col Pioppeto e con Villa Razzolini mi creerebbero delle difficoltà a promuovere le attività del Gruppo.”
“Questa è una cosa strana - aggiunge - perché io ho sempre fatto il mio dovere, ho sempre portato avanti le attività, la rassegna dei funghi, la cena sul Ponte, l’asparago anche lo scorso anno eccetera. Io mi sono messo da parte e nella lettera il presidente Lunardi ha scritto che sarà lui a prendere in mano la presidenza dei Ristoratori Bassanesi. A novembre ha convocato i colleghi a una riunione, a cui io non ero presente, e dopo non è stata fatta più nessuna riunione.”
Dunque, ascoltando il racconto di Dussin, le dimissioni da presidente del Gruppo Ristoratori hanno costituito un precedente pesante e anche un presupposto per un divorzio su più ampia scala. Ma qual è stata la goccia che ha fatto traboccare la pentola?
“Alla giunta di Confcommercio dello scorso 31 gennaio mi hanno voluto presente perché avevano messo all’ordine del giorno l’attività del Gruppo Ristoratori - riferisce l’ormai ex consigliere -. Attività per la quale mi hanno accusato di essere troppo “invadente” perché al rinfresco che avevo offerto a Canale d’Agordo a 250 persone, a nome del Gruppo Ristoratori Bassanesi, per la beatificazione di Papa Luciani non dovevo usare il nome del Gruppo Ristoratori ma usare il nome del Pioppeto.”
“Consideri che il sindaco di Canale d’Agordo, il presidente della Provincia di Belluno e il presidente del consiglio regionale Roberto Ciambetti hanno fatto i complimenti per tutto quello che abbiamo portato su dal nostro territorio - sottolinea Dussin -. Maculan e Vitacchio ci hanno offerto i vini, Brunello i salumi, Dal Monte la carne, il Caseificio San Rocco il formaggio, Poli la grappa. Io e i miei collaboratori abbiamo fatto questo rinfresco che ritenevamo giusto fare per ricordare una persona che ha vissuto 33 giorni da Papa ed è stato l’ultimo Papa italiano.”
“In giunta hanno contestato quello che era il mio comportamento - prosegue il noto ristoratore -. Io ho cercato di parare i colpi, però ho capito che il mio tempo all’interno della giunta e anche all’interno della categoria ristoratori è terminato come dirigente. Quindi io ritengo giusto controllare le mie aziende e portarle avanti, senza stare là a fare tante cose strane.”
“Io sono ancora un associato Ascom - precisa il titolare del Pioppeto -. Ho ancora l’incarico con il consiglio dei ristoratori dell’Ascom provinciale di Vicenza. Loro stessi mi hanno detto che quando voglio non ci sono problemi per quanto concerne il supporto ad iniziative che porto avanti.”
Va tenuto presente che Sergio Dussin è sempre stato un componente dei vertici dell’associazione mandamentale di categoria da tre decenni e mezzo.
“Io sono entrato in giunta con il mio primo presidente Gianni Menegon, che mi ha voluto al suo fianco come vicepresidente - ricorda -. Poi ho seguito i presidenti Bruna Facchinello e Adriano Loss, c’ero come consigliere anche con Teresa Cadore e Luca Chenet e col primo mandato di Lunardi.” “Col secondo mandato, quando hanno fatto le elezioni dell’ultima giunta, io mio nome non era apparso tra i consiglieri da votare - rivela -. Sembrava già un destino che la mia permanenza all’interno della Confcommercio fosse destinata a chiudersi velocemente.”
“La cosa che dispiace - conclude - è che un grande lavoro fatto per 34 anni finisca in questo modo. Ma io vado avanti per la mia strada.”
Il fatto di “andare per la propria strada”, per Sergio Dussin, significa puntare la vela del suo impegno da ristoratore sul territorio in altre direzioni.
Perché qualcosa sta già bollendo in pentola.
Ma questo, egregi lettori, sarà l’argomento di prossime puntate.
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