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IdV Bassano: “No a croci celtiche sul Ponte degli Alpini”
Il referente dell'Italia dei Valori Nicola Canilli interviene sulla contestazione di sabato, all'imbocco del Ponte, contro il Bassano Pride. “Chi parla di “perversione” ha pregiudizi omofobici”
Pubblicato il 03-07-2012
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Il referente bassanese della segreteria provinciale di Italia dei Valori Nicola Canilli, che ha aderito e partecipato sabato scorso al corteo del Bassano Pride, interviene con una nota sull'episodio dell'incontro ravvicinato, all'altezza del Ponte Vecchio, tra i partecipanti alla manifestazione e un gruppo di contestatori che si sono messi di traverso all'accesso del Ponte ostentando uno striscione con la scritta “Famiglia e traduzione contro la vostra perversione. No al gay pride”.
Riportiamo di seguito il comunicato trasmesso in redazione:

Foto Alessandro Tich
COMUNICATO
Italia dei Valori del comprensorio bassanese non tollera croci celtiche sul Ponte degli Alpini a Bassano, città decorata al Valor Militare per la guerra di Liberazione. “Famiglia e tradizione contro la vostra perversione - no al gay pride” con a fianco lo stemma della croce celtica, questo lo striscione che inzaccherava e contemporaneamente impediva il transito non ad un pacifico corteo che seguiva altro percorso, ma a qualsiasi libero cittadino o turista che volesse attraversare il monumento simbolo della nostra città. Chi di competenza sa se ci sono gli estremi per applicare la Legge Mancino in materia di discriminazione.
Noi IdV a chi parla di “perversione” andiamo a ricordare la convenzione internazionale sull’eliminazione di tutte le forme di discriminazione razziale, a partire dal diritto civile a contrarre matrimonio ed alla scelta del proprio coniuge. Inoltre con recente sentenza della Corte Costituzionale si annovera l’unione omosessuale tra le formazioni sociali idonee a vedersi consentire e favorire il libero sviluppo della persona nella vita di relazione, di coppia.
Ancor più la Corte di Cassazione a marzo ha affermato che, in alcune specifiche situazioni, le coppie omosessuali hanno il pieno diritto di rivolgersi al giudice per far valere il diritto ad un trattamento omogeneo a quello assicurato dalla legge alla coppia coniugata. I componenti della coppia omosessuale sono altresì titolari del diritto alla vita familiare, del diritto inviolabile di vivere liberamente una condizione di coppia e del diritto alla tutela giurisdizionale di specifiche situazioni. Trattasi quindi secondo noi di pregiudizi omofobici parlare di “perversione” quando la Corte ha già precisato che la differenza di sesso non è più da considerare quale elemento naturalistico del matrimonio.
L’Italia non ha attualmente una legislazione effettiva per le unioni civili, questo fatto si protrae oramai dagli anni ottanta relegandoci a fanalino di coda nell’Unione Europea, motivo per il quale chiediamo in primis a chi condivide le nostre posizioni in tema di diritti civili di agire assieme quanto prima con una legge seria a partire dalle coppie di fatto, etero e gay, che ne riconosca i diritti come coppia e non come singoli. E’ per questo che a suo tempo a Bassano abbiamo deciso di appoggiare il Comitato Ri.ba.dir.ci.. C’è chi ha descritto come imbarazzante e quale carnevalata il Bassano Pride, sta di fatto che sia invece tale enorme buco in materia legislativa il vero punto imbarazzante dell’intera questione e la vera, ennesima, carnevalata per il nostro Paese.
Nicola Canilli - referente bassanese segreteria provinciale Italia dei Valori
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