Alessandro TichAlessandro Tich
Direttore Responsabile
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Attualità

Giovani all'opera

Sala Da Ponte per la prima volta trasformata in teatro lirico. Domenica pomeriggio sarà rappresentata “La Cenerentola” di Rossini, titolo di chiusura di Operaestate Festival Veneto

Pubblicato il 01-10-2018
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La rinnovata Sala Da Ponte del Centro Giovanile di Bassano del Grappa, di proprietà della Parrocchia di Santa Maria in Colle, è diventata un po' come un mobile dell'Ikea: si può scomporre e ricomporre a seconda delle esigenze. Le nuove poltrone della platea sono infatti rimovibili. E proprio per questa importante occasione le prime tre file di posti a sedere sono state rimosse: lo spazio ricavato fungerà da golfo mistico per l'Orchestra di Padova e del Veneto. Il palcoscenico, invece, c'era già: per l'allestimento in questione è stato opportunamente adeguato, ma non è stato necessario montarlo ex novo.
La prima notizia è che a Bassano ritorna puntualmente anche quest'anno l'opera lirica d'autunno, ma l'evento artistico non si terrà nella consueta cornice del PalaBassano, attualmente interessato da alcuni lavori, bensì appunto nella più centrale, e certamente inedita per la rappresentazione di spettacoli lirici, Sala Da Ponte. Sarà qui che domenica prossima 7 ottobre, alle 15.30, andrà in scena il nuovo allestimento de “La Cenerentola, ossia la bontà in trionfo”, dramma giocoso in due atti di Gioachino Rossini.
Prodotta da Operaestate, in collaborazione con la città di Padova, la rappresentazione dell'opera chiuderà ufficialmente la 38° edizione di Operaestate Festival Veneto: il festival diffuso delle città palcoscenico che lo scorso agosto, per il 150° anniversario della morte di Rossini, ha già allestito con successo a Bassano il classico dei classici del repertorio del sommo compositore pesarese, ovvero “Il Barbiere di Siviglia”.

Cantanti, direttore d'orchestra (con la camicia bianca) e regista (primo a destra) in conferenza stampa. Foto Alessandro Tich

Questa “Cenerentola” invece, oltre a rappresentare un gioiello musicale intuitivamente meno noto al cosiddetto grande pubblico, scalda i motori affidando i suoi destini ad un cast di artisti giovani: comunque già affermati, ma con l'età anagrafica che più che un importante passato ne prospetta un radioso futuro.
A cominciare dal regista Paolo Giani Cei, già regista di altri apprezzati spettacoli prodotti da Operaestate, che qui cura anche scene e costumi e realizza un allestimento di grande impatto visivo. Lo stesso dicasi per il direttore d'orchestra e maestro concertatore Ferdinando Sulla e per i cantanti del cast: in primis Raffaella Lupinacci, giovane mezzosoprano rossiniano, che darà voce e sembianza ad Angelina/Cenerentola e che debutta proprio qui a Bassano in questo impegnativo ruolo. E poi ancora il giovane tenore cileno Diego Godoy, specializzato nel repertorio del “belcanto”, che vestirà i panni del principe Don Ramiro e gli altri protagonisti sul palco: il baritono Biagio Pizzuti (Dandini), il baritono Marco Filippo Romano (Don Magnifico), il baritono Filippo Polinelli (Alidoro), la soprano Irina Ioana Baiant (Clorinda) e la mezzosoprano Alice Marini (Tisbe).
In una pausa delle prove, per le quali sono in città da circa una settimana, alcuni cantanti assieme al regista e al direttore d'orchestra intervengono alla conferenza stampa di presentazione in Sala Da Ponte, introdotta dall'assessore comunale alla Cultura Giovanni Cunico e dal direttore generale di Operaestate Festival Rosa Scapin.
Paolo Giani Cei, cui spettano le redini della rappresentazione, spiega il taglio registico dell'allestimento: e cioè, in un'opera ispirata da una favola, l'evidenziazione della dimensione del “gioco”. Il melodramma sarà infatti rappresentato dal punto di vista “dei bambini che giocano a fare gli adulti”. Promettendo, in altre parole, di riportare in superficie “il bambino nascosto in ogni adulto”. La qual cosa si avvicina “allo spirito ironico e di fuga che ha ispirato questa famosa favola”, che fa dell'opera rossiniana “un orologio da meccanismo perfetto che funziona senza carica”.
Tanto sarà originale il punto di vista dei personaggi, sospesi nel dualismo tra l'infanzia e l'età adulta, quanto sarà invece “ortodosso” l'approccio musicale: come anticipa il maestro Ferdinando Sulla, la produzione sarà fedele alla partitura basata sul libretto originale di Jacopo Ferretti, come non sempre è accaduto negli allestimenti della fiaba rossiniana.
Lo “spirito di squadra”, infine, è l'elemento che caratterizza il cast dei cantanti, pronti a quella che sarà per tutti - dai debuttanti nel ruolo agli interpreti più navigati - una prova del fuoco.
Venerdì mattina è in programma la prova generale aperta, con la platea riservata ai ragazzi delle scuole. Domenica pomeriggio, invece, l'allestimento vero e proprio: e sarà musica per le nostre orecchie.

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