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Brassaï. L’occhio di Parigi

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Brassaï. L’occhio di Parigi

Alessandro TichAlessandro Tich
Direttore Responsabile
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Politica

La carica dei 500

Consegnata e protocollata in Comune la raccolta firme della civica Bassano per Tutti a favore della riapertura come scuola della primaria Mazzini

Pubblicato il 27-01-2022
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C’è un bustone per te. Destinatari: sindaco Elena Pavan e assessore all’Istruzione Mariano Scotton. Dentro il bustone ci sono i fogli di una petizione con circa 500 firme.
507, per l’esattezza. In gran parte di cittadini bassanesi, ma anche di residenti nei Comuni limitrofi. “Potevamo raccoglierne ancora di più, ma abbiamo voluto fermarci a una cifra simbolica”, spiega Erica Fontana, consigliere comunale di Bassano per Tutti.
Appuntamento con la stampa sotto i portici del municipio prima che i referenti della lista civica di opposizione entrino in Comune per depositare la raccolta firme all’ufficio protocollo. Le firme in questione sono quelle raccolte e registrate ai gazebo per chiedere all’amministrazione comunale “un intervento tempestivo di sistemazione e riapertura della scuola primaria Mazzini afferente all’IC 1 di Bassano del Grappa”.

Il portavoce Paolo Retinò e la consigliera comunale Erica Fontana con la busta contenente le firme raccolte (foto Alessandro Tich)

“La petizione conclude la prima parte delle nostre iniziative sulla questione della Mazzini, sulla quale è mancato il coinvolgimento della città da parte dell’amministrazione - dichiara la consigliera Fontana -. Un’azione per coinvolgere tutti in un ragionamento sulla scuola Mazzini e sulle scuole di Bassano.”
“I bambini e le bambine, i ragazzi e le ragazze non sono oggetti da spostare da una scuola all’altra, ma cittadini e cittadine che vanno rispettati e hanno il diritto di una didattica degna della loro crescita e del lavoro che gli insegnanti fanno - prosegue -. Le scelte non devono essere fatte solo a livello economico ma per le persone, in questo caso per i bambini.”
“La Mazzini deve tornare ad essere uno spazio per la scuola elementare - ribadisce l’esponente di minoranza -. Anche la media Vittorelli, che ospita gli alunni della primaria, soffre di questa situazione e si trova adesso con una carenza di spazi per cui l’indirizzo musicale e altri laboratori non possono essere fatti in modo serio. La Mazzini deve tornare una scuola e potrebbe dare spazio anche per un polo formativo, sui temi dell’educazione, rivolto ai genitori.”
Alle firme raccolte si aggiunge una lettera accompagnatoria della civica Bassano per Tutti, pure protocollata questa mattina in Comune, che formalizza nero su bianco le motivazioni dell’iniziativa.
“La petizione popolare, supportata dalle firme, è un atto politico promosso dalla nostra lista, che ha tuttavia trovato un largo consenso trasversale a Bassano - scrive la lettera -. La scuola Mazzini è un patrimonio dell’intera comunità cittadina e - lo ricordiamo - l’unica scuola primaria del centro storico. Bambini e bambine della primaria, ma anche ragazze e ragazzi della secondaria di I grado, sono sacrificati da ormai due anni in uno spazio del tutto inadeguato agli standard di qualità educativa di una città prestigiosa come la nostra.”
“Queste firme - continua il testo - sono di famiglie, genitori della scuola Mazzini e della scuola Vittorelli, insegnanti dell’istituto e degli altri istituti del territorio, residenti del centro storico e delle aree limitrofe, commercianti e artigiani del centro e della città, anziani che hanno frequentato la scuola. Persone di varia estrazione politica, culturale, elettorale. Accomunate in questo caso da un obiettivo civico concreto: la riapertura (con preventiva sistemazione) della scuola primaria.”
“Chiediamo pertanto all’amministrazione comunale - conclude la missiva - di agire con visione di prospettiva, senza più limitarsi a rilevare passivamente un generalizzato calo della natalità usandolo come clava politica. Lo si deve anche a bambini, bambine, ragazzi e ragazze, che - pur non avendo peso politico - rappresentano il futuro della nostra comunità cittadina.”
Clava politica? Interessante. Non sapevo che eravamo tornati all’Età della Pietra.

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