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Il Ponte sul Piave
Madornale errore di un manuale di storia per le scuole superiori. L'assessore regionale all'Istruzione Elena Donazzan all'editrice Mondadori e al Ministero: “Ma chi controlla le adozioni dei libri di testo?”
Pubblicato il 18-06-2019
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Che il Piave mormorò, lo sappiamo tutti. Che lo abbia fatto anche a Bassano del Grappa, però, è una novità clamorosa. Eppure così recita un manuale di storia per gli studenti del quinto anno di scuola superiore, intitolato “Storia e Progetto”, scritto da Vittoria Calvani, dedicato alla storia dal Novecento ad oggi, edito nientemeno che da Mondadori e proposto al Ministero dell'Istruzione tra i libri di testo adottabili per l'insegnamento della storia nel secondo ciclo delle scuole secondarie.
Nel capitolo dedicato alla Prima Guerra Mondiale, infatti, campeggia una foto del Ponte di Bassano accompagnata dalla seguente didascalia: “Questo ponte sul Piave, chiamato “Ponte Vecchio” dagli abitanti di Bassano del Grappa e “Ponte degli Alpini” dopo il 1918, è situato in provincia di Vicenza.” Una svista o un errore di stampa, si potrebbe pensare di primo acchito. E invece no, perché subito dopo il testo rincara la dose: “Dopo Caporetto, divenne il simbolo della resistenza sul Piave, un evento militare eroico che ispirò numerose canzoni. Quella sul Ponte comincia così: “Sul Ponte di Bassano / là ci darem la mano / ed un bacin d'amor”.”
A parte il fatto che il nome “Ponte degli Alpini” non viene dato dopo il 1918 ma dopo la ricostruzione post Seconda Guerra del 1948, si tratta di uno sfondone epocale.
Se ne è accorto l'assessore all'Istruzione della Regione Veneto Elena Donazzan che chiederà immediatamente alla casa editrice Mondadori di procedere subito al ritiro del manuale e al Ministero dell'Istruzione e della Ricerca “di vigilare meglio nel selezionare i testi che propone/impone ai docenti e alle scuole”.
“È bastata una semplice occhiata da parte di alcuni genitori e docenti per rilevare questo “svarione” madornale, oltre alla povertà concettuale e alla confusa sintassi delle informazioni fornite - afferma Donazzan -. Sorge immediato il dubbio: quanti altri errori ci sono in un testo destinato a supportare la conoscenza storica del Novecento e a formare la coscienza storica dei nostri ragazzi e lo spirito di consapevolezza di una nazione? Una casa editrice di rilievo nazionale come Mondadori dovrebbe vigilare meglio sul contenuto dei propri testi scolastici.”
La titolare del politiche scolastiche della Regione Veneto invia le proprie rimostranze critiche anche al Ministero, che ha inserito il testo in questione nella rosa dei libri consigliati ai collegi dei docenti del quinto anno di scuola superiore, raccomandandone l’adozione per l’intero ciclo quinquennale.
“Sinceramente mi fido più della capacità di valutazione e di scelta dei docenti piuttosto che dei libri imposti per obbligo da burocrati ministeriali - commenta l'assessore - Se poi questi testi selezionati dal Ministero sono anche pieni di errori, mi interrogo sul grado di cultura dei funzionari ministeriali. Al ministro dell’Istruzione dico apertamente che forse è meglio ripensare l’intero sistema di selezione e adozione dei testi scolastici e valorizzare il senso di responsabilità dei nostri insegnanti, lasciando a loro il compito di scegliere i manuali o le dispense che ritengono più adeguati.”
Che dire in conclusione? Speriamo che non riprenda a piovere insistentemente e che a Bassano non arrivi una piavana.
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