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Rinascimento in bianco e nero

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Parco RAASM, la grande Oasi del territorio

Il parco dell’azienda di San Zeno di Cassola, habitat naturale per numerose specie di animali, è sottoposto a un importante intervento di sistemazione. A lavori ultimati sarà aperto alle visite ma solo per gruppi organizzati, scolaresche e studiosi

Pubblicato il 28-07-2022
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Gru coronate, aironi, cicogne, pavoni, ibis rossi, cormorani. Persino la civetta, che può osservarti dalla sua postazione anche se è giorno e batte il sole.
Sono solo alcune delle tante specie di uccelli che riposano sull’erba, salgono in cima agli alberi, ne abitano i tronchi come il picchio verde o il picchio rosso, sguazzano sull’acqua o ti volano sopra la testa. Non siamo in una riserva naturale o in un’area faunistica, ma nel parco di un’azienda: la RAASM di San Zeno di Cassola.
Una realtà industriale circondata dalla natura e dalla biodiversità.

Da sempre l’azienda metalmeccanica fondata e amministrata dall’imprenditore Giovanni Menon si è distinta nel territorio bassanese e non solo per questo fazzoletto di paradiso terrestre che è stato creato ormai da una trentina d’anni e che numerosi esemplari dell’avifauna hanno scelto come loro habitat ideale.
La fauna minore, la fauna ittica e la microfauna, che trovano cibo, casa o rifugio tra le piante e gli alberi e nei bacini d’acqua dell’oasi, completano un ecosistema che fa quasi dimenticare ai visitatori di trovarsi all’interno di un sito produttivo.
L’area verde, che copre gran parte dei 13 ettari della superficie aziendale e che viene gestita e sviluppata con grande cura e con criterio scientifico, è attualmente al centro di un importante intervento di sistemazione. Nuove piantumazioni di alberi continuano ad arricchire i percorsi del sito, caratterizzati dalla grande diversità delle famiglie botaniche introdotte, che a loro volta favoriscono un sempre più importante insediamento naturale degli animali. I lavori di sistemazione del parco proseguiranno anche nei prossimi mesi ma già adesso sono molte le richieste per visitarlo.
Chiediamo pertanto al fondatore e Managing Director dell’azienda se e quando ciò sarà possibile.

Giovanni Menon, lei è l’artefice di questo progetto verde. Il parco sarà aperto al pubblico?
«In passato il parco è stato aperto al pubblico senza limitazioni a migliaia e migliaia di persone grazie soprattutto ai molti meeting che vi si sono svolti, alcuni dei quali di risonanza internazionale. Tuttavia, oggi la realtà verde attorno all’azienda RAASM è profondamente cambiata e ha subito sostanziali trasformazioni sul piano botanico, faunistico e anche geologico. A lavori di sistemazione ultimati, l’ingresso sarà consentito gratuitamente per le visite guidate solo a gruppi organizzati e alle scolaresche e ai ricercatori esperti di flora e fauna per i loro studi.»

Perché è stata scelta questa linea di azione?
«La scelta di non aprire il parco a un vasto pubblico è stata presa ormai da tempo e ora più che mai, per tutelare e far sviluppare la vastissima fauna che ora vive al suo interno. Infatti il parco, anche se è collocato in un contesto industriale, rappresenta un’importante pianificazione e sito botanico per la valorizzazione della biodiversità, tanto da poterlo chiamare Oasi-Parco.»

Sito botanico e Oasi-Parco. Che cosa si intende?
«Per sito botanico si intende un’area con una grande varietà di piante e arbusti, destinata alla salvaguardia delle specie. Da noi l’aspetto botanico è stato particolarmente valorizzato, pianificando anche la disposizione delle varie piante per gruppi omogenei dello stesso genere e famiglia. Questo permette di cogliere ogni differenza che la flora può assumere all’interno della stessa famiglia. Nel parco è stato messo a dimora, e continueremo ancora a farlo, un patrimonio arboreo quanto più ampio e diversificato, in rappresentanza di tutte le famiglie botaniche del mondo che possono vivere e crescere alle nostre latitudini: dai muschi alle sequoie giganti. Il parco è anche un’oasi perché è un luogo di rifugio e di ospitalità.»

Oasi vuol dire vita e vita vuol dire acqua. Il parco RAASM è interamente percorso dall’acqua. Possiamo considerarla l’elemento fondamentale dell’ecosistema del sito aziendale?
«Naturalmente. In questo ambiente l’acqua ha un ruolo davvero fondamentale. Questa è una domanda molto attuale soprattutto in questa stagione che è stata contraddistinta dalla siccità. Oggi il problema della scarsità idrica è all’ordine del giorno ma noi lo avevamo previsto e prevenuto già oltre 30 anni fa, quando abbiamo realizzato il bacino principale che ha una capacità di 8000 metri cubi d’acqua. Da qui parte la circuitazione dell’acqua in tutto il parco: l’area ha diversi laghetti comunicanti tra loro e il percorso è studiato in modo da creare un riciclo continuo dell’acqua, così da non indurre inutili sprechi. L’argomento acqua è per noi molto importante: quella necessaria all’irrigazione, ad esempio, viene raccolta dal lago principale, il quale è alimentato dalle acque piovane e da quelle del Brenta solo al bisogno. Sempre dal lago principale viene recuperato e raccolto il limo che si crea sul fondo con apposite vasche di decantazione. Noi lo chiamiamo “oro biologico”: come il famoso limo del Nilo favorisce la fertilità del terreno e noi lo utilizziamo come fertilizzante per il parco stesso.»

Acqua e verde: una combinazione ideale per gli animali...
«In effetti, la presenza dell’acqua e delle piante rende questo ambiente un corridoio ecologico e una tappa importantissima per l’avifauna locale e per quella migratoria. Diverse specie di uccelli, incentivate anche dall’installazione di 250 nidi artificiali tra le piante del parco e dalla creazione di svariati rifugi, hanno scelto da anni l’Oasi-Parco RAASM come area di nidificazione e oasi di sosta. Inoltre, in collaborazione con associazioni per la tutela degli animali, ospitiamo anche esemplari faunistici esterni che hanno subito dei traumi e hanno bisogno di trascorrere un periodo di convalescenza prima di essere reintrodotti in natura.»

Chi sono quindi gli “abitanti” dell’Oasi-Parco? Fondamentalmente uccelli e mammiferi?
«Sì, ma non solo. La cospicua presenza di acqua è ideale anche per l’insediamento degli anfibi. La ricca e diversificata flora aiuta inoltre il proliferarsi di numerosissimi insetti, fondamentali per aumentare la biodiversità. Api, bombi, vespe, farfalle, insetti anche particolari come la sfinge colibrì o l’ape legnaiola, solo per citarne qualcuno, volano continuamente da un fiore all’altro delle tante specie presenti nell’oasi. Nel parco sono inoltre collocate diverse cataste di legna, derivanti dalla potatura degli alberi, che non hanno un ruolo puramente ornamentale ma diventano a loro volta habitat per la microfauna, piccoli insetti e altri invertebrati che si nascondono ai nostri occhi. È tutto un insieme e c’è tutto un mondo animale meno visibile che costituisce la vera ricchezza della natura attorno all’azienda.»

C’è ancora qualcosa che può dare un valore aggiunto a questo parco già così ricco di valori ambientali?
«Io le rispondo “geoparco”. Il nostro parco sarà caratterizzato anche da diversi massi e rocce sistemati in un percorso a scopo didattico tra geologia, mineralogia e, non ultima, paleontologia. È importante, soprattutto per le giovani generazioni, scoprire e conoscere la storia della Terra in cui viviamo attraverso quello che le rocce ci raccontano. Ma c’è di più: un parco è anche ciò che non si può vedere e toccare. L’ossigeno che le fronde riversano nell’aria dona al territorio circostante un valore ambientale inestimabile.»

Parliamo ancora della “natura attorno all’azienda”. Come “convive” la RAASM, che è una realtà produttiva, con tutte queste presenze animali e con questo piccolo grande regno della biodiversità che di produttivo, in senso economico, non ha nulla?
«Il parco non è un elemento esterno dell’azienda: è uno strumento aziendale. Per fare bene il proprio prodotto bisogna guardare oltre il prodotto. L’ambiente naturale crea benessere, crea cultura, consapevolezza ambientale, professionale e di vita che a sua volta fa bene alla produttività, generando qualità. Ci sono dipendenti che dopo la pausa pranzo in mensa aziendale vanno a camminare o a correre nel parco. L’Oasi-Parco non è un’area verde staccata dal contesto, è un mondo che aiuta a fare meglio l’impresa. Il verde paga.»

Un’esplosione di biodiversità tra i capannoni del Veneto che produce. È la caratteristica distintiva che definisce la singolarità dell’Oasi-Parco RAASM a San Zeno di Cassola.
Nel prossimo futuro ci sarà quindi la possibilità di visitare gratuitamente il sito ma solamente per gruppi organizzati, affinché l’equilibrio del parco non venga alterato da una massiccia presenza dell’uomo. Questione di tutela del patrimonio ambientale, di sostenibilità della gestione dell’area e di rispetto per le specie che qui danno vita a un biosistema in ambito urbano unico nel suo genere.
E gli aironi e le cicogne ringraziano.

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