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Rinascimento in bianco e nero

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Rinascimento in bianco e nero

Alessandro TichAlessandro Tich
Direttore Responsabile
Bassanonet.it

Attualità

La selezione della specie

È pubblicato l'avviso pubblico di selezione per il nuovo direttore generale e artistico di Operaestate Festival. Ma rispetto al bando di selezione precedente il nuovo bando è stravolto. Ed è il segnale che...

Pubblicato il 23-06-2020
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Rinascimento in bianco e nero

Risale al pettine il nodo della nuova direzione di Operaestate Festival Veneto, su cui si sono già scritti fiumi di parole nei primi mesi dell'amministrazione Pavan, quando il sindaco e assessore alla Cultura aveva dichiarato alla stampa locale che “sul versante degli spettacoli ci sarà da affrontare il passaggio di mano ai vertici di Operaestate” dal momento che la storica direttrice Rosa Scapin “si sarebbe congedata a marzo 2020”.
Il tutto all'insaputa della stessa Scapin, informata dell'annunciata “liquidazione” nei suoi confronti per il tramite della carta stampata. Era stata una delle prime manifestazioni del Premiato Vespaio Comune di Bassano, che da allora non ha mai mancato di fornirci materiale per avvincenti telenovele a tema.
In un successivo comunicato stampa del settembre 2019, ancora il sindaco Pavan confermava di fatto il de profundis per l'attuale vertice di Operaestate, dichiarando che “il contratto di Rosa Scapin scade a marzo del 2020 e, alle condizioni attuali, non è più prorogabile” e che “per la selezione del direttore artistico di Operaestate sarà necessario quindi indire un bando pubblico, a cui la Scapin, se vorrà, potrà partecipare”. “Da quando amministriamo questa città ci siamo impegnati a operare con la massima trasparenza e non vogliamo lasciare nulla al caso - dichiarava ancora la Pavan -. Probabilmente qualcuno non era abituato a lavorare così, ma se ne dovranno fare una ragione.” Quello che il sindaco non aveva saputo o voluto comunicare in quel frangente è che il fatto di indire un bando pubblico non è una cosa straordinaria, ma è la normale prassi prevista per il rinnovo della direzione del Festival.

L'Envol, spettacolo inaugurale di Operaestate 2019 (foto Alessandro Tich - archivio Bassanonet)

Rosa Scapin non si trovava al suo posto per grazia ricevuta, ma perché aveva regolarmente vinto - riconfermandosi nel suo pluriennale incarico - l'ultimo bando di selezione del 2018 indetto dalla Sis Srl (già Sis Spa) a cui fa riferimento il personale del Festival delle Città Palcoscenico, riconosciuto dal ministero dei Beni e Attività Culturali come il terzo Festival multidisciplinare più importante d'Italia, titolare di oltre 20 progetti artistici internazionali vinti su bandi europei. Poi la questione, superata da altre vicende di attualità, è passata in secondo piano. Ora però siamo arrivati al momento del dunque.

In questo momento è ai blocchi di partenza l'edizione di Operaestate del quarantennale (1980-2020) con un programma in formato Covid, presentato nei giorni scorsi in città, che ha dovuto necessariamente tener conto delle attuali misure di prevenzione anti-assembramento, ovviamente vigenti anche per la fruizione degli spettacoli.
Anche quest'anno la responsabilità dell'organizzazione del Festival è stata affidata alla storica direttrice generale e artistica Rosa Scapin, il cui ultimo incarico di durata annuale scadeva il 31 marzo 2019 ed era stato prorogato di un anno, come da possibilità prevista dal contratto d'incarico, fino al 31 marzo 2020. Le contingenti necessità di garantire lo svolgimento della manifestazione estiva programmata dall'organizzazione Scapin e presentata al ministero per i finanziamenti entro il termine fissato del 31 gennaio, hanno poi reso necessaria un'ulteriore e ultima proroga d'incarico alla direzione della struttura che scadrà il prossimo 15 ottobre.
Finito l'Operaestate del quarantennale, quindi, si dovrà procedere al rinnovo del vertice del Festival. In questi giorni è stato pubblicato il nuovo “avviso pubblico per procedura di selezione di Direttore Generale e Artistico di Operaestate Festival Veneto e CSC Centro per la Scena Contemporanea”, diffuso dall'amministratore di Sis Srl Denis Bordignon e disponibile online, nonché rintracciabile dopo una serie ben studiata di clic, sul sito della società partecipata del Comune e sul sito del Comune di Bassano del Grappa.
E qui, signore e signori, possiamo ben affermare che #Si Cambia.
Rispetto al bando di selezione del 2018 e a tutti gli avvisi pubblici degli anni precedenti, infatti, il pubblico concorso contiene delle sostanziali novità. Innanzitutto viene richiesta per la prima volta la simulazione di un progetto di festival multidisciplinare, si cui ritornerò più avanti.
Inoltre vengono richiesti titoli ed esperienze pregresse che di fatto stravolgono i requisiti richiesti nei bandi 2018 e antecedenti.

Che tipo di direzione, e quindi che tipo di Festival ha voluto fino ad oggi, per il tramite tecnico della Sis, il Comune di Bassano? Lo si evince dalla caratteristiche richieste per la selezione. Nel bando 2018 - ma anche, ad esempio, in quello del 2015 - erano fissati quattro precisi requisiti di ammissione alla selezione medesima.
Bisognava avere “un'esperienza almeno quinquennale di direzione generale nell'ambito culturale e dello spettacolo in istituzioni pubbliche o private” e “un'esperienza almeno triennale di direzione artistica in istituzioni pubbliche o private”, rispettivamente e separatamente, “nel campo della musica, nel campo del teatro, nel campo della danza”.
Poi i titoli e i trascorsi professionali validi per il punteggio. Venivano richieste l'esperienza
di direzione generale in ambito culturale e dello spettacolo per un periodo di almeno 5 anni e la direzione artistica superiore a 3 anni in istituzioni pubbliche o private nei tre distinti campi della musica, del teatro e della danza. E poi ancora: competenze specifiche nella comunicazione culturale; comprovata esperienza di fund raising pubblico e privato;
esperienza di progettazione nell'ambito dei programmi europei dedicati alla cultura con utilizzo e rendicontazione dei fondi di provenienza europea sia diretti che indiretti.
Infine altre esperienze, competenze e titoli attinenti l'oggetto di incarico. Il tutto per un massimo di 45 punti complessivi, di cui la metà relativi alle esperienze di direzione generale e artistica sopra i 5 e sopra ai 3 anni e alle altre esperienze del curriculum.

Nel nuovo bando 2020, invece, scompaiono innanzitutto le “annualità” richieste tra i requisiti per l'ammissione in materia di direzione generale e nei tre specifici settori del Festival.
Si parla solo, genericamente, di “comprovata esperienza” nella “organizzazione di festival e/o rassegne di prosa, danza, musica e lirica in ambito nazionale e/o internazionale” e nella “organizzazione, conduzione e/o direzione di teatri pubblici o privati, di compagnie teatrali, di musica o di danza, nazionali o internazionali”.
Richiesta infine, per essere ammessi, “competenza nella predisposizione di domande e rendiconti ad enti e altre istituzioni (…) ai fini del conseguimento di contributi per il settore spettacolo”. Riguardo invece ai titoli per il conseguimento del punteggio, si assiste per l'appunto a uno stravolgimento completo. Si richiede - vedi requisiti di ammissione sopra elencati - esperienza nell'organizzazione di festival e/o rassegne eccetera; esperienza nell'organizzazione, conduzione e/o direzione di teatri pubblici o privati eccetera; competenza nella predisposizione di domande e rendiconti eccetera.
Ma anche: una laurea (non specificata, sia del vecchio che del nuovo ordinamento); la conoscenza della lingua inglese; competenza nella predisposizione di formulari per i programmi e progetti dell'Unione Europea; pubblicazioni in materia di cultura e spettacolo; esperienza di fundraising pubblico o privato; conoscenze in materia di contabilità pubblica e privata e del Codice degli Appalti. E infine la simulazione di un Festival multidisciplinare.
Attenzione ai numeri, adesso. Per i candidati è a disposizione un punteggio massimo complessivo di 30 punti. Ma, di questi, appena 5 (2,5 + 2,5 punti) riguardano le due distinte voci dell'“esperienza professionale”. 6 punti complessivi si riferiscono alle voci “burocratiche” (formulari da predisporre, conoscenza Codice degli Appalti ecc.), 3 sono riservati alla conoscenza dell'inglese, ben 4 al possesso di una laurea e addirittura 7 è il punteggio massimo per la simulazione di un Festival multidisciplinare.
Cosa significa tutto ciò? Butto via la calcolatrice e ve lo spiego nelle poche righe conclusive che seguono.

Tutto ciò significa che il prossimo direttore generale e artistico di Operaestate Festival Veneto non dovrà per forza esibire un “pluriennale curriculum” di esperienze direttive nel campo artistico degli spettacoli per ambire a vincere il posto. Ben altre caratteristiche pesano di più nel punteggio. Ma c'è un'altra cosa, ancora più importante. Ed è il peso preponderante, nella valutazione a punti, della presentazione di un Festival disciplinare simulato.
Vale a dire la simulazione di un progetto che per forza di cose non può ricalcare l'attuale format di Operaestate e deve essere un progetto nuovo e diverso.
E questo è il segnale - nascosto tra le righe dell'avviso pubblico - della volontà della parte politica, mediata dall'esecuzione della parte tecnica, di cambiare non solo i requisiti di ammissione dei candidati ma di cambiare anche i requisiti del Festival. È in atto una selezione naturale. Ma se sarà evoluzione o involuzione della specie, lo vedremo già dall'anno prossimo.

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