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Rinascimento in bianco e nero

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Rinascimento in bianco e nero

Alessandro TichAlessandro Tich
Direttore Responsabile
Bassanonet.it

Attualità

Disco Doro

L'estate che non ti aspetti. L'era generazionale dei dischi in vinile rivive in una cena all'aperto alla trattoria Da Doro: piatti d'autore assieme a brani immortali rievocati dalla passione di quattro Dj

Pubblicato il 09-08-2021
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Rinascimento in bianco e nero

Metti, una sera a cena con la grande musica rock, prog e pop che non tramonta mai.
Antipasti con patè di fegato di coniglio e burro di malga con condimento dei Led Zeppelin; tortino di cereali con ripieno di Jethro Tull; insalata di aringa, panzanella e anguria con una spruzzata di Edoardo Bennato. Primi piatti con vellutata di cannellini su cappuccio freddo al limone e una cucchiaiata di Tom Petty and The Heartbreakers; gargati al ragù bianco con un'aggiunta di James Brown; spaghetti con formaggio di malga, rape e erba menta e una grattuggiata dei Deep Purple. Secondi piatti con roastbeef con purè e un assaggio degli Chic, trippe alla parmigiana con contorno dei Clash, insalatina di coniglio con un boccone dei Doors. Infine quattro-dolci-quattro per dessert con una spolverata di Supertramp e caffè con correzione di Rolling Stones.
È il menù di gusti e di suoni della cena-evento “Vini e Vinili”, cibi e dischi in contemporanea, che nella serata di venerdì 6 agosto anima il cortile esterno dell'antica trattoria Da Doro a Solagna. A dettare musica in cucina è lo chef e titolare Giovanni Scapin, con suo nipote Serse Stevan impegnato invece a dirigere il traffico sulla tavola di mescita dei vini.

The Fab Four: Giorgio Salomon 'Piperito', Gianpaolo 'Giampi' Giacobbo, Giancarlo 'Lucky' Lucchin e Roberto Donà 'Meme' (foto Alessandro Tich)

Quelli citati sopra sono soltanto alcuni dei tanti artisti rievocati nell'occasione da un'incessante sequenza di grandi brani - prevalentemente, ma non esclusivamente, degli anni '60 e '70 - che riecheggiano dalle casse acustiche nella corte durante le consumazioni e tra una portata e l'altra, tassativamente su dischi in vinile originari d'epoca.
Gran parte del programma musicale dell'evento conviviale è affidato a una prima coppia di Dj. Uno di loro è il mio amico e collega Gianpaolo “Giampi” Giacobbo, giornalista enogastronomico di chiara fama e - tra le altre cose - firma storica di Bassanonet.
Sapevo della sua passione per i dischi e per la musica, ma soltanto vedendolo all'opera mi rendo realmente conto di che solida pasta musicale è fatto. L'altro è il suo amico d'infanzia e compagno di passione Giancarlo “Lucky” Lucchin. A metà serata, per circa mezz'ora il testimone in consolle passa a un'altra coppia di appassionati assoluti di Sua Maestà il vinile: gli “special guest” Piperito e Meme - all'anagrafe, rispettivamente, Giorgio Salomon e Roberto Donà -, grandi collezionisti e conoscitori soprattutto di discografia originale della musica rock psichedelica. Roba da intenditori.
Due più due uguale quattro. The Fab Four. Il tutto sostenuto dal prezioso supporto tecnico del fonico Gigio Toldo. Perché senza un buon fonico, come dice il saggio, non è cosa.
È l'estate che non ti aspetti: alternativa e tonificante. Con l'occasione di una cena di mezza estate rivive l'era generazionale dei dischi in vinile, così lontana eppure ancora così vicina.

Erano i gloriosi tempi in cui la musica viaggiava a due velocità (33 e 45 giri), le copertine degli album diventavano le icone dell'epoca, il giradischi era l'oggetto immancabile in tutte le case e parole come “ellepi”, “microsolco”, “stereofonia” o “juke box” facevano parte del vocabolario quotidiano. E, anche e soprattutto, c'era tanta buona musica, destinata in buona parte a restare immortale. I dischi non si ascoltavano, si “vivevano”. Merito anche della qualità del suono che scaturiva dalla puntina ovvero dal pick-up, rispetto alla quale i Cd, oggi già antiquati, o l'odierna musica liquida di Spotify e simili non possono competere.
Per gli amanti del settore l'ascolto di un disco era soprattutto un rito.
Quella stessa ritualità che i quattro Dj di “Vini e Vinili” mettono in atto nel proporre e nel diffondere dalle casse acustiche la colonna sonora della serata. Selezione dell'album o del singolo previsto in scaletta, controllo del lato A e del lato B, delicata posa del disco sul piatto, pulizia dei microsolchi con l'apposita spazzolina di velluto, appoggio della puntina sul solco di partenza della canzone mentre il saliscendi dei tasti sul mixer segna la conclusione del brano precedente e l'inizio di quello successivo. Va così, sempre in alternanza tra i due disc jockey di turno in postazione e praticamente non-stop, dalle 18, orario di preparazione dei tavoli, fino a mezzanotte.
Durante la cena in musica i commensali gradiscono, l'atmosfera è quella degli eventi riusciti, il clima è festoso e ogni tanto qualcuno si mette anche a ballare. Può sembrare una cosa normale, ma qui l'andamento della serata assume un significato diverso.
Esattamente un anno fa questa corte, così come una parte consistente del resto del paese, portava ancora le fresche ferite dell'alluvione abbattutasi su Solagna la mattina del 4 agosto 2020. Anche la trattoria Da Doro era rimasta disastrata dal mare di melma sceso in pochi minuti dalla montagna, con le sedie e i tavolini esterni spazzati via fino al Brenta dalla furia dell'acqua e del fango. Prima e dopo c'è stato anche il Covid, con tutto ciò che ne è conseguito per il mondo della ristorazione. Per questo, e oltre ogni retorica, questa serata ha il sapore di una definitiva rinascita.

Quando il campanile di Solagna sta per battere la mezzanotte, Dj Giampi Giacobbo chiude il programma e tira fuori dal cestino dei dischi una sua autentica reliquia: l'album originale d'epoca di “Wish You Were Here” dei Pink Floyd. Puntina messa al punto giusto, ultima girata di mixer e nell'aria si diffondono, per l'intera e lunga durata del brano, le incommensurabili note della parte I-V di “Shine On You Crazy Diamond”.
“Crazy”, come questi pazzi eterni giovani che hanno saputo regalare una serata da Hit Parade di altissimo livello. Al resto ci ha pensato Giovanni Scapin con la sua arte culinaria. Disco Doro.

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