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Alessandro TichAlessandro Tich
Direttore Responsabile
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Politica

#PAVANTI

A Bassano la candidata sindaco del centrodestra Elena Pavan trionfa al primo turno col 61,40% dei consensi. Prima donna e prima leghista alla guida della città. Débâcle Vernillo, al 33,93%

Pubblicato il 27-05-2019
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La prima botta arriva nel primo pomeriggio, quando sul sito dedicato del Comune di Bassano compare la rilevazione del primo seggio scrutinato, il mitico seggio n. 1 di Rubbio: Elena Pavan al 60%. Il dato in sé non fa ancora testo perché nella ridente frazione montana di Rubbio gli elettori sono pochissimi e sono ben altre le parti della città che portano in dote i “grandi numeri”, ma è comunque un riscontro da classico balzo sulla sedia. Il bello è che la forbice dei circa 30 punti percentuali di divario tra la candidata sindaco del centrodestra e il suo principale competitor Angelo Vernillo viene progressivamente confermata di sezione in sezione. Alla fine il risultato è clamoroso: Pavan stravince e fa cappotto con il 61,40% dei consensi. Vernillo e il centrosinistra si fermano al 33,93%. Fanalino di coda Bruno Trevisan del Movimento 5 Stelle con il 4,67%. Trionfo al primo turno secco. Ed è un trionfo storico: perché Elena Pavan non è solo il primo sindaco leghista di Bassano del Grappa, ma anche e soprattutto è la prima donna alla guida della città.
Dei 14.311 voti complessivi ottenuti dalla coalizione vincente, su un totale di 23.968 votanti (211 schede bianche, 446 schede nulle), fondamentale è stato il traino della lista della Lega-Salvini Premier - Liga Veneta che anche sulla scia del voto europeo ha portato in cascina il 29,41% delle croci tracciate sulle schede. 6.670 voti in tutto che ne fanno, anche sul fronte amministrativo, il primo partito in città.
All'exploit del centrodestra contribuiscono ancora i risultati, nell'ordine, delle civiche #Pavan Sindaco (14,94%) e Impegno per Bassano ( 9,84%), di Forza Italia-Cittadini di Bassano (4,43%) e di Fratelli d'Italia-Giorgia Meloni (2,97%).

Foto: Danilo Omodei

Nel centrosinistra la lista più votata è stata quella del PD (17,24%), seguita da Bassano Passione Comune - Vernillo Sindaco (9,36%) e Bassano per Tutti (7,23%).
A nulla sono valse le 715 preferenze del sindaco uscente Riccardo Poletto, capolista di Bassano Passione Comune, che ha superato nella hit parade dei candidati più votati Roberto Marin di Impegno per Bassano (698 voti), Tamara Bizzotto della Lega (522) e Oscar Mazzocchin di Bassano per Tutti (489). Il centrosinistra, espressione dell'Amministrazione comunale uscente, esce dalla sfida elettorale con le ossa rotte, in una débâcle epocale che dovrà essere oggetto, nei nostri prossimi articoli, di una più approfondita analisi.

La sala consiliare del municipio di Bassano del Grappa, dove confluiscono pubblicamente tutti i dati delle rilevazioni elettorali, comincia ad animarsi verso le cinque del pomeriggio. A las cinco de la tarde, quando sono scrutinate circa la metà delle 41 sezioni e oramai la vittoria del centrodestra sta saldamente prendendo forma, candidati e sostenitori della coalizione confluiscono nella nuova terra di conquista.
C'è anche saltuariamente qualche sparuto rappresentante del centrosinistra (tra questi il candidato Giovanni Reginato, l'altro ex consigliere Francesco Fantinato e l'highlander Mauro Beraldin) a cui va riconosciuto il premio per la sportività elettorale, per il semplice fatto di trovarsi nella fossa dei leoni. Chi è contento a prescindere, almeno dalle sue dichiarazioni, è il candidato sindaco del Movimento 5 Stelle Bruno Trevisan: di fronte al suo risultato attorno al 4% confida che aspirava almeno al doppio, ma che va comunque bene. Un po' più tardi arrivano i maggiorenti regionali della squadra vincente, Nicola Finco ed Elena Donazzan, ed è il segnale che preannuncia il momento clou della festa.
Elena Pavan, coi capelli raccolti a codino, sbuca sulla porta del municipio verso le 19.15. Ad attenderla al varco sulla scalinata, oltre al corposo stuolo di aficionados capitanati dal segretario cittadino della Lega e candidato Roberto Gerin, c'è anche l'immancabile selva di telecamere e microfoni che si conviene in queste occasioni. Poi in sala consiliare è il momento degli applausi e dei baci e abbracci del neo eletto primo cittadino per tutti i presenti, uno per uno. Dalle dotazioni segrete dei sostenitori sbucano all'improvviso tre bottiglie di spumante: tappo ti stappo e cin cin al trionfo. Ma sbuca anche - e gliene va dato atto - il sindaco uscente Riccardo Poletto che in un afflato di fair play chiama la Pavan “il mio sindaco” e brinda assieme a lei congratulandosi, in quello che appare già un passaggio di consegne. Un bel momento davvero, sinceramente.

“Incredibile” è la prima parola pronunciata da Elena Pavan intervistata dai cronisti.
“Avevo una pace dentro, mi sentivo il primo turno - dichiara -. Però non pensavo che i bassanesi fossero così decisi, è stata una bellissima sorpresa.”
Le chiedo che cosa, secondo lei, ha fatto la differenza.
“Un insieme di cose - risponde -. Sicuramente nel presentarmi, nel conoscermi la cittadinanza ha ritenuto che io fossi un candidato serio. Dopo il centrodestra unito ha fatto sicuramente una parte importante. Il nostro progetto di città è concreto, abbiamo impiegato settimane per spiegare la nostra visione, quello che vogliamo fare e con buoni risultati, nel senso che c'è stato un buon investimento di energie da parte di tutti i candidati che hanno fatto veramente un gran lavoro proprio di investimento di tempo con le persone.” “Penso che questo abbia premiato - aggiunge -. Sicuramente una piazza piena con il ministro Salvini è stato un plebiscito di popolo anche quello. Tutte queste cose insieme hanno fatto la differenza.”
Le chiedo anche se ci siano stati, e quali siano stati, dubbi o timori in campagna elettorale. “Bassano è una città complessa e particolare - replica la donna del giorno -. Il nostro dubbio era proprio se la città, che comunque era stanca, avrebbe risposto. Sentivamo sempre la gente che si lamentava, che comunque era scontenta. Però poi nel momento del voto non si sa mai cosa succede. Invece io ero convinta che i bassanesi erano più pronti di quello che si poteva pensare e ce lo hanno dimostrato.”
Inevitabile un commento sul fatto di essere la prima donna sindaco di Bassano.
“Penso che fosse un elemento più difficile, in qualche maniera, un sindaco leghista che non un sindaco donna - sottolinea Elena Pavan -. Io ho avuto molti riscontri anche da parte degli uomini, nel senso che noi donne abbiamo delle caratteristiche di determinazione, di capacità di far quadrare il cerchio... Sono due prime volte. Però per me sicuramente è più impattante il fatto che sia la Lega che abbia avuto questo primato, piuttosto che il fatto che io sia donna. Penso che sull'individuo si valutino le capacità, le competenze e non il sesso.”
E in quanto al ruolo che le è stato conferito dai cittadini, rimarca: “Io sarò un sindaco che unisce e non divide.” E prima di concedersi all'ennesima intervista Tv e al resto dei festeggiamenti, conclude: “Io confido anche che l'opposizione sarà un'opposizione per bene, di buon senso, di brave persone e che lascino veramente da parte il veleno che hanno usato in queste settimane.”

Così parlò la prima sindachessa di Bassano del Grappa. La quale ha già le idee molto chiare sulla composizione della sua giunta. “Ma siccome sono molto prudente - rivela - non l'ho ancora detto ai diretti interessati.” Gli assessori saranno scelti in base al consenso ottenuto con le preferenze, abbinato alle proprie competenze specifiche.
Ma come anticipa ancora il neo sindaco, della squadra faranno parte anche “alcune persone esterne”. Si tratta tuttavia di aspetti a cui si dovrà pensare da domani mattina. Stasera, per i vincitori, è il momento della fiesta grande: e l'unico ballottaggio è quello per la scelta del vino da versare nel calice.

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