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Alessandro TichAlessandro Tich
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Là dove c’era un trafficato incrocio semaforico oggi c’è un rondò: inaugurata ufficialmente a Romano d’Ezzelino la rotatoria di Spin

Pubblicato il 26-03-2022
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In principio era l’incrocio semaforico, con lunghe file di attesa ai quattro punti cardinali.
Poi venne l’incrocio semaforico coi photored, quelli delle multe fotografiche, uno dei tormentoni delle cronache locali che furono.
Ma sembra quasi di parlare dell’epoca di Ezzelino II. Perché là dove c’era il crocevia ora c’è una rotatoria. Rondò Ezzeliniano.

Il taglio del nastro di questa mattina

La nuova rotatoria di Spin a Romano d’Ezzelino, di fronte al municipio, all’intersezione tra via G.B. La Salle, viale Manzoni, via G. Giardino e via Spin (Strada provinciale 248), aperta al traffico già da un paio d’anni, vive oggi il momento della sua inaugurazione ufficiale.
Per il taglio del nastro l’amministrazione Bontorin, eletta nel 2017, sceglie l’ultimo anno di un mandato di cui la rotatoria viene definita come “l’opera più importante e rappresentativa”.
Si rinnova nell’occasione il rito dei “tutti insieme appassionatamente”: con gli altri sindaci del territorio - affiancati dal vicepresidente del consiglio regionale Nicola Finco, dal consigliere provinciale e sindaco di Camisano Vicentino Renzo Marangon e dall’ambivalente deputato della Repubblica e sindaco di Cartigliano Germano Racchella - stretti a coorte attorno al collega Simone Bontorin nel Big Day della consegna ai posteri dell’opera viaria.
“Inauguriamo oggi - dichiara il sindaco di Romano - un’opera fondamentale la cui realizzazione ha caratterizzato e segnato il passo per la mia amministrazione negli ultimi cinque anni.” “Da quando ci siamo insediati -prosegue Bontorin - abbiamo iniziato subito ad occuparci di quello che era, e non è più grazie a questa opera, un incrocio semaforico pericoloso, in una strada molto trafficata, con rischi concreti per automobilisti e pedoni, e anche molto inquinante viste le lunghe attese col motore acceso nelle ore di punta.” “Ringrazio la comunità che ha saputo attendere - aggiunge il primo cittadino -, ringrazio la mia squadra e ringrazio e ricordo l’assessore Mauro Salvemini che per questa opera ha dato un contributo eccezionale. Senza di lui, difficilmente oggi saremo qui a festeggiare.”

L’opera è stata realizzata con un quadro complessivo di spesa di 1.311.972,72 euro in parte finanziati con contributi della Regione (286.087,90 euro) e della Provincia (286.879, 29 euro).
Il progetto ha davvero “accompagnato” il quinquennio amministrativo della giunta Bontorin: l’iter e lo studio di progetto sono stati infatti avviati nel 2017.
Nel 2018 l’aggiudicazione della progettazione dell’opera all’ing. Davide Comin, nella primavera 2019 l’aggiudicazione dei lavori alla ditta Maroso Costruzioni di Marostica, il 2 settembre 2019 l’avvio del cantiere con la demolizione degli stabili adiacenti di proprietà della famiglia Battocchio, l’interramento di impianti e sottoservizi, la delimitazione delle cordonate a nord e a sud.
Il 18 marzo 2020 - in pieno lockdown - si è quindi provveduto allo spegnimento definitivo degli impianti semaforici, che per decenni hanno regolato il traffico antistante il municipio, e all’apertura della bretella di collegamento tra via Manzoni e la provinciale che porta a Mussolente. Nonostante le difficoltà imposte dall’emergenza sanitaria, l’opera è dunque giunta al suo completamento in appena 8 mesi dall’apertura del cantiere.
A seguire, dall’estate 2020 i lavori sono proseguiti con la demolizione di casa Bravo e la realizzazione dei parcheggi retro municipio. Infine, il quinto e ultimo stralcio con la messa in sicurezza dell’imbocco di via Giardino con il prolungamento del marciapiedi sul lato ovest della carreggiata.
Questi interventi complementari hanno permesso di migliorare l’accessibilità, incrementare il numero parcheggi (+12), anche quelli per i disabili (4), riqualificare il verde con nuove piantumazioni e di sistemare la viabilità interna con nuovi passaggi pedonali di collegamento.

Per Nicola Finco si tratta di un’opera “che va a servire tutto il territorio bassanese per l’importanza dell’asse stradale che regola”.
“Sappiamo tutti - continua - quanto era delicata questa intersezione, la rotonda è quindi un servizio dato non solo agli abitanti di Romano ma a tutti i cittadini che ogni giorno percorrono questa arteria.” “Questa è un’opera che va a risolvere una criticità sulla viabilità locale, come il lavoro che stiamo andando a fare nei prossimi mesi assieme a Anas per risolvere le criticità lungo la Strada Valsugana - conclude il vicepresidente del consiglio regionale -. Dopo aver potenziato le infrastrutture stradali con la Pedemontana ora ci concentriamo sulla viabilità locale.”
Nell’occasione l’onorevole Germano Racchella pronuncia invece le quattro paroline magiche: pi enne erre erre. Ma prima sottolinea: “Se a Roma c’è la politica del dire qui c’è la politica del fare.” E se lo dice lui…
“Quest’opera ne è un esempio - rimarca l’on cartiglianese -. Molte volte al governo riconosciamo che la voce del territorio è molto lontana, la sfida che stiamo per affrontare con il PNRR ci consente però di avvicinarci alla politica locale. Il PNRR infatti è una grande opportunità per i Comuni che, sia singolarmente sia in associazione, possono ottenere fondi e finanziamenti per trasformare le promesse in realtà.”
Ma non è tutto: durante la cerimonia è stata anche scoperta una targa dedicata al cavalier Antonio Zen, per tutti l’indimenticato Toni Zen, già sindaco di Romano d’Ezzelino e primo amministratore che, ancora negli anni ’80, aveva ipotizzato l’utilità di una rotatoria in centro a Spin.
Da allora ne sono passate di auto davanti al municipio e la storia di questo trafficato incrocio, fino a due anni fa semaforico, si è sviluppata in una lunga serie di vicende a puntate. Da oggi, finalmente, va in onda lo Spin-off.

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