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La protesta in fondo al tunnel
Nuova raccolta firme e manifestazione contro il Traforo del Grappa della Nuova Valsugana. Giovedì sopralluogo sul posto con l'eurodeputato Zanoni. L'Associazione LABC: “Trascurate dal progetto le criticità geologiche del Massiccio”
Pubblicato il 20-08-2013
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No, quel buco nella montagna non s'ha da fare. Non demordono gli attivisti dell'Associazione Liberi Cittadini per il Grappa che unitamente all'Associazione LABC - Laboratorio Civico di Romano d'Ezzelino lanciano una nuova raccolta firme “contro il traforo del Monte Grappa e la costruzione della Nuova Valsugana”: petizione che nelle intenzioni dei promotori sarà trasmessa in autunno al presidente della Repubblica, al presidente della Regione Veneto e alla Commissione Petizioni del Parlamento Europeo.
La mobilitazione contro il tunnel che nel progetto della Nuova Valsugana perforerà il Massiccio da Romano d'Ezzelino a Pian dei Zocchi, in Comune di San Nazario, propone un'anteprima per la giornata di giovedì 22 agosto, con un incontro tra i rappresentanti delle due anime del movimento “No Traforo” e l'eurodeputato ALDE (Alleanza Liberali e Democratici, e già Italia dei Valori) Andrea Zanoni. Nell'occasione, sarà effettuato un sopralluogo nei siti interessati dal passaggio dell'infrastruttura.
L'appuntamento è fissato alle ore 11.00 in Via Carlessi di Romano d'Ezzelino, presso l'area antistante l'imbocco del Traforo per poi proseguire a Cismon del Grappa, visitando sia l'area Pian dei Zocchi, ove uscirà la galleria a doppia canna, che l'area “oasi Bosco delle Fontane”, luogo prescelto per ospitare la prossima manifestazione “No Traforo Grappa” in programma il 15 settembre 2013.
Fonte immagine: change.org/it/petizioni
“L'incontro programmato con l'eurodeputato Zanoni - informa l'Associazione LABC in un comunicato - sarà non solo un momento di verifica dei siti, ma anche l'occasione per lanciare la nuova raccolta firme.”
“
L'iter del progetto della Nuova Valsugana - prosegue Laboratorio Civico - al momento è fermo alla VIA nazionale, che ha richiesto alla Regione Veneto di ottemperare nell'integrazione di uno studio più approfondito in merito ai fenomeni carsici che interessano il Massiccio del Grappa. Tale progetto, infatti, manca di un'analisi geomorfologica approfondita, considerazione emersa a seguito di uno studio dettagliato sull’importanza naturalistica e sulle criticità geologiche del Massiccio del Monte Grappa, richiesto dall'Associazione LABC alla dott.ssa Silvia Forni (membro attivo dell'associazione).”
“Attraverso questo studio - aggiunge la nota - LABC evidenzia come i progettisti nello studio preliminare abbiano preferito la semplificazione ricorrendo ai soli dati bibliografici, anziché, visto la sensibilità dell'area, approfondire lo studio e puntare a dati precisi che evidenzino la reale situazione geomorfologica del sito interessato dall'opera infrastrutturale. Attività questa che, già in fase preliminare, consentirebbe di prevedere con largo anticipo la fattibilità e/o i possibili inconvenienti che potrebbero profilarsi in corso d'opera, evitando o per lo meno arginando non solo eventuali situazioni a rischio ambientale, ma anche e soprattutto le folli lievitazioni "insostenibili" dei costi.”
La petizione sarà disponibile nei siti www.notraforograppa.tk/ e www.labc-laboratoriocivico.it/ e potrà essere sottoscritta in corso di eventi, manifestazioni e banchetti oppure on line all'indirizzo goo.gl/kVyGfX.
“Il Veneto aggredito dalle infrastrutture e dal malaffare - conclude il comunicato dei promotori -, attraverso l'Associazione Liberi Cittadini per il Grappa e LABC chiede di fermare questo folle modello di sviluppo, già vicino al collasso, e cercare soluzioni alle reali esigenze delle popolazioni. Chiede una messa in sicurezza e una messa in efficienza delle infrastrutture, per una mobilità al servizio del territorio e per una economia sostenibile capace di valorizzare il patrimonio del territorio puntando ad un nuovo modello che restituisca ambiente, lavoro e futuro.”
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